mercoledì 31 agosto 2022

BRAVO: "ZAULI ERRORE MIO. MERCATO? DIFFICILE. A PARITA' DI OFFERTA SCELGONO ALTRE REALTA'".

 


Domani l'ultimo giorno di mercato, in cui l'Alto Adige dovrà rendersi protagonista, sia in uscita ma soprattutto in entrata. Gli ultimi movimenti in uscita parlano di un Moscati diretto a Pescara e di Fischnaller appeso a offerte dall'estero e da altre compagini di C. Restano da capire le posizioni di Voltan e Odogwu, entrambi sui taccuini di diverse big di C. Salvo offerte irrinunciabili il 90 biancorosso non si muoverà da Bolzano, nonostante il forte pressing del Crotone. 

In entrata grande fermento. Come dichiarato dal direttore sportivo Paolo Bravo, nelle ultime ore i due/tre meeting di mercato intercorsi tra lui e il mister, hanno prodotto una nutrita lista di giocatori appetibili per la causa biancorossa. In questo senso si segnalano notevoli passi avanti nella trattativa per portare a Bolzano il regista ventinovenne Andrea Schiavone, giocatore con lunga militanza in Serie B, la passata stagione in Serie A con la Salernitana ha totalizzato 15 presenze. A centrocampo non dovrebbe essere l'unico giocatore indiziato a vestire la maglia dell'Alto Adige. Il nome di José Mauri, per stessa ammissione di Bravo, è un nome veritiero, che è stato contattato nelle scorse settimane, ma il giocatore deve sciogliere le riserve sulla destinazione, nonostante desideri fare ritorno in Italia dopo le esperienze in massima serie soprattutto con la maglia del Milan. In difesa gli altri nomi chiacchierati sono quelli di Ghiringhelli della Ternana, difensore stile Malomo che può essere impiegato sia al centro che a destra in una linea a 4, e quello di Simone Iacoponi, trentacinquenne ex capitano del Parma, che ha già indossato la maglia biancorossa per una stagione e mezzo fino al gennaio del 2014. Piace anche  Rigione, allenato da Bisoli nella passata stagione al Cosenza.

Ieri, durante la conferenza stampa di presentazione di mister Bisoli, il direttore sportivo Paolo Bravo ha risposto così alle domande della stampa:


Come si è arrivati alla scelta di Bisoli e perché ci sono volute tre settimane per trovare un accordo tra le parti?

Di fronte ad un errore che è stato fatto dal sottoscritto (ndr, il riferimento è alla scelta di Zauli), poi assieme alla società abbiamo deciso di prenderci il tempo necessario per riflettere sul nuovo allenatore. Abbiamo messo al corrente il mister qui presente, del fatto che avessimo contattato anche altri suoi colleghi per dei colloqui, prendendoci il tempo giusto per le dovute valutazioni. Contestualmente anche il mister ha dovuto fare le sue valutazioni. Ci siamo sentiti martedì dove abbiamo fatto la prima litigata (ndr, afferma sorridendo), poi nuovamente giovedì, giorno in cui abbiamo messo tutto nero su bianco, ma non ci sembrava giusto affidare la conduzione della squadra al mister con soli due giorni di tempo per preparare la partita. 

Sull'allenatore c'è stata un po' di confusione, con tre allenatori diversi sulla panchina biancorossa, e questo continua tira e molla. Da cosa può essere motivato tutto ciò?

Noi avevamo già programmato la stagione in Serie B con Ivan Javorcic. Poi il 10 di giugno è arrivata la doccia gelata con la comunicazione da parte sua di volersi trasferire a Venezia, dopo un'offerta definita da lui irrinunciabile. Questo non è un alibi, ma ci siamo ritrovati a riprogrammare tutto in poco tempo, con la preparazione iniziata il 4 luglio, cambiando metodi e ritmi di allenamento. Le critiche giuste sono accette, ma sul piatto bisogna mettere tutte le carte. E' chiaro che necessitiamo di tempo per riorganizzarci. Questa proprietà va aiutata, anche nella vittoria ha affrontato dei momenti difficili, ma ne siamo usciti bene. Se tutti assieme troviamo la strada giusta, possiamo combattere contro chiunque. Questa è la verità, il resto sono chiacchiere da bar. 

Un inizio complicato.

Col Brescia abbiamo perso, ma abbiamo fatto bene. Contro il Venezia, se facevamo un punto non c'era nulla dire. La società si è presa dopo queste partite, giustamente il tempo per fare delle riflessioni, in modo da prendere la decisione più giusta, dopo un errore che ribadisco essere stato solo mio. Bisoli ha una storia importante. In questo momento prende in mano una squadra incerottata, quindi è normale che sia lui che noi ci siamo presi il tempo per le dovute riflessioni. Quando ho parlato con la proprietà ho riconosciuto lo sbaglio nella prima scelta. Io nasco pragmatico e lo sono in tutte le cose che faccio. Almeno da quando sono qua io, abbiamo sempre scelto allenatori che sposano questa filosofia pragmatica. Quindi ho deciso di riscegliere il pragmatismo, perché credo che sia un'arma imprescindibile per l'Alto Adige. Con questa scelta diciamo che sono tornato sui miei passi.

E' un dato oggettivo quello dell'elevato numero di infortuni, e mister Bisoli ha portato con sé un nuovo preparatore atletico. C'è un problema infortuni?

E' vero che abbiamo avuto qualche infortunio di troppo, ma non penso sia nemmeno tutto da addossare alla preparazione atletica. Negli anni abbiamo portato avanti un gruppo storico, con giocatori che sono arrivati con qualche problematica di natura fisica alle spalle, e che hanno avuto dei carichi di lavoro che magari stanno facendo fatica a sopportare. 

Sin qui è apparso un mercato piuttosto complicato per l'Alto Adige. Siete riusciti a pescare principalmente giovani e giocatori in cerca di rilancio... 

Se si vogliono portare qua giocatori importanti con curriculum, bisogna necessariamente anche passare da giocatori che nel recente passato hanno fatto meno bene per diversi motivi, tra questi anche quelli riguardanti alcuni acciacchi fisici (ndr, in riferimento a quanto affermato in precedenza). L'obiettivo è mettere a disposizione del mister una rosa giusta, chiaro che ad oggi abbiamo perso qualche giocatore di troppo e che la rosa è scarna. Scarna non perché chi entra in campo non è all'altezza, ma semplicemente perché mancano dei ricambi. Basta vedere nella partita con il Venezia come è andata. Loro l'hanno vinta nei minuti finali grazie ai cambi, quando noi non ne avevamo.

Come pensate di risolvere questo problema sul mercato?

Agli allenatori e ai giocatori presento la nostra realtà, senza vendere fumo. Tutte le persone passate di qui, sono tutte persone cambiate nel tempo. Ci siamo conosciuti, alcuni sono andati via e ci siamo salutati. Questa è la nostra dimensione, che per certi versi è similare a quella del Cittadella, che mira a creare una sorta di cultura societaria. Le nostre armi non saranno mai quelle di altre realtà. La nostra arma principale deve essere rappresentata da una forte cultura del lavoro. Chi c'è stato ha supportato questo progetto e penso di poter affermare, che con questa filosofia abbiamo raccolto dei frutti, quindi chi verrà dovrà fare altrettanto. In questo momento l'Alto Adige paga dazio lo scarso appeal, rispetto a tutte le altre piazze importanti di Serie B. Ciò non deve essere una colpa, ma è un dato di fatto. 

Quindi?

Quindi in questo momento un giocatore che potrebbe scegliere se trasferirsi ad esempio alla Spal o all'Alto Adige, a parità di offerta o addirittura proponendo qualcosa in più, preferisce andare alla Spal. Questo è un dato di fatto e noi quindi dobbiamo cercare di prendere giocatori con grande voglia di rivalsa. Su questo punto mi trovo in piena armonia con le idee del mister il quale, come me, predilige avere a disposizione giocatori vogliosi di sposare a pieno la nostra causa, piuttosto che aspettare qualcun'altro dieci giorni perché indeciso. Nelle due/tre riunioni tecniche che abbiamo fatto assieme al mister, abbiamo messo le X sui potenziali giocatori da acquistare, che rispecchino questi principi. E' una difficoltà oggettiva questa, ma può essere che giocatori con questa voglia di sposare il progetto Alto Adige, risultino più efficaci di giocatori magari tecnicamente più bravi, ma meno coinvolti nella nostra causa.


A fine conferenza è intervenuto ai microfoni anche il Vice Presidente Carlo Costa: "la storia dell'Alto Adige, dopo la vincente esperienza dello scorso anno, è una storia che è stata apprezzata anche all'esterno. La Serie B è una nuova storia. Io non direi che il nostro direttore sportivo ha commesso degli errori, anche se lui dice così, ma piuttosto mi focalizzerei sul fatto che era stato scelto un mister come Zauli, che rappresentava a tutti gli effetti una scommessa che aveva fatto bene in vari ambiti, ma privo di esperienza a certi livelli. Avere oggi qui mister Bisoli, significa aver fatto una scelta differente, prediligendo l'esperienza. Le critiche dopo le tre sconfitte sono giuste, ed è normale che tifosi e la stampa richiedano altri tipi di risultati. I giocatori nuovi sono tanti e si devono amalgamare tra loro. La nostra è una terra di montanari, dove la volontà e la forza è un elemento rilevante, e credo che questi principi incarnino alla perfezione un allenatore come Bisoli. Ci sarà da soffrire e ci saranno difficoltà, ma ci vuole tempo per costruire. Penso che il mister sia la persona giusta per costruire qualcosa d'importante".

martedì 30 agosto 2022

BISOLI SI PRESENTA ALLA STAMPA: "QUESTA NOTTE NON HO DORMITO, SONO EMOZIONATO COME UN BAMBINO"

 

Questa mattina presso il centro sportivo di Maso Ronco, il nuovo mister Pierpaolo Bisoli è stato presentato davanti alla stampa, con la partecipazione al suo fianco del direttore sportivo Paolo Bravo. Una conferenza stampa bella corposa, in cui emerge in maniera evidente l'animo focoso e grintoso del nuovo tecnico dell'Alto Adige, che si è detto sorpreso dall'ambiente e dalle infrastrutture che ha trovato a Bolzano. Ecco le fasi salienti della conferenza stampa di presentazione del nuovo mister biancorosso:

Benvenuto mister. Quali sono le sue prime impressioni?

E' un piacere essere qui, questa notte non ho dormito dall'emozione come un bambino. Per me è un orgoglio venire ad allenare l’Alto Adige. Credo che quello che ho fatto non conti niente, ciò che conta di più è che devo trasmettere la mia esperienza a tutto il mondo biancorosso. Sono contento di essere qua, per me qui si può costruire qualcosa di importante e lottare per salvarsi anche all’ultima giornata. Dobbiamo cercare di consolidare la categoria e credo che ci sia il “materiale", sia tecnico che umano, per farlo.

Come ha vissuto queste tre settimane di attesa?

Le attese fanno parte di questo mondo e bisogna trovare il tempo giusto per arrivare al matrimonio. E' stata un'attesa più loro che mia, ma sono stato messo al corrente dei fatti. E' giusto che, sia io che soprattutto la società si prenda il tempo necessario per fare delle valutazioni di questo tipo.

Dove dovrà intervenire maggiormente?

In primis nel dare autostima ai giocatori, che devono essere consapevoli di non essere scarsi. Semmai sono io quello scarso, ma loro devono capire che sono giocatori che possono stare in questa categoria e che possono ottenere dei risultati importanti. Non si vincono a caso i campionati di Serie C con 90 punti, i giocatori devono credere nelle proprie capacità. L'identità di coloro che hanno vinto il campionato lo scorso anno, non può andare persa. I nuovi della rosa si devono adeguare ai vecchi, che devono essere in grado di trasmettere questa identità, e viceversa. Bisogna creare una famiglia e viaggiare in un'unica direzione tutti assieme. Non mi interessa se sono amici fuori dal campo, ma devono esserlo sul terreno di gioco, con valori veri e sinceri. 

Per lei quindi è tanto importante dare un carattere alla rosa?

Questo campionato richiede sia carattere che anche giocatori di qualità. Se hai top player in squadrata, ma pecchi di carattere in Serie B non vai da nessuna parte.

Era presente a Brescia la prima di campionato per seguire suo figlio Dimitri, capitano delle Rondinelle. Quali sono stati gli aspetti negativi e positivi di queste prime tre partite?

Sentivo parlare bene di questo ambiente da diverso tempo; di un posto fantastico dove lavorare al meglio. Sicuramente sono stati commessi degli errori e si può migliorare col lavoro quotidiano sul campo. Mi ha convinto in positivo l’ambiente, che consente di lavorare bene. Penso che sia cambiato qualcosa dallo scorso anno, dove si era fatto qualcosa di veramente importante e ora abbiamo già subito qualche gol in più. L'obiettivo è ritrovarsi anche sotto questo punto di vista.

E’ un campionato più impegnativo rispetto ai precedenti…

Si è vero, ma come tutti i campionati bisogna giocarli fino in fondo; tutte le partite sono difficili da affrontare, ed è evidente che il livello qualitativo del campionato si sia alzato. 

A proposito, pensa che l'attuale classifica rispecchi gli effettivi valori visti in campo?

Assolutamente no. È ancora troppo presto per vedere emergere a fondo i veri valori di tutte le squadre. Lo stesso Alto Adige non ha certamente i punti che si sarebbe meritato di avere.

Come valuta la rosa a disposizione, con il mercato ancora aperto...

Si parla spesso di me come un allenatore difensivista, ma non è proprio così, ma lo accetto. Nel calcio se non prendi gol, prima o poi puoi segnare. Non ho un modulo preferito e per questo non mi definisco un'integralista: possiamo adottare più schemi metto anche 10 uomini davanti alla linea di difesa, per cercare di ottenere vittorie e pareggi. Sul mercato qualcosa bisognerà fare, ma se ne occupa il direttore (ndr, Paolo Bravo). Per me ci sono dei valori importanti qui ancora insepressi. Non siamo da zero punti. Il direttore sta lavorando e sappiamo dove intervenire. La rosa va guardata nella sua interezza: io sono il tipo di allenatore che, se vede che c’è qualcuno della Primavera che merita di scendere in campo, non ci pensa due volte a schierarlo. Nel calcio prediligo la meritocrazia.

Anche quest'anno è pronto a fare una promessa in caso di salvezza?

Come a Cosenza, sono disposto a percorrere un bel percorso di montagna in bici. Questa zona è bellissima per i percorsi in bici, con tante bellissime baite. Spero di potermi allenare in bici per raggiungere questo obiettivo.

ATTESI ALTRI COLPI DAL MERCATO. TAIT OUT 15 GIORNI.

 


Giovedì 1 settembre alle ore 20 calerà il sipario sulla sessione estiva del calciomercato. Una sessione particolarmente complicata, dato che si chiuderà dopo aver già disputato tre giornate di campionato. L'Alto Adige, fanalino di coda del campionato con zero punti, dovrà inevitabilmente attivarsi per rinforzare la rosa con almeno due innesti di rilievo e qualità. In queste ore tutte le concorrenti stanno inanellando colpi ad effetto: grande protagonista il Como che prima si assicura le prestazioni di Faragò proveniente dal Cagliari e poi quelle dell'ex Milan e Fiorentina Cutrone giunto a titolo definitivo dal Wolverhampton, l'Ascoli ha rilevato il classe '99 Pedro Mendes dallo Sporting Lisbona, il Brescia si è assicurato un centrocampista di assoluta qualità ed esperienza come Benali, mentre Frosinone e Benevento hanno formalizzato lo scambio Ciano-Insigne. Questi sono solo alcuni degli ultimi affari concretizzatosi in Serie B. Ora tocca all'Alto Adige e al direttore sportivo Paolo Bravo inanellare gli ultimi colpi di un mercato che, ad oggi, risulta essere ancora non del tutto soddisfacente, con diversi giocatori, come Siega, Sprocati e Barison, diventati veri e propri oggetti misteriosi, seppur per motivi differenti, non tutti addebitabili al ds biancorosso. 

Principalmente la difficoltà risiede nel convincere giocatori di categoria a far sposare la causa biancorossa data, in primis la situazione di classifica, e in seconda battuta quella riguardante il portafoglio biancorosso, che non permette di avanzare proposte economiche paragonabili alla folta concorrenza. Un esempio palese è rappresentato dal regista Calò, dapprima sedotto e in seguito abbandonato, dopo aver preferito la calda piazza cosentina, soprattutto per motivi economici. Ora Bisoli, con tutto il rispetto per Greco e per il suo predecessore Zauli, può rappresentare un buon biglietto da visita, per attirare a Bolzano qualche giocatore di valore in più. In queste ore Bravo sta valutando se aggiungere un tassello al pacchetto di centrali a disposizione del tecnico bolognese, non troppo convinto della coppia Zaro-Curto, apparsa lenta rispetto ai rapidi centravanti della serie cadetta. Il reparto che necessita di maggiori ritocchi è indubbiamente quello di centrocampo: Belardinelli, Nicolussi, Pompetti, Siega e Tait non sono sufficienti, soprattutto in questo momento date le indisponibilità degli ultimi due. A proposito, la società di via Cadorna ha diramato un comunicato riguardo le condizioni del capitano biancorosso, con gli esami diagnostici che hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale. Ciò significa quindici giorni di stop, e rientro stimato nella migliore delle ipotesi per la 6° giornata contro il Cosenza, dove si spera di recuperare anche l'ex Pisa Siega. Shaka Mawuli tornerà disponibile solamente a gennaio, mentre Moscati è da tempo sul mercato in cerca di destinazione. Sempre a proposito di uscite, ai saluti anche Fischnaller e con ogni probabilità Voltan, entrambi facenti parte di un sovraffollato reparto offensivo.

lunedì 29 agosto 2022

COME CAMBIA L' ALTO ADIGE CON BISOLI

 


Domani la squadra tornerà ad allenarsi, presso il centro sportivo di Maso Ronco, per la prima volta agli ordini del nuovo tecnico biancorosso Pierpaolo Bisoli. Il tecnico cinquantacinquenne di Porretta Terme arriva a Bolzano con un carico di esperienza non indifferente, sia da giocatore ma soprattutto da allenatore. In carriera sono oltre 500 le panchine, distribuite tra Serie A e Serie C. Nella massima serie italiana ha allenato Cagliari, Bologna e Cesena. Proprio con i romagnoli ha ottenuto tre promozioni, di cui due consecutive dalla C alla B, e dalla B alla A tra il 2008 e il 2010, con rispettivamente un primo e un secondo posto in campionato. Tornato a Cesena, nella stagione 2013/14 riconquista la Serie A vincendo i play-off. E' protagonista anche dell'ultima promozione del Padova in Serie B nella stagione 2017/18. Seguono altre esperienze in B a Cremona e Cosenza: subentrato a stagione in corso, con i calabresi nel giugno scorso ottiene una salvezza insperata.

Allenatore grintoso, con predilezione nel preparare al meglio la fase difensiva, fa del 4-3-3 il suo modulo preferito, anche se in carriera non ha disdegnato a mutare veste tattica alla squadra, giocando anche con un più coperto 3-5-2. L'Alto Adige è stato costruito dal direttore sportivo Paolo Bravo, in modo da disporsi con l'ormai collaudato 4-3-3 dove, da un lato una fase difensiva un po' più attenta, potrebbe far da contraltare ad un tridente pronto a far sprigionare l'estro di Casiraghi e Carretta, aspettando (forse) l'oggetto misterioso Sprocati e in attesa degli ultimi inevitabili innesti sul fronte mercato per innalzare il tasso qualitativo di una rosa, che evidenzia ancora delle lacune.



UFFICIALE: BISOLI NUOVO MISTER DELL'ALTO ADIGE


(Gianluca Ricci) – 
Pierpaolo Bisoli è il nuovo allenatore dell’Alto Adige. Il tecnico emiliano, ex centrocampista di eccellente livello con molte squadre tra cui soprattutto il Cagliari, succede in panchina a Leandro Greco. Quest’ultimo, cui è stato chiesto di gestire l’interregno dopo la separazione da Zauli, torna nello staff come secondo e comunque non gli si possono certo addebitare responsabilità di alcun genere. Lascia con tre sconfitte in altrettante giornate, ma non ha avuto il tempo (e forse neanche l’esperienza) di plasmare il gruppo a sua immagine e somiglianza. Primo compito di Bisoli sarà tentare di riportare equilibrio e serenità in uno spogliatoio passato in pochi mesi dall’esaltazione della storica promozione in B all’attuale depressione. Di seguito la nota del club diffusa in mattinata: “L’F.C. Alto Adige comunica che il nuovo responsabile tecnico della prima squadra è Pierpaolo Bisoli. Il tecnico, 55enne, proviene dall’esperienza alla guida del Cosenza, nel campionato di serie B 2021-2022. Ha assunto la guida tecnica dei silani nel febbraio scorso, conquistando la salvezza ai playout.  Si è legato all’FCS con un contratto annuale, vale a dire fino al 30 giugno 2023 con opzione per il secondo anno.Pierpaolo Bisoli, nato a Porretta Terme (Bologna) il 20 novembre 1966, da calciatore ha giocato nel ruolo di centrocampistacon diverse squadre, tra le altre il Cagliari, con cui ha disputato anche la Coppa Uefa 1993-1994. Ha iniziato la sua carriera da allenatore come vice di Dino Zoff nella stagione 2004-2005 alla Fiorentina in Serie A. Dal 2008 al 2010 è allenatore del Cesena. Con i bianconeri, nella stagione 2008-2009, centra il primo posto nel campionato di Lega Pro e la promozione in Serie B. Nella stagione successiva disputa il campionato di Serie B, chiudendo al secondo posto e ottenendo la promozione in Serie A. Il tecnico segna così la seconda promozione consecutiva della squadra e porta i bianconeri alla partecipazione al massimo campionato dopo diciannove anni. Nell’estate del 2010 diventa l’allenatore del Cagliari nella massima serie. Poi ancora nella massima serie, con BolognaTorna al Cesena nel settembre del 2012 e nella stagione 2013-2014 ottiene la promozione nella massima serie vincendo i playoff. Nella sua carriera il tecnico ha allenato nella serie cadetta PerugiaVicenza Cremonese. Nella stagione 2017-2018 ottiene la promozione con il Padova in Serie B. Il 5 marzo 2020 assume la guida della Cremonese. Raggiunge un importante traguardo il 27 Dicembre 2020 in Cremonese-Monza: 500 panchine da professionista. Il 17 febbraio 2022 viene ingaggiato dal Cosenza, quartultimo in Serie B con 19 punti dopo 23 partite, sostituendo l'esonerato Roberto Occhiuzzi. Termina la stagione regolare al quintultimo posto, con 16 punti raccolti in 15 partite, accede ai playout grazie alla vittoria contro il Cittadella all’ultima giornata e alla sconfitta dell’Alessandria contro il L.R. Vicenza. Nello spareggio salvezza, proprio contro i biancorossi vicentini, riesce nell'impresa di salvare i silani (1-0 per i veneti al Menti, 2-0 per i calabresi al San Vito). Si avvarrà della collaborazione dell’attuale staff tecnico biancorosso, a cui si aggiunge il preparatore atletico Danilo Chiodi. L’FCS rivolge a Pierpaolo Bisoli e Danilo Chiodi un sincero benvenuto, augurando ad entrambi  una stagione ricca di soddisfazioni personali e di squadra”. Bisoli esordirà sulla panchina dell'Alto Adige domenica prossima alle ore 16.15 quando al Druso arriverà il 
Pisa.

domenica 28 agosto 2022

BIANCOROSSI E' NOTTE FONDA: AL GRANILLO E' POKER REGGINA, ESPULSO CURTO


(Gianluca Ricci) –
 Pesante rovescio esterno per l’Alto Adige, regolato con un eloquente 0-4 esterno all’Oreste Granillo dalla Reggina. Decisamente da dimenticare la prestazione della matricola bolzanina, che può in ogni caso aggrapparsi all’attenuante degli oltre 65’ in inferiorità per l’espulsione (peraltro giusta) sanzionata dall’arbitro Rutella a Curto. Ospiti privi degli infortunati Barison, Sprocati, Siega, Tait e Voltan oltre al lungodegente Shaka-Mawuli e ai due calciatori finiti ai margini della rosa, Fischnaller e Moscati. Tre le novità nelle scelte di Greco rispetto alla sconfitta del Druso col Venezia, una per reparto: escono Vinetot, Tait e Rover a vantaggio di Zaro, Belardinelli e Casiraghi. Galabinov e Obi (entrambi infortunati) gli unici assenti tra gli amaranto padroni di casa che ne cambiano tre dal 1’: Di Chiara, Majer e Canotto rispettivamente al posto di Giraudo, Liotti e Ricci. In panchina c’è Maurizio D’Angelo a fare le veci di Filippo Inzaghi, squalificato. Nel primo tempo il giro palla dei calabresi mette in seria difficoltà la formazione ospite e si gioca praticamente ad una sola porta. All’ottavo giro di lancetta piattone di Rivas, Zaro la tocca, la palla termina sul palo. Sul prosieguo dell’azione Di Chiara taglia per la testa di Cionek, Poluzzi salva coi pugni. Al 22’ l’episodio chiave: Zaro già ammonito interviene duro su Fabbian, l’arbitro su segnalazione VAR estrae il rosso diretto. Alto in dieci, Greco per riequilibrare tatticamente i suoi inserisce Vinetot per Casiraghi. A dieci minuti dal riposo la Reggina passa a condurre: l’onnipresente Di Chiara calcia una punizione da destra che si infrange sul palo, Carretta non riesce a liberare, lo stesso Di Chiara la mette in mezzo col mancino per la testa dio Fabbian che fa 1-0. Primo gol in B per il 2003 scuola Inter. Al 39’ l’Alto Adige reclama un penalty per mani in area di Cionek, l’arbitro però non ravvisa irregolarità. In pieno recupero poi arriva il 2-0 per i locali: Majer di destro mette in porta all’altezza del secondo palo con leggera deviazione di Menez: il signor Rutella ravvisando un possibile mani del francese va a visionare le immagini VAR, convalidando il gol. Si va al riposo e al ritorno in campo Greco sostituisce il deludente Carretta con Rover e Nicolussi-Caviglia con Davi, disponendo la squadra con un 4-4-1. In ogni caso sono gli uomini di D’Angelo ad andare vicinissimi a tris al 7’st, con Poluzzi che risponde con un doppio miracolo prima su Menez e quindi sulla zuccata di Fabbian. Sotto di un uomo e di due gol, gli altoatesini si riprendono dallo shock e Belardinelli di testa prende la traversa su suggerimento di Pompetti da sinistra. E’ comunque solo il proverbiale fuoco di paglia, dal momento che al 16’st per gli ospiti è notte fonda: discesa di Canotto, palla al centro per Pierozzi che fissa lo score sul tre a zero con l’aiuto della base del palo. Gli amaranto dilagano e a 20’ dalla fine arriva il tap in vincente del nuovo entrato Lombardi che cala il poker. Non poteva esserci inizio peggiore per l’avventura tra i Cadetti della compagine bolzanina, tre partite e altrettanti kappaò. Questa del Granillo dovrebbe essere l’ultima in panchina per Greco, in procinto di lasciare il timone a Pierpaolo Bisoli che sarà annunciato a giorni. Era chiaro comunque che l’incarico del 36enne di Roma fosse ad interim. Il nuovo allenatore biancorosso potrebbe già esordire domenica prossima al Druso contro il Pisa.

 

MATCH PREVIEW

Leandro Greco si presenta al Granillo con un 4-3-3: Poluzzi estremo difensore, protetto dalla linea a quattro da destra formata da De Col, Zaro, Curto e D’Orazio; Pompetti è il vertice basso, Belardinelli e Nicolussi-Caviglia mezze ali; davanti Odogwu a fare reparto con Carretta e Casiraghi. Speculare l’assetto proposto da D’Angelo: Colombi tra i pali, Pierozzi e Di Chiara esterni difensivi con Cionek e Gagliolo in marcatura; Crisetig ha le chiavi del centrocampo, ai suoi fianchi Majer e Fabbian; Menez è il riferimento centrale del tridente confermato da Rivas e Canotto larghi.

 

IL TABELLINO

REGGINA-ALTO ADIGE 4-0

REGGINA (4-3-3):  Colombi; Pierozzi, Cionek, Gagliolo, Di Chiara (32’st Giraudo); Majer, Crisetig (22’st Liotti), Fabbian (22’st Lombardi); Rivas, Menez (35’st Gori), Canotto (32’st Cicerelli).

A disp. Ravaglia (p), Dutu, Loiacono, Lollo, Santander, Ricci, Camporese.

Allenatore: Maurizio D'Angelo (Inzaghi squalificato).

ALTO ADIGE (4-3-3): Poluzzi; De Col, Zaro, Curto, D’Orazio; Belardinelli, Pompetti (32’st Marconi), Nicolussi-Caviglia (1’st Davi); Carretta (1’st Rover), Odogwu (32’st Mazzocchi), Casiraghi (25’st Vinetot).

A disp. Iacobucci (p), Harrasser (p), Berra, Kofler, Capone.

Allenatore: Leandro Greco.

ARBITRO: Daniele Rutella di Enna. 

ASSISTENTI: M. Vigile di Cosenza e A. Cavallina di Parma.

IV UFFICIALE: M. Saia di Palermo.

VAR: L. Massimi.

AVAR: P. Capaldo. 

MARCATORI: 35’pt Fabbian, 45’+1’pt Majer, 16’st Pierozzi, 25’st Lombardi.

ESPULSI: Curto (AA) al 24’pt per fallo su Fabbian.

AMMONITI: Crisetig e Fabbian (R); Odogwu, Curto, Pompetti e Mazzocchi (AA).

NOTE: Spettatori 5000. Pioggia e vento, temperatura di 25°C, terreno scivoloso. Angoli 5-2 (4-1). Recupero: +4’pt, +3’st.

REGGINA-ALTO ADIGE, LE FORMAZIONI UFFICIALI: GRECO SI AFFIDA A CASIRAGHI, TRE NOVITA' IN CASA AMARANTO

 


REGGINA-ALTO ADIGE 0-0

REGGINA (4-3-3): 22 Colombi; 27 Pierozzi, Cionek, 28 Gagliolo, 17 Di Chiara; 37 Majer, 8 Crisetig, 14 Fabbian; 99 Rivas, 7 Menez, 31 Canotto.

A disp. Ravaglia (p), Dutu, Loiacono, Gori, Cicerelli, Lollo, Santander, Ricci, Camporese, Lombardi, Liotti, Giraudo.

Allenatore: Maurizio D'Angelo (Inzaghi squalificato).

ALTO ADIGE (4-3-1-2): Poluzzi; De Col, Zaro, Curto, D’Orazio; Belardinelli, Pompetti, Nicolussi-Caviglia; Casiraghi; Carretta, Odogwu.

A disp. Iacobucci (p), Harrasser (p), Berra, Vinetot, Mazzocchi, Rover, Davi, Kofler, Marconi, Capone.

Allenatore: Leandro Greco.

ARBITRO: Daniele Rutella di Enna. 

ASSISTENTI: M. Vigile di Cosenza e A. Cavallina di Parma.

IV UFFICIALE: M. Saia di Palermo.

VAR: L. Massimi.

AVAR: P. Capaldo. 


STASERA L'ULTIMA DI GRECO A REGGIO. CASIRAGHI DALL'INIZIO.

 


Salvo ulteriori colpi di scena, questa sera in Calabria siederà per l'ultima volta sulla panchina biancorossa Leandro Greco nella veste di primo allenatore. Nella giornata di domani Pierpaolo Bisoli è pronto a salire a Bolzano per firmare il contratto, che lo legherà all'Alto Adige. Si parla di futuro, prossimo, ma pur sempre futuro. L'attualità è Reggina - Alto Adige di questa sera, con calcio d'inizio fissato per le ore 20:45 allo stadio "Granillo" di Reggio Calabria. Le ultime dalla rifinitura parlano di un Casiraghi pronto a scendere in campo per la prima volta dall'inizio, a discapito di Rover. Nessun problema per D'Orazio, che aveva accusato crampi nei minuti finali del match contro il Venezia. Davanti a Poluzzi, difesa a 4 completata da De Col, Curto e Zaro, che dovrebbe riprendere il posto da titolare al posto di Vinetot. In mezzo al campo scelte obbligate, date le indisponibilità di Tait e Siega, con Belardinelli, Pompetti e Nicolussi. Sugli esterni Carretta e Casiraghi, con Odogwu punto di riferimento. Ancora indietro di condizione Marconi, che partirà dalla panchina. Leandro Greco potrebbe sfruttare la variabile impazzita Carretta a destra, in un centrocampo schierato a quattro con Belardinelli, Pompetti e Nicolussi, oppure avanzato al fianco di Odogwu con Casiraghi ad agire dietro le punte. Out Tait e Siega, che ne avranno ancora per un mese, indisponibili gli altri "oggetti misteriosi" del mercato Barison e Sprocati, senza minutaggio in partite ufficiali in questa prima parte di campionato. Non convocato Voltan, unitamente a Moscati e Fischnaller, in cerca di collocazione sul mercato.

sabato 27 agosto 2022

A REGGIO PER PROVARE A LASCIARE QUOTA 0


(Gianluca Ricci) -
 In archivio le prime due giornate di campionato l’Alto Adige, al suo storico esordio in serie B, è ancora fermo al palo. Alla sconfitta esterna di Brescia (1-2), ne ha fatto seguito un’altra al Druso con identico punteggio per mano del Venezia dell’ex Javorcic. Non proprio la situazione che la dirigenza biancorossa avrebbe ipotizzato approdando alla categoria cadetta. Ma tant’è: rimboccarsi le maniche e pedalare per rompere il ghiaccio e schiodarsi dalla scomoda quota zero. Tuttavia l’avversario con cui domani la compagine bolzanina si andrà a misurare nella terza d’andata, la Reggina di Pippo Inzaghi sul rettangolo dell’Oreste Granillo, non si prospetta meno ostica delle precedenti. Vittoriosi a Ferrara con la Spal al debutto (3-1), gli amaranto dello Stretto hanno poi perso sempre fuori casa (stranezze del calendario) a Terni per 0-1. A prescindere dall’esito, quella di domani nella terra di Scilla e Cariddi dovrebbe essere l’ultima in panchina da capo allenatore degli altoatesini di Leandro Greco, cui era stata affidata la squadra dopo la separazione da Zauli. Il diesse Paolo Bravo ha infatti raggiunto un accordo di massima con Pierpaolo Bisoli, che dovrebbe esordire al Druso con il Pisa il 4 settembre. Greco potrebbe rimanere nello staff del mister di Porretta Terme. Calcio d'inizio alle 20.45.

GLI AVVERSARI

Guidata in panchina dall’ex bomber di Juve, Milan e Nazionale Pippo Inzaghi, la Reggina vuol provare a vivere un’annata da protagonista dopo i recenti alti e bassi sia sul piano puramente tecnico che dal punto di vista societario. In organico ha campioni in età avanzata ma pur sempre in grado di fare la differenza come il 35enne Jeremy Menez, ala destra francese che ricordiamo nella Roma e nel Milan oltre ai trascorsi in patria con Sochaux, Monaco, PSG e Bordeaux. Non meno importante la punta paraguaiana Federico Santander (31), soprannominato El Ropero (l’armadio in spagnolo), nel 2018/19 con il Bologna. Stesso dicasi per un altro elemento offensivo, l’ala sinistra croata Mario Situm (30), cresciuto nella Dinamo Zagabria (con la quale ebbe modo di affrontare la Juventus in Champions League) e poi esibitosi nello Spezia dell’austriaco Nenad Bjelica nella stagione 2014/15. 

 

EX DI TURNO

Ha vestito la maglia dell’Alto Adige il ventiduenne portiere bolognese Federico Ravaglia, una sola presenza in maglia biancorossa in serie C nel 2018/19.

 

L’ARBITRO 
Direzione arbitrale affidata a Daniele Rutella della sezione di Enna, con la collaborazione degli Assistenti Mario Vigile di Cosenza e Alex Cavallina di Parma; IV Ufficiale Mario Saia di Palermo. Al VAR Luca Massimi, AVAR Pasquale Capaldo. Rutella, 31 anni, neopromosso dalla CAN-C (cinque stagioni) ha diretto sette volte Alto Adige in C: 25 novembre 2018 Vicenza-AA 2-4, Gubbio-AA 1-0 del primo ottobre 2017, Fermana-AA 1-1 del 30 gennaio 2021, i quarti d’andata dei playoff 2020-2021 con l’Avellino in terra irpina (2-0),  AA-Feralpisalò 1-1 del 21 novembre 2021, AA-Mantova 1-0 dell’8 marzo 2022,  AA-Padova 0-0 dello scorso 17 aprile.


TV DIRETTA

Match visibile su Sky Sport (257), DAZN ed Helbiz Live.

 

I CONVOCATI DI GRECO…

1 Poluzzi, 2 Berra, 4 Curto, 5 Vinetot, 9 Mazzocchi, 10 Carretta, 11 D'Orazio, 12 Harrasser, 14 Nicolussi-Caviglia, 16 Belardinelli, 17 Casiraghi, 18 Rover, 19 Zaro, 22 Iacobucci, 23 Pompetti, 24 Davi, 26 De Col, 32 Kofler, 37 Capone, 90 Odogwu, Marconi.


… E QUELLI DI INZAGHI (PROVVISORIA)

 1 Ravaglia, 3 Cionek, 5 Dutu, 6 Loiacono, 7 Menez, 8 Crisetig, 9 Gori, 10 Obi, 11 Cicerelli, 14 Fabbian, 17 Di Chiara, 19 Santander, 21 Ricci, 22 Colombi, 23 Camporese, 24 Agostinelli, 25 Lombardi, 27 Pierozzi, 28 Gagliolo, 31 Canotto, 37 Lombardi, 46 Ejjaki, 94 Liotti,  98 Giraudo, 99 Rivas.


ULTIME DAI RITIRI

Gli infortunati Sprocati, Siega, Berra, Voltan e Tait (accertamenti nei prossimi giorni per stabilire l’entità dell’infortunio alla coscia) non sono stati convocati al pari del lungodegente Shaka-Mawuli e dei due calciatori finiti ai margini della rosa: Moscati e Fischnaller. Tre le probabili varianti nell’organico in confronto al match col Venezia: out Vinetot, Tait e Rover, sostituiti rispettivamente da Zaro, Belardinelli e Casiraghi. Potremmo anche vedere un 4-3-1-2 anziché il 4-3-3 delle prime due giornate: in porta Poluzzi, protetto dalla linea a quattro da destra De Col-Zaro-Curto-D’Orazio; a centrocampo Pompetti vertice basso del rombo, Belardinelli e Nicolussi-Caviglia mezze ali quindi Casiraghi da sottopunta alle spalle di Carretta-Odogwu. Tra i convocati di Greco anche l’ultimo arrivato Michele Marconi, ex Pisa, destinato alla panchina. La Reggina, priva degli infortunati Galabinov e Obi, senza Mister Inzaghi squalificato (in panchina D'Angelo), cambia quattro pedine rispetto a Terni. Nel probabile 4-3-3 amaranto Colombi tra i pali, in basso a destra Pierozzi, a sinistra Di Chiara, centrali difensivi Camporese e Gagliolo; Crisetig in regia affiancato da Majer e Fabbian; davanti Canotto) a far tridente con Menez e Rivas. In panchina i vari Cionek, Girando, Liotti e Ricci.


FORMAZIONI PROBABILI

REGGINA (4-3-3): 22 Colombi; 27 Pierozzi, 23 Camporese, 28 Gagliolo, 17 Di Chiara; 37 Majer, 8 Crisetig, 14 Fabbian; 99 Rivas, 7 Menez, 31 Canotto.

A disp. 1 Ravaglia (p), 3 Cionek, 5 Dutu, 6 Loiacono, 9 Giri, 11 Cicerelli, 19 Santander, 21 Ricci, 24 Agostinelli, 25 Lombardi, 94 Liotti, 98 Giraudo.

Allenatore: Maurizio D'Angelo (Inzaghi squalificato).

ALTO ADIGE (4-3-1-2): 1 Poluzzi; 26 De Col, 19 Zaro, 4 Curto, 11 D’Orazio; 16 Belardinelli, 23 Pompetti, 14 Nicolussi-Caviglia; 17 Casiraghi; 10 Carretta, 90 Odogwu.

A disp. 22 Iacobucci (p), 12 Harrasser (p), 2 Berra, 5 Vinetot, 9 Mazzocchi, 18 Rover, 24 Davi, 32 Kofler, 37 Capone, Marconi.

Allenatore: Leandro Greco.



3a GIORNATA D’ANDATA
Oggi

MODENA – TERNANA 4-1
PALERMO – ASCOLI 2-3
SPAL – CAGLIARI 1-0
Domani
ore 20.45 BENEVENTO – FROSINONE
ore 20.45 CITTADELLA – VENEZIA
ore 20.45 PARMA – COSENZA
ore 20.45 PERUGIA – BARI
ore 20.45 PISA – GENOA
ore 20.45 REGGINA – ALTO ADIGE
Lunedì
ore 20.45 COMO – BRESCIA




giovedì 25 agosto 2022

PANCHINA ALTO ADIGE? TUTTO TACE. MA (PER ORA) SI VA AVANTI CON GRECO

 


Un silenzio quasi inquietante, quello che si sta palesando fuori dalle mura di Maso Ronco. La società biancorossa non si è ancora ufficialmente espressa, in merito alla riconferma o meno di Leandro Greco sulla panchina dell'Alto Adige. Il tecnico ad interim, come ormai è ben noto, non è in possesso del patentino Uefa Pro, che gli consentirebbe di allenare in tutte le categorie professionistiche. A settembre sosterrà l'esame conclusivo per il riconoscimento del patentino Uefa A, con il quale potrebbe dirigere qualsiasi squadra giovanile, ma in prima squadra ambire al massimo ad una panchina di Serie C. L'escamotage potrebbe essere rappresentato da un prestanome, in possesso del patentino necessario per allenare sino in Serie A. In regione sono in pochi ad avere la massima abilitazione; di recente ai più datati "patentati" Manfioletti e Morini (quest'ultimo migrato in Umbria), si sono aggiunti Klotz e Toccoli. In ogni caso il direttore sportivo Paolo Bravo, attraverso la sua fitta rete di contatti, non avrebbe problemi ad individuare un prestanome anche al di fuori della regione. La certezza è che Greco in settimana ha proseguito a pieno regime il lavoro sul campo da primo allenatore, in virtù anche della deroga di trenta giorni concessa dalla Lega, e siederà regolarmente sulla panchina a Reggio Calabria. Panchina della Reggina, che vedrà slittare l'esordio di mister Filippo Inzaghi davanti al pubblico amico, squalificato dal Giudice Sportivo per una giornata. Ma questo è tutto un altro discorso... 

L'alternativa a Greco ha un identikit chiaro e corrisponde al solo nome di Pierpaolo Bisoli. Il cinquantacinquenne tecnico emiliano è reduce dall'impresa di Cosenza, dove ha salvato all'ultimo respiro una squadra condannata a retrocessione certa. Tecnico non integralista che predilige il 4-3-3, ma che non disdegna l'utilizzo di altri moduli, tra i quali il 3-5-2. In passato ha vinto il campionato di Serie C col Padova e soprattutto ha conquistato la promozione in Serie A con il Cesena. Il nodo è legato, non tanto alle richieste economiche di Bisoli (che ha declinato la proposta del Novara), ma alla volontà di portare con sé parte dello staff tecnico, che lo ha seguito nelle precedenti esperienze lavorative; con la conseguenza che in casa bolzanina non saprebbero come comportarsi con lo staff in forza attualmente. Altro tema di discussione, la rosa costruita dal direttore sportivo Paolo Bravo, che non è stata forgiata in base ai credo del tecnico emiliano, bensì sulla base di quelli dei suoi predecessori. Tutti temi, che giacciono sulla scrivania di Maso Ronco, in attesa di un definitivo (si spera) sviluppo.

martedì 23 agosto 2022

IN ATTACCO ARRIVA MARCONI


(Gianluca Ricci)
- Innesto di peso e d'esperienza nella rosa biancorossa. Dall'Alessandria arriva la punta Michele Marconi, che ha sottoscritto un contratto biennale. "L’
FC Alto Adige - recita la nota del club - comunica di aver acquisito a titolo definitivo dalla società U.S. Alessandria Calcio 1912 i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Michele Marconi. L’attaccante 33enne si è legato al club biancorosso con un contratto biennale, ovvero fino al 30 giugno 2024. Nella stagione agonistica 2021-2022, con la casacca dei Grigi piemontesi ha disputato 24 gare nel campionato cadetto mettendo a segno 3 reti e un assist. Nelle due precedenti annate agonistiche ha giocato nelPisa: 2019-2020 30 gare con 15 reti e 3 assist, 2020-2021 35 gare con 13 reti e 2 assist. Complessivamente, tra i cadetti, vanta 94 gare in serie B con 31 reti e 6 assist. Tra i professionisti: 385 partite con 96 reti e 16 assist. Nato a Massa Marittima in provincia di Grosseto il 13 maggio 1989, 183 centimetri, ambidestro, Michele Marconi è un attaccante, punta centrale con una prestanza fisica importante e buone doti tecniche, efficace nel gioco aereo. Cresce calcisticamente nel Follonica, poi la Margine Coperta, quindi l’Atalanta, trafila nelle giovanili e debutto in A il 20 aprile 2008 contro la Juventus. Nelle nazionali giovanili dalla U16 alla U20: 18 gare e 4 reti.  Il 18 maggio realizza la prima rete in A contro il Genoa e il 23 agosto 2008, al 90’, segna al Modena la rete che consente all’Atalanta di accedere ai sedicesimi di finale di Coppa Italia. Nel gennaio 2009 passa in prestito al Grosseto in B: 5 gare fino a fine stagione. Poi Lumezzane, Lecco, Pavia, Pergocrema e Spal. Nel 2013 il Venezia acquista il suo cartellino e lo gira all’Alessandria dove gioca tre stagioni e mezza. Il 30 gennaio 2017 si trasferisce al Lecce fino a giugno, poi il ritorno ai Grigi piemontesi. Il 25 aprile 2018 realizza una tripletta (seconda rete in rovesciata) nella vittoriosa finale di Coppa Italia Serie C contro la Viterbese. Forma poi un triennale con il Pisa con cui conquista la promozione in B vincendo i playoff di C 2019. Prima rete in B il 19 settembre 2019 sul campo della Juve Stabia (2-0). Chiude la stagione con 15 reti in 30 gare. Lo scorso anno il ritorno all’Alessandria; la sua prima rete l’ha messa a segno su rigore contro il Pisa, sua ex squadra. FC Alto Adige rivolge un caloroso benvenuto a Michele Marconi e gli augura un futuro ricco di soddisfazioni - personali e di squadra - in maglia biancorossa".

lunedì 22 agosto 2022

ARRIVA IL CENTRAVANTI: BIENNALE PER MARCONI DALL' ALESSANDRIA

 


Praticamente chiuso l'accordo con il centravanti classe '89 Michele Marconi. Come preannunciato un paio di settimane fa, la società biancorossa aveva accelerato per puntellare il reparto avanzato con l'ultimo colpo in entrata. Poi il cambio di guida tecnica e l'incertezza sul successore di mister Lamberto Zauli, ha raffreddato la pista per alcuni giorni, fino all'accelerata odierna, che ha portato alla definizione dell'affare. Attaccante abile nel gioco di squadra e di buona stazza fisica (186cm x 76kg peso forma), la scorsa stagione ha messo a segno 3 reti in 24 presenze; prestazioni costellate dallo stop di 8 giornate inflitto dal giudice sportivo e da alcuni leggeri acciacchi fisici. Le due stagioni precedenti sempre in Serie B con la maglia del Pisa ha messo a referto 28 reti e 5 assist in 65 partite di campionato. Salvo clamorosi colpi di scena, nelle prossime ore firmerà un biennale con l'Alto Adige. 

ODOGWU DA PARTENTE A IMPRESCINDIBILE. I CAMBI SBAGLIATI? MISTERO CASIRAGHI.

 


Altra buona prestazione dei biancorossi, senza riuscire a mettere dei punti in cascina. Sono tanti gli interrogativi dei perché non si è riusciti a fare risultato. A Brescia le due sviste di Zaro e l'errore dal dischetto di Mazzocchi hanno contribuito alla vittoria delle rondinelle, mentre contro il Venezia dopo sessantacinque minuti di buon Alto Adige, la squadra si è abbassata fino a barricarsi nella propria trequarti. La scelta di Greco di levare i migliori in campo Odogwu e Carretta per Mazzocchi e Davi, passando ad un 4-5-1 molto difensivo, ha agevolato i giocatori arancioneroverdi tecnicamente molto abili, ad avanzare il proprio baricentro di diversi metri. Odogwu sia a Brescia che contro il Venezia ha dimostrato di essere uno degli elementi imprescindibili della rosa biancorossa. Il numero 90 fa a sportellate vincendo spesso fisicamente i duelli con i difensori avversari e fa salire la squadra, risultando uno dei migliori interpreti nel gioco di sponda. La sua uscita dal campo ha inevitabilmente spianato la strada all'avanzata avversaria. C'è buona intesa con Carretta, e ancor di più ce ne sarebbe con Casiraghi, rimasto per novanta minuti in panchina con volto cupo e sguardo corrucciato. I punti salvezza dovranno necessariamente passare dalle giocate e dalla qualità del giocatore con maggior talento in rosa, relegato in panchina nelle prime due gare di Serie B, il quale, non va dimenticato, è stato in grado di trascinare la squadra di mister Javorcic alla promozione in serie cadetta.

domenica 21 agosto 2022

ALTRA SERATA NO DEI BIANCOROSSI, IL VENEZIA ESPUGNA IL DRUSO


(Gianluca Ricci) – 
Esce ancora sconfitto l’Alto Adige, battuto al Druso dal Venezia con lo stesso punteggio del rovescio esterno di Brescia all’esordio in B sette giorni prima. Pur mostrando sprazzi di gioco interessanti, a Odogwu e compagni è mancata la necessaria lucidità in fase di conclusione. Alla fine, statisticamente parlando, un solo tiro in porta per la squadra di casa contro i sei della formazione ospite. D’accordo c’è da pagare lo scotto per la prima storica volta tra i Cadetti ma quando le cose già non vanno bene ci si mette anche la jella. Traducibile, questa, nel tragicomico autogollonzo di Curto in pieno recupero. Sprocati e Siega infortunati sono gli indisponibili in casa biancorossa, così come il convalescente Shaka-Mawuli. Non convocati Fischnaller e Moscati, che non rientrano più nei programmi societari e sono in attesa di sistemazione. Rispetto alla battuta d’arresto di sette giorni fa a Brescia tornano nel lineup d’avvio Vinetot e Odogwu, a far loro posto Zaro e Mazzocchi. Gli ospiti devono rinunciare al solo Fiordilino, non al meglio della condizione e rimasto quindi in Laguna. In confronto al match perso domenica scorsa al Penzo col Genoa, dal 1’ Crnigoj e Johnsen (a segno contro il Genoa) rilevano Zabala e Fiordilino. Prima panchina per il 24enne attaccante finlandese Joel Pohjanpalo, ex Bayer Leverkusen. Ritmi alti nella prima frazione di gara, ben giocata dalle due contendenti. Sia i bolzanini che gli arancioneroverdi pressano alto e cercano di sfruttare le linee esterne, dove da una parte si fa notare Carretta e dall’altra soprattutto Haps. A rendersi più pericolosa è la squadra di Javorcic, che confeziona quattro nitide palle gol. Le più clamorose al 16’: cross dalla destra di Zampano, inserimento di Tessmann il cui colpo di testa trova Poluzzi pronto a parare. Al 27’ poi Zampano lancia Pierini che tira a giro e il pallone trova la deviazione di un difensore in corner. I padroni di casa dal canto loro nei primi 45’ confezionano una sola palla-gol. E’ il 37’, traversone basso di Tait per Nicolussi-Caviglia, velo del valdostano ex Juve U. 23 e Odogwu tenta la conclusione ma la palla termina altissima. Nell’azione Tait si fa male ad una coscia e al 40’pt Greco deve usare il primo slot di cambi inserendo Belardinelli per il capitano. Al riposo si va sullo 0-0 e al ritorno in campo il Venezia va di nuovo vicino al gol al 12’st con Crnigoj che c onclude a colpo sicuro ma Vinetot salva. Tre minuti più tardi, nel momento di maggiore pressione degli ospiti, è l’Alto Adige a sbloccare il punteggio. Carretta prende palla sulla destra, entra in area e crossa sul secondo palo dove Odogwu è lesto a colpire di testa per l’1-0. In vantaggio di un gol, Greco sostituisce Carretta e Odogwu con Davi e Mazzocchi, modificando l’assetto in un più accorto 5-3-2. Il Venezia reagisce e si presenta in altre due occasioni davanti a Poluzzi, pronto a mettere in corner prima su Tessmann poi su Pierini. La ricerca del pari da parte dei veneti viene premiata al 38’ quando Cuisance fa 1-1 con una conclusione angolata dopo sponda di Pohjanpalo. Quindi gli ospiti riescono a trovare addirittura un’insperata vittoria nel recupero, in virtù del rocambolesco autogol di Curto che fissa il punteggio sul 2-1 per la squadra di Javorcic. Ancora ferma al palo dopo 180' la società biancorossa dovrà prendere ora una decisione seria e ponderata sulla guida tecnica, Ha Greco le caratteristiche giuste per guidare la squadra in una stagione che si prospetta ben più complicata del previsto?

 

MATCH PREVIEW

Leandro Greco disegna ancora l’Alto Adige con un 4-3-3: Poluzzi a guardia dei pali, De Col basso a destra, Vinetot e Curto in marcatura, D’Orazio sull’out mancino; Pompetti disegna geometrie, Tait e Nicolussi-Caviglia mezze ali; Odogwu guida il tridente completato da Carretta e Rover larghi. Speculare il modulo varato da Ivan Javorcic: il portiere è Joronen, a protezione del quale Zampano, Wisniewski, Ceccaroni e Haps formano da destra a sinistra la linea difensiva; Busio fa il play affiancato da Crnigoj e Tessmann; in attacco Novakovich fa tridente con Pierini e Johnsen.

 

IL TABELLINO

ALTO ADIGE-VENEZIA 1-2

ALTO ADIGE (4-3-3): Poluzzi; De Col,  Vinetot, Curto, D’Orazio (32’st Berra); Tait (40’pt Belardinelli), Pompetti, Nicolussi-Caviglia; Carretta (20’st Davi), Odogwu (20’st Mazzocchi), Rover.

A disp. Iacobucci (p), Harrasser (p), Barison, Voltan, Mazzocchi, Casiraghi, Zaro, Davi, Kofler, Capone.

Allenatore: Leandro Greco.

VENEZIA (4-3-3): Joronen; Zampano, Wisniewski, Ceccaroni, Haps; Crnigoj, Busio (17’st Cuisance), Tessmann; Pierini (32’st De Vries), Novakovich (17’st Pohjanpalo), Johnsen (9’st Connolly).

Allenatore: Ivan Javorcic.

A disp. Maenpaa (p), Bertinato (p), Modolo, Leal, Svoboda, Zabala, Andersen, St Clair.

Allenatore: Ivan Javorcic.

ARBITRO: Niccolò Baroni di Firenze.

ASSISTENTI: C. Gualtieri di Asti e T. Trasciatti di Foligno.

IV UFFICIALE: Alessandro Di Graci di Como.

VAR: D. Minelli.

AVAR: L. Mondin.

MARCATORI: 15’st Odogwu (AA), 38’st Cuisance (V), 50’st autogol Curto (AA).

AMMONITI: Busio, Ceccaroni e Zampano (V).

NOTE: 3500 spettatori (300 nel settore ospiti). Cielo sereno, temperatura di 27°C, terreno in buone condizioni. Angoli 0-5 (0-3). Recupero +2’pt, +5’st.