Quella di ieri è stata una giornata importante per le sorti dell'ormai celebre incontro tra Legnago e Alto Adige, che ha visto la Corte Sportiva d'Appello dare ragione alla società veronese. A questo punto, con il giudizio di secondo grado favorevole al Legnago, si partirà dal secondo tempo di gioco con l'Alto Adige in vantaggio per una rete a zero, grazie alla rete messa a segno nei primi scampoli del match da Raphael Odogwu. Verdetto non del tutto ancora metabolizzato dalla società biancorossa, che si riserva la possibilità di adire al terzo grado di giudizio, una volta presa visione delle motivazioni alla base della decisione della Corte Sportiva di Appello, come affermato dal direttore sportivo Paolo Bravo sulle note del Corriere dell'Alto Adige: "Attendiamo le motivazioni, poi valuteremo se andare in terzo grado, certo che in virtù di questa decisione, quando piove diventa tutto discutibile". Dal momento in cui verranno rese note le motivazioni della Corte Sportiva d'Appello, il club di via Cadorna avrà trenta giorni di tempo per ricorrere al terzo grado di giudizio. Nel frattempo non è stata ancora calendarizzata la data di recupero, che probabilmente potrà trovare collocamento nel corso del mese di novembre, salvo ulteriori slittamenti a causa del terzo grado di giudizio. Una decisione che creerebbe inevitabilmente dei precedenti pericolosi, alla luce del fatto che ci si trova dinanzi ad un fatto senza precedenti in gare professionistiche, che va a ridefinire il criterio di responsabilità oggettiva in capo alla società ospitante.
Faccenda Legnago a parte, l'Alto Adige in vista dell'impegno col Mantova prima, e quello doppio con la Juventus Under 23 poi, sta facendo i conti con qualche problema di troppo in infermeria. Detto del lungo stop di Marco Beccaro, operatosi in settimana (a proposito buona guarigione), mister Ivan Javorcic dovrà fare i conti con l'indisponibilità del fantasista Davide Voltan per altre due settimane e con le incerte condizioni fisiche di capitan Fink e Moscati, alle prese con acciacchi di differente natura. Sulla base di questa situazione, il direttore sportivo in comune accordo con lo staff tecnico, sta valutando di impreziosire l'organico a disposizione con un tassello in mezzo al campo proveniente dal mercato degli svincolati. Tra i nomi tesserabili a zero sono realmente pochi quelli in grado di innalzare il tasso tecnico e qualitativo della rosa bolzanina. Tra questi spicca il nome di Oliver Kragl, trentunenne tedesco di piede sinistro con un trascorso importante tra Serie A e Serie B. Si tratta di un giocatore molto duttile, in grado di ricoprire diverse caselle in mezzo al campo. Altre alternative rispondono ai nomi di Vittorio Fabris e Francesco Urso, entrambi già in prova a Bolzano nel recente passato. Diversamente si sono susseguite alcune voci circa il nome dell'ex Lazio Joseph Minala, il quale però non risulta essere in possesso dello status di comunitario. Non dovessero soddisfare i nomi presenti sul mercato degli svincolati, il club bolzanino attenderà l'apertura a gennaio della sessione invernale di mercato.
Diversamente è cosa fatta il tesseramento del ventiquattrenne terzino sinistro Luca Germoni, giocatore con trascorsi importanti in Serie B con le casacche di Ternana, Parma, Perugia, Juve Stabia e Reggiana. Gli addetti ai lavori descrivono Germoni come un giocatore dotato tecnicamente, ma dal carattere complicato, non semplice da gestire al di fuori del terreno di gioco. In questo senso l'ambiente positivo e sereno di Bolzano potrebbe giovare al terzino scuola Lazio. L'ufficialità arriverà nei prossimi giorni, non appena il classe '97 recupererà la migliore condizione, a seguito di una forte botta subita nel corso del periodo in prova.
Nessun commento:
Posta un commento