mercoledì 31 agosto 2022

BRAVO: "ZAULI ERRORE MIO. MERCATO? DIFFICILE. A PARITA' DI OFFERTA SCELGONO ALTRE REALTA'".

 


Domani l'ultimo giorno di mercato, in cui l'Alto Adige dovrà rendersi protagonista, sia in uscita ma soprattutto in entrata. Gli ultimi movimenti in uscita parlano di un Moscati diretto a Pescara e di Fischnaller appeso a offerte dall'estero e da altre compagini di C. Restano da capire le posizioni di Voltan e Odogwu, entrambi sui taccuini di diverse big di C. Salvo offerte irrinunciabili il 90 biancorosso non si muoverà da Bolzano, nonostante il forte pressing del Crotone. 

In entrata grande fermento. Come dichiarato dal direttore sportivo Paolo Bravo, nelle ultime ore i due/tre meeting di mercato intercorsi tra lui e il mister, hanno prodotto una nutrita lista di giocatori appetibili per la causa biancorossa. In questo senso si segnalano notevoli passi avanti nella trattativa per portare a Bolzano il regista ventinovenne Andrea Schiavone, giocatore con lunga militanza in Serie B, la passata stagione in Serie A con la Salernitana ha totalizzato 15 presenze. A centrocampo non dovrebbe essere l'unico giocatore indiziato a vestire la maglia dell'Alto Adige. Il nome di José Mauri, per stessa ammissione di Bravo, è un nome veritiero, che è stato contattato nelle scorse settimane, ma il giocatore deve sciogliere le riserve sulla destinazione, nonostante desideri fare ritorno in Italia dopo le esperienze in massima serie soprattutto con la maglia del Milan. In difesa gli altri nomi chiacchierati sono quelli di Ghiringhelli della Ternana, difensore stile Malomo che può essere impiegato sia al centro che a destra in una linea a 4, e quello di Simone Iacoponi, trentacinquenne ex capitano del Parma, che ha già indossato la maglia biancorossa per una stagione e mezzo fino al gennaio del 2014. Piace anche  Rigione, allenato da Bisoli nella passata stagione al Cosenza.

Ieri, durante la conferenza stampa di presentazione di mister Bisoli, il direttore sportivo Paolo Bravo ha risposto così alle domande della stampa:


Come si è arrivati alla scelta di Bisoli e perché ci sono volute tre settimane per trovare un accordo tra le parti?

Di fronte ad un errore che è stato fatto dal sottoscritto (ndr, il riferimento è alla scelta di Zauli), poi assieme alla società abbiamo deciso di prenderci il tempo necessario per riflettere sul nuovo allenatore. Abbiamo messo al corrente il mister qui presente, del fatto che avessimo contattato anche altri suoi colleghi per dei colloqui, prendendoci il tempo giusto per le dovute valutazioni. Contestualmente anche il mister ha dovuto fare le sue valutazioni. Ci siamo sentiti martedì dove abbiamo fatto la prima litigata (ndr, afferma sorridendo), poi nuovamente giovedì, giorno in cui abbiamo messo tutto nero su bianco, ma non ci sembrava giusto affidare la conduzione della squadra al mister con soli due giorni di tempo per preparare la partita. 

Sull'allenatore c'è stata un po' di confusione, con tre allenatori diversi sulla panchina biancorossa, e questo continua tira e molla. Da cosa può essere motivato tutto ciò?

Noi avevamo già programmato la stagione in Serie B con Ivan Javorcic. Poi il 10 di giugno è arrivata la doccia gelata con la comunicazione da parte sua di volersi trasferire a Venezia, dopo un'offerta definita da lui irrinunciabile. Questo non è un alibi, ma ci siamo ritrovati a riprogrammare tutto in poco tempo, con la preparazione iniziata il 4 luglio, cambiando metodi e ritmi di allenamento. Le critiche giuste sono accette, ma sul piatto bisogna mettere tutte le carte. E' chiaro che necessitiamo di tempo per riorganizzarci. Questa proprietà va aiutata, anche nella vittoria ha affrontato dei momenti difficili, ma ne siamo usciti bene. Se tutti assieme troviamo la strada giusta, possiamo combattere contro chiunque. Questa è la verità, il resto sono chiacchiere da bar. 

Un inizio complicato.

Col Brescia abbiamo perso, ma abbiamo fatto bene. Contro il Venezia, se facevamo un punto non c'era nulla dire. La società si è presa dopo queste partite, giustamente il tempo per fare delle riflessioni, in modo da prendere la decisione più giusta, dopo un errore che ribadisco essere stato solo mio. Bisoli ha una storia importante. In questo momento prende in mano una squadra incerottata, quindi è normale che sia lui che noi ci siamo presi il tempo per le dovute riflessioni. Quando ho parlato con la proprietà ho riconosciuto lo sbaglio nella prima scelta. Io nasco pragmatico e lo sono in tutte le cose che faccio. Almeno da quando sono qua io, abbiamo sempre scelto allenatori che sposano questa filosofia pragmatica. Quindi ho deciso di riscegliere il pragmatismo, perché credo che sia un'arma imprescindibile per l'Alto Adige. Con questa scelta diciamo che sono tornato sui miei passi.

E' un dato oggettivo quello dell'elevato numero di infortuni, e mister Bisoli ha portato con sé un nuovo preparatore atletico. C'è un problema infortuni?

E' vero che abbiamo avuto qualche infortunio di troppo, ma non penso sia nemmeno tutto da addossare alla preparazione atletica. Negli anni abbiamo portato avanti un gruppo storico, con giocatori che sono arrivati con qualche problematica di natura fisica alle spalle, e che hanno avuto dei carichi di lavoro che magari stanno facendo fatica a sopportare. 

Sin qui è apparso un mercato piuttosto complicato per l'Alto Adige. Siete riusciti a pescare principalmente giovani e giocatori in cerca di rilancio... 

Se si vogliono portare qua giocatori importanti con curriculum, bisogna necessariamente anche passare da giocatori che nel recente passato hanno fatto meno bene per diversi motivi, tra questi anche quelli riguardanti alcuni acciacchi fisici (ndr, in riferimento a quanto affermato in precedenza). L'obiettivo è mettere a disposizione del mister una rosa giusta, chiaro che ad oggi abbiamo perso qualche giocatore di troppo e che la rosa è scarna. Scarna non perché chi entra in campo non è all'altezza, ma semplicemente perché mancano dei ricambi. Basta vedere nella partita con il Venezia come è andata. Loro l'hanno vinta nei minuti finali grazie ai cambi, quando noi non ne avevamo.

Come pensate di risolvere questo problema sul mercato?

Agli allenatori e ai giocatori presento la nostra realtà, senza vendere fumo. Tutte le persone passate di qui, sono tutte persone cambiate nel tempo. Ci siamo conosciuti, alcuni sono andati via e ci siamo salutati. Questa è la nostra dimensione, che per certi versi è similare a quella del Cittadella, che mira a creare una sorta di cultura societaria. Le nostre armi non saranno mai quelle di altre realtà. La nostra arma principale deve essere rappresentata da una forte cultura del lavoro. Chi c'è stato ha supportato questo progetto e penso di poter affermare, che con questa filosofia abbiamo raccolto dei frutti, quindi chi verrà dovrà fare altrettanto. In questo momento l'Alto Adige paga dazio lo scarso appeal, rispetto a tutte le altre piazze importanti di Serie B. Ciò non deve essere una colpa, ma è un dato di fatto. 

Quindi?

Quindi in questo momento un giocatore che potrebbe scegliere se trasferirsi ad esempio alla Spal o all'Alto Adige, a parità di offerta o addirittura proponendo qualcosa in più, preferisce andare alla Spal. Questo è un dato di fatto e noi quindi dobbiamo cercare di prendere giocatori con grande voglia di rivalsa. Su questo punto mi trovo in piena armonia con le idee del mister il quale, come me, predilige avere a disposizione giocatori vogliosi di sposare a pieno la nostra causa, piuttosto che aspettare qualcun'altro dieci giorni perché indeciso. Nelle due/tre riunioni tecniche che abbiamo fatto assieme al mister, abbiamo messo le X sui potenziali giocatori da acquistare, che rispecchino questi principi. E' una difficoltà oggettiva questa, ma può essere che giocatori con questa voglia di sposare il progetto Alto Adige, risultino più efficaci di giocatori magari tecnicamente più bravi, ma meno coinvolti nella nostra causa.


A fine conferenza è intervenuto ai microfoni anche il Vice Presidente Carlo Costa: "la storia dell'Alto Adige, dopo la vincente esperienza dello scorso anno, è una storia che è stata apprezzata anche all'esterno. La Serie B è una nuova storia. Io non direi che il nostro direttore sportivo ha commesso degli errori, anche se lui dice così, ma piuttosto mi focalizzerei sul fatto che era stato scelto un mister come Zauli, che rappresentava a tutti gli effetti una scommessa che aveva fatto bene in vari ambiti, ma privo di esperienza a certi livelli. Avere oggi qui mister Bisoli, significa aver fatto una scelta differente, prediligendo l'esperienza. Le critiche dopo le tre sconfitte sono giuste, ed è normale che tifosi e la stampa richiedano altri tipi di risultati. I giocatori nuovi sono tanti e si devono amalgamare tra loro. La nostra è una terra di montanari, dove la volontà e la forza è un elemento rilevante, e credo che questi principi incarnino alla perfezione un allenatore come Bisoli. Ci sarà da soffrire e ci saranno difficoltà, ma ci vuole tempo per costruire. Penso che il mister sia la persona giusta per costruire qualcosa d'importante".

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