La decisione del Giudice sportivo, che ha disposto di riprendere l'incontro tra Legnago e Alto Adige, ripartendo dal primo minuto della seconda frazione di gioco, va ad infrangersi contro il totale dissenso del direttivo biancorosso. In un'intervista rilasciata al Corriere dell'Alto Adige il direttore sportivo Paolo Bravo ha etichettato l'esito del reclamo come "ingiusto e inaccettabile", aggiungendo che la società biancorossa ha avanzato ricorso sulla base del referto dell'ufficiale di gara, il quale recitava che il terreno di gioco era si agibile, ma che le linee del campo si sono cancellate. La sentenza in prima battuta sancisce l'inammissibilità del ricorso, in quanto, si legge "si rende necessaria una riserva preliminare che possa predeterminare il perimetro di una futura controversia, anche al fine eventuale di assicurare nel contraddittorio fra le parti fonti di prova rilevanti". E prosegue - "l'arbitro ha espressamente escluso che il capitano della società Alto Adige abbia mai avanzato alcuna riserva nel corso della gara né, tantomeno, nel corso delle interruzioni rese necessarie dal tentativo di tracciare nuovamente le linee cancellate. In mancanza di tale presupposto del ricorso, lo stesso va dichiarato inammissibile". Sostanzialmente secondo questo giudice, non sarebbero state sollevate riserve né dal capitano tantomeno dai dirigenti, in merito alla verifica della regolarità del materiale utilizzato per tracciare le linee del terreno di gioco (si sostiene l'utilizzo di vernice al posto del gesso).
Vero è, che la società veronese ha provato a tracciare le linee del campo più volte, ma secondo il direttivo biancorosso, dovesse riverificarsi un fatto del genere in futuro, si potrebbe creare un precedente molto scomodo. Si legge, sempre sul Corriere dell'Alto Adige, che secondo il direttore sportivo Paolo Bravo "a questo punto una domenica quando piove e abbiamo 4/5 squalificati facciamo delle linee in modo che si cancellino, in modo tale da far rinviare a convenienza la partita". Dopo questa decisione filtra delusione in casa biancorossa; la stessa società bolzanina ha preannunciato la volontà di presentare quanto prima ricorso dinanzi alla Corte Federale nella speranza che venga ribaltata la sentenza. Scorgendo le motivazioni del giudice, speranze che appaiono flebili, ma il direttivo biancorosso è convinto di potersi giocare ancora qualche valida carta, specie leggendo il secondo punto della motivazione che recita: "si può del tutto ragionevolmente affermare che la cancellazione prima e la mancata fissazione delle nuove linee tracciate siano dipese esclusivamente da fattori meteorologici esterni che consentono di escludere qualsiasi nesso di causalità fra l'accaduto e condotte colpose o dolose, attribuibili alla società ospitante". E' proprio questo il punto di maggiore dissenso da parte del club di via Cadorna, che farà pesare il fatto senza precedenti: ovvero che a seguito di un forte acquazzone si siano cancellate le linee di gioco. Al momento non è stata ancora fissata la data del recupero della sfida tra Legnago e Alto Adige, tantomeno sono state regolate le modalità di eventuale rimborso dei biglietti per i tifosi bolzanini presenti nello stadio veronese. La data del possibile recupero risulta di difficile individuazione a seguito del fitto calendario di entrambi le compagini.
Nel frattempo, dopo un paio di giorni di riposo, nella giornata di oggi la truppa di mister Ivan Javorcic ha ripreso gli allenamenti in vista della sfida di domenica al Druso contro la Giana Erminio (calcio d'inizio ore 14:30), che potrebbe valere l'aggancio al primo posto in classifica, in attesa dell'esito della sfida contro il Legnago.
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