martedì 31 dicembre 2019

PRIME MOSSE DI MERCATO: ROMERO VICINISSIMO AL RENATE, DAL RIETI ARRIVA GIGLI

(Gianluca Ricci) - A meno di due settimane dalla ripresa del campionato di serie C, fissata per domenica 12 gennaio (ore 17.30) sul campo del Carpi, la dirigenza del FCS è concentrata sulle trattative della campagna acquisti invernale.  Il primo movimento di mercato del club biancorosso è in entrata: dal Rieti, del
quale è stato il capitano, arriva il difensore Nicoló Gigli (‘95), cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina e assistito da Mino Raiola. Forte fisicamente (190 cm di statura), gioca nella posizione di centrale e questo puó preludere alla partenza di uno dei due tra Alari e l’ormai recuperato Crocchianti. In uscita invece si registra l’ormai imminente passaggio dell’attaccante Niccolò Romero al Renate. Il gigante di Savigliano classe ’92, arrivato a Bolzano a gennaio di un anno fa, pur mettendoci il massimo impegno non ha mai realmente convinto: solo cinque reti realizzate in 17 gare nel 2018/19, è ancora fermo al palo nel torneo in corso che lo ha visto scendere in campo 16 volte (quasi mai da titolare). Per il trasferimento dell’ex Feralpisalò e Piacenza al club lombardo è questione di ore, manca in pratica solo l’ufficialità. Per un attaccante che va via, il direttore sportivo Paolo Bravo è alla ricerca di un’altra punta da inserire nelle rotazioni del mister Stefano Vecchi. Tra i vari profili scansionati, due sono quelli che interessano maggiormente il diesse di origine bresciana. Il primo corrisponde a Raphael Odogwu (FOTO IN ALTO), di origine nigeriana ma nato a Verona nel ’91, attualmente in forza al terzo club professionistico della città scaligera: la Virtus Vecomp. Nella stagione in corso, provdeniente dall’Arzignano Valchiampo, è andato a bersaglio sei volte su 19 partite. Dopo un eccellente inizio di campionato Odogwu ha subìto un brusco calo di rendimento, seguendo di pari passo l’andamento della formazione allenata da Gigi Fresco. Per ritrovare i giusti stimoli, il suo eventuale trasferimento in maglia FCS potrebbe rappresentare la soluzione ideale. L’altro nome sull’agenda di Bravo è quello di Marko Dugandzic. Nato nel ’94 in Croazia, punta centrale di 188 cm, lo ricordiamo in Italia con le maglie di Ternana (21 presenze con un gol tra il 2015 e il ’17) e Matera (25 gare e cinque reti nel 2017/18), prima di rientrare in patria nello scorso settembre per vestire la maglia dell’Osijek nella massima serie croata. Bravo nel gioco aereo, dotato di notevole fiuto del gol, ha nel colpo di testa il suo principale punto di forza. Detto dell’attacco, analizziamo ora ciò che potrebbe invece accadere a centrocampo dove tutto il discorso è legato alla partenza o meno di Tommaso Morosini alla volta di Monza. La trattativa tra i due club e lo staff del calciatore lombardo prosegue serrata, tuttavia l’FCS e i brianzoli non hanno ancora raggiunto l’accordo economico che porterebbe alla fumata bianca. Se Morosini andrà via, la dirigenza biancorossa potrebbe decidere di puntare su Radoslav Tsonev (FOTO IN BASSO), bulgaro classe ’95 di proprietà del Lecce cui Liverani sin qui ha riservato solo qualche spezzone di partita in serie A. Mezzala abituata a giocare in una linea a tre, meno prestante del Moro (è alto 175 cm) nel prestito della passata stagione alla Viterbese ha realizzato tre gol in 18 partite. Praticamente sfumato invece il ritorno a Bolzano di Jeremie Broh, ormai titolare quasi inamovibile a Cosenza in serie B. Sempre a centrocampo, il giovane Francesco Proietto, ceduto a settembre in prestito al Dro, concluderà la stagione nel club di serie D dell’Alto Garda.

mercoledì 18 dicembre 2019

LA LEGA PRO NON CEDE, SABATO 21 E DOMENICA 22 DICEMBRE NON SI GIOCHERÀ


(Gianluca Ricci) - Domenica 22 dicembre non si giocherà. FCS-Vis Pesaro, al pari di tutte le altre gare della prima di ritorno dei tre gironi di serie C, è stata rinviata a data da destinarsi a causa della protesta della Lega Pro per la vicenda-defiscalizzazione. Nel corso della giornata si è sperato che il massimo organismo della terza serie nazionale tornasse sui suoi passi. Invece nulla. Neanche l’incontro avvenuto nel pomeriggio a Roma, tra il massimo dirigente FIGC Gabriele Gravina ed il Ministro Gualtieri, ha sbloccato la situazione. Ghirelli ha così commentato: “L’incontro tra il ministro Gualtieri e il presidente Gravina è stato istituzionalmente corretto. Ringrazio sentitamente il Ministro per l’attenzione riservata alla Lega Pro e la disponibilità al dialogo dimostrata. Così come ringrazio il presidente Gravina. L’incontro è stato positivo perché ha consentito di delineare cosa serva ai nostri club e sono emersi interessanti spunti di riflessione. Quello che ci interessa è che i club di Lega Pro arrivino alla sostenibilità economica-finanziaria. Abbiamo però la necessità di atti tangibili e concreti, di passare dalle analisi ai provvedimenti. Noi sappiamo di compiere un atto importante, domenica non si gioca. Di ciò ho informato il consiglio direttivo”. Dunque il campionato riprenderà il 12 gennaio 2020, seconda giornata di ritorno, con Carpi-FCS.

martedì 17 dicembre 2019

LA LEGA PRO SUL PIEDE DI GUERRA PER LA DEFISCALIZZAZIONE: DOMENICA PROBABILE STOP AL CAMPIONATO

(Gianluca Ricci) - FCS-Vis Pesaro, in programma domenica prossima al Druso, rischia seriamente il rinvio d’ufficio al pari di tutte le altre gare della prima giornata di ritorno (21-22 dicembre). La decisione arriva dal Direttivo della Lega Pro, che chiede al Governo e al Parlamento risposte serie e concrete sul tema della defiscalizzazione per i 60 club calcistici che ne fanno parte. Già domenica scorsa, per lo stesso motivo, le gare dell’ultima d’andata sono iniziate con 15’ di ritardo. “La sostenibilità dei club - si legge nel comunicato ufficiale diramato lunedì - è il nodo decisivo affinché l’esperienza originale del calcio dei Comuni d’Italia, il calcio dei pulmini, il calcio che rappresenta 60 città e 17 milioni di persone, abbia un presente e un futuro. Decidere di fermarci non è stato semplice ed è stata una decisione a lungo meditata e travagliata. Abbiamo deciso di andare avanti perché devono dirci se serviamo per le funzioni che svolgiamo. Abbiamo chiesto la defiscalizzazione-credito d’imposta. Per fare cosa? Per darci una mano ad abbassare i costi ed avere risorse da reinvestire in infrastrutture materiali (centri sportivi per i giovani) e infrastrutture immateriali (formazione dei giovani). Questo comporterà cofinanziamento negli investimenti dei proprietari dei club, in un momento in cui è scarsa la fiducia nell’investimento in Italia”. Quindi per il massimo organo della terza serie nazionale è inevitabile fermarsi: “Le risposte non ci sono, si continua con i rinvii. Ci fermiamo, il campionato di C riprenderà il 12 gennaio 2020 (con la seconda di ritorno, in programma Carpi-FCS, ndr). C’è il tempo necessario perché il Governo ed il Parlamento ci diano le risposte concrete di cui abbiamo necessità. Quello che può succedere alla ripresa del campionato è facile da intuire, la nostra pazienza non c’è più e quindi continueremo la nostra battaglia”. Defiscalizzazione, in parole povere, vuol dire gravare di meno oneri fiscali. Meno tasse. L’obiettivo delle società è ottenere la restituzione di parte delle tasse pagate al fine di reinvestirle in progetti utili ai club stessi ma anche allo Stato. Riavendo indietro l’IVA, le società potrebbero reinvestirla per creare/migliorare stadi e centri sportivi e potenziare i propri vivai. Un “tesoretto” pari grossomodo a 250 mila Euro annui, che sommato per 60 farebbe una cifra complessiva di 15 milioni di Euro. Se ciò si realizzasse, si potrebbe garantire un’importante “boccata d’ossigeno” per la stragrande maggioranza dei club, non certo per quelle realtà con bilanci quasi da serie B come Milan o Reggina. Domenica di stop certa o quasi dunque, sebbene non sia ancora detta l’ultima parola. E’ infatti in programma domani (mercoledi, ndr) un incontro tra Roberto Gualtieri, Ministro dell’Economia, e la FIGC: dopo il vertice, se soddisfatta dal confronto, la Lega Pro potrebbe tornare sui suoi passi. Ma il condizionale è d’obbligo…

domenica 15 dicembre 2019

UN FCS SOTTOTONO CEDE AL PIACENZA E CHIUDE L'ANDATA CON LA SESTA SCONFITTA STAGIONALE

(Gianluca Ricci) - Va in archivio con una sconfitta - la sesta totale e quarta tra le mura del Druso - il girone d’andata dell’FCS Bolzano, costretto a cedere le armi ad un ottimo Piacenza. Due a zero il finale a favore degli emiliani di Arnaldo Franzini, cui è bastata un’ora scarsa di gara per chiudere la pratica. Troppo sottotono i biancorossi altoatesini, che non sono riusciti a ripetere l’ottima e vittoriosa prestazione di sette giorni prima a Ravenna. In evidenza tra i locali il solo Morosini, che pur non restando fermo a quota nove in classifica cannonieri ha provato - ma senza fortuna - a mettere in difficoltà, l’estremo difensore avversario. Al Piacenza va in ogni caso dato il merito di aver sfruttato al meglio gli episodi favorevoli e di aver disputato una partita senza sbavature sul piano tattico, corto sul campo e attento a chiudere tutti gli spazi. Le brutte notizie per Vecchi arrivano già alla vigilia del match, con la consapevolezza di dover rinunciare ancora una volta a Vinetot, sempre alle prese con un ginocchio in disordine, oltre ai lungodegenti Crocchianti e Fink.In luogo del transalpino, il tecnico bergamasco schiera ancora una volta il giovane Alari, alla sua terza di fila da titolare. Franzini - eccettuata l’ormai definitiva assenza di Cacia che ha rescisso il contratto - ha invece a disposizione l’intero organico e in attacco schiera Sestu (uno dei molti ex di turno di oggi) in appoggio a Paponi. Il confronto prende il via e nei minuti iniziali non accade granché ma al 12’ arriva una doccia gelata per l’FCS: sponda di Paponi e Pergreffi da circa 18 metri, ben piazzato e da posizione centrale, di sinistro al volo sorprende Cucchietti un po’ distratto. Quinta rete stagionale per il capitano ospite. Il confronto col passare dei minuti si fa spigoloso e sono molte le interruzioni per i fischi arbitrali, fattore che certo non viene in soccorso della squadra costretta ad inseguire. Tra il 34’ e il 38’ due punizioni dal limite di Morosini fanno tuttavia tremare il Piacenza: la prima deviata di testa in angolo da un difensore, la seconda neutralizzata con un vero miracolo da Del Favero, che si fa male alla spalla sinistra ma resta in campo. Al 9’ della ripresa è Capitan Tait ad andare vicinissimo all’1-1, Del Favero salva ancora il risultato, ma sul capovolgimento di fronte l’FCS capitola ancora. Ad andare a segno è questa volta Nannini: Sestu crossa all’altezza del secondo palo, Ierardi è in ritardo e l’ex Bari mette in porta di testa. Incassato il doppio svantaggio, prima dello scoccare dell’ora di gioco Vecchi tenta il triplo cambio: fuori Ierardi, Fabbri e Turchetta sostituiti rispettivamente da Davi, Gatto e Rover. Tait arretra a terzino destro, Davi va a sinistra sempre in difesa, Gatto in mediana sulla stessa linea di Berardocco e Morosini, Rover affianca Mazzocchi in avanti a dare più peso e centimetri. Poi al 28’st c’è spazio anche per Romero, perdonato dopo l’esclusione per motivi disciplinari di Ravenna, che prende il posto di Berardocco e la squadra di casa passa a disporsi con un 4-3-3. L’ultimo quarto d’ora scivola via con l’FCS in attacco ma il risultato non cambia. Per gli emiliani, che salgono a quota 34 in classifica, arriva il nono risultato utile consecutivo mentre gli altoatesini restano fermi a 35. Domenica prossima (ore 15) Tait e compagni cercheranno un pronto riscatto, sempre al Druso, nel primo atto del girone di ritorno contro la Vis Pesaro.

MATCH PREVIEW - Lo schieramento iniziale dell’FCS è lo stesso della vittoriosa trasferta di sette giorni fa a Ravenna. Stefano Vecchi presenta Cucchietti a difesa dei pali, alle spalle dei quattro di difesa che sono - partendo da destra - Ierardi, Polak, Alari e Fabbri. In mezzo al campo la linea a tre è quella ormai collaudata con Capitan Tait, Berardocco e Morosini. Casiraghi è il trequartista a supporto di Turchetta e Mazzocchi.
Sul fronte Piacenza, Mister Arnaldo Franzini opta al Druso per un line-up disposto col 3-5-1-1: in porta c’è Del Favero poi Borri, Pergreffi e Milesi formano il terzetto  difensivo. A centrocampo Zappella e Nannini sono gli esterni con Della Latta, Marotta e Corradi nel mezzo. In attacco Sestu in appoggio a Paponi.


FCS BOLZANO-PIACENZA 0-2
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi (13’st Davi), Polak, Alari, Fabbri (13’st Gatto); Tait, Berardocco (27’st Romero), Morosini; Casiraghi (36’st Petrella); Turchetta (13’st Rover), Mazzocchi.
A disp. Taliento (p), Grbic (p), Gabrieli, Trovade.
All. Stefano Vecchi.
PIACENZA (3-5-1-1): Del Favero; Borri, Pergreffi, Milesi; Zappella, Della Latta, Marotta, Corradi, Nannini; Sestu (45’st Forte); Paponi (38’st Sylla).
A disp. Bertozzi (p), Ansaldi (p), El Kaouakibi, Imperiale, Giandonato, Nicco, Cattaneo, Bolis.
All. Arnaldo Franzini.
ARBITRO: Mattia Pascarella di Nocera Inferiore (Fine-Caso).
MARCATORI: 12’pt Pergreffi, 10’st Nannini.

NOTE: Partita iniziata con 15’ di ritardo, come tutte quelle di questo turno, in seguito alla protesta indetta dalla LegaPro per la defiscalizzazione. Angoli 9-2 per l’FCS Bolzano. Ammoniti Alari (FCS); Pergreffi, Della Latta e Paponi (P). Recupero: +3’pt, +4’st.


SFIDA AD ALTA QUOTA: CON "QUINDICI MINUTI" DI RITARDO AL DRUSO ARRIVA IL PIACENZA


Ultima giornata del girone di ritorno. A Bolzano, con calcio d'inizio fissato alle ore 15.15, con quindici minuti di ritardo, per via di una protesta indetta direttamente dal Presidente della Serie C Francesco Ghirelli, va in scena il match ad "alta quota" tra l'FCS Bolzano e il Piacenza. Ad inizio stagione i "lupi" sono stati accreditati, come una delle formazioni maggiormente accreditate per la vittoria del campionato. I bolzanini stazionano al quarto posto in classifica, grazie ai 35 punti totalizzati con uno score di 11 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte. I biancorossi sono reduci dalla convincente vittoria esterna per due reti a zero sul campo del Ravenna (reti di Morosini dal dischetto e Mazzocchi). Nelle ultime sei partite davanti al pubblico amico del Druso, gli altoatesini hanno vinto in cinque occasioni e perso solamente una volta, proprio nell'ultima gara interna contro la capolista Vicenza. 
Il Piacenza staziona invece al sesto posto in classifica con 31 punti, frutto di uno score che recita segnatamente 8 vittorie, 7 pareggi e 3 sole sconfitte. Gli emiliani sono reduci dalla rotonda vittoria interna contro il Rimini per 3-0. Il capocannoniere del campionato, con 12 reti è l'attaccante del Piacenza Daniele Paponi, seguito a stretto giro di posta dalla coppia biancorossa Tommaso Morosini e Simone Mazzocchi, rispettivamente con 9 e 8 reti.
Il match sarà diretto dal sig. Mattia Pascarella della sezione di Nocera Inferiore, coadiuvato dagli assistenti Amedeo Fine di Battipaglia e Rosario Caso di Nocera Inferiore.

GLI AVVERSARI
Ancora un club dal pedigree importante affronta in campionato l’FCS dopo le varie Sambenedettese, Vicenza e Ravenna. Avversario dei bolzanini, nell’ultimo impegno del girone d’andata, sarà sul terreno del Druso il blasonato Piacenza. Squadra di un capoluogo di provincia di media grandezza (conta circa 102 mila abitanti), vanta nella sua storia otto stagioni in serie A, 18 in B e 55 in C. Resasi famosa per la decisione dell’allora presidente Leonardo Garilli (cui ora è intestato lo stadio cittadino) di avvalersi di soli calciatori italiani, in serie A ha visto crescere nei suoi ranghi campioni del calibro di Pippo e Simone Inzaghi (originari del capoluogo emiliano), così come altri buoni calciatori  quali il portiere Paolo Orlandoni, nato a Bolzano e passato poi per realtà prestigiose quali Lazio ed Inter, Fabio Paratici (attuale disse della Juventus). All’inizio degli anni Duemila, passato il timone societario al figlio di Garilli (Fabrizio), con Walter Alfredo Novellino in panchina si decise di ingaggiare anche stranieri: primi su tutti i brasiliani Amauri e Matuzalem, inseriti in un organico italiano di tutto rispetto con bomber di razza quali Dario Hubner (altro bolzanino) e Nicola Caccia. Da lì in avanti iniziò un lento ma inesorabile declino, che dopo alcune stagioni in C si concluse con la radiazione dalla scena calcistica e dalla forzata ripartenza nell’Eccellenza regionale. Risalendo poi pian piano la china ci troviamo all’attualità con un Piacenza che si sta rivelando attore protagonista del girone B di serie C in corso. Sesto in classifica con 31 punti (4 meno del FCS) dopo 18 gare, è allenato da Arnaldo Franzini che ricordiamo compagno di squadra di Stefano Vecchi nel 1997/98 con la maglia del Brescello dei miracoli. Uscito di scena Cacia, che ha rescisso per una nuova parentesi in B (Livorno?), la star del gruppo è senza dubbio l’attaccante Daniele Paponi, 31 anni, che ricordiamo ai massimi livelli nazionali in forza a Parma dal 2005 al 2008, a Bologna al 2014 passando poi ai canadesi Montreal Impact, di proprietà del patron felsineo Saputo. Dodici reti sin qui, tre in più del nostro Morosini, è il momentaneo re dei bomber del gironeMeno altisonante sebbene di primissimo livello è poi il nome del centrocampista centrale Manuel Giandonato, classe ’91, cresciuto nel vivaio della Juventus con la quale ha avuto modo di debuttare in serie A nella stagione 2009/10 prima di iniziare un  interminabile giro d’Italia tra Lecce, Cesena, Parma, Juve Stabia, Salernitana, Catanzaro, Padova, Lanciano, Livorno e Fermana. Giandonato di recente è stato anche ad un passo dal trasferirsi al FCS. Ha recente, anzi recentissima militanza juventina anche il 21enne portiere Mattia Del Favero, arrivato a Piacenza in prestito da Torino dopo aver completato in bianconero la trafila giovanile ed aver difeso i pali dell’Under 23 dei campioni d’Italia nel girone A di serie C. 

GLI EX DI TURNO
Sono tre gli ex del match: due tra le fila bolzanine e uno tra quelle piacentine. Dalla scorsa stagione milita nel Piacenza Alessio Sestu. L'esterno offensivo classe 1983, romano cresciuto nella Lazio che ben ricordiamo nel torneo 2003/04 con addosso la maglia biancorossa, allenato al tempo da Bruno Tedino, col quale in C2 collezionò 15 presenze. Nella stagione 2008/09 Sestu ha esordito in Serie A con la maglia della Reggina, totalizzando 17 reti. In quella stagione Sestu segnò la sua prima rete in Serie A. Successivamente, sempre nella massima serie, ha indossato le maglie di Bari, Siena, Chievo Verona e Sampdoria.
Tra le fila biancorosse gli ex sono Tommaso Morosini e Niccolò Romero. Il 23 biancorosso ha vestito la casacca del Piacenza nella stagione 2017/2018, dopo una stagione in Serie D con la maglia della Virtus Bergamo. Col Piacenza ha totalizzato 20 presenze con 3 reti. Per Niccolò Romero due mezze stagioni e un’annata intera nel Piacenza. Nella prima mezza stagione da gennaio a maggio 2017: 17 presenze e 8 reti, la stagione 2017/18 30 presenze e 6 reti, mentre in mezzo campionato fino a gennaio 2019 in 19 gare ha messo a segno 5 reti.

I PRECEDENTI 
Sono solamente due i precedenti tra le due formazioni in campionato. Risalgono entrambi alla stagione 2011/2012. Il 4 settembre 2011 al Druso finì 1-2 per i piacentini, mentre le due compagini impattarono su un pareggio a reti bianche nel match di ritorno sul campo del Piacenza.

IN CAMPO
Biancorossi che dovrebbero confermare gli 11 che ben han figurato domenica scorsa nel match esterno sul campo del Ravenna. Torna a far parte dell'elenco dei convocati Kevin Vinetot, reduce da un problema al ginocchio. Il roccioso difensore biancorosso, non ancora al meglio (ieri si è allenato a parte), dovrebbe comunque partire dalla panchina, lasciando nuovamente spazio al giovane Alberto Alari, che ben ha figurato nelle ultime uscite di campionato. Sempre indisponibili i lungodegenti capitan Hannes Fink (il cui rientro salvo nuovi contrattempi è fissato con la ripresa del campionato a gennaio) e il difensore Marco Crocchianti, che ha ripreso ad allenarsi da alcune settimane sul campo, ma solo parzialmente in gruppo. Ballottaggi in avanti con Turchetta favorito su Petrella e in mezzo al campo con Berardocco, che dovrebbe nuovamente prevalere su Gatto. Solamente le cattive condizioni del terreno di gioco dello stadio Druso, che meglio si addicono a giocatori meno dotati tecnicamente ma più fisici, potrebbero far propendere mister Stefano Vecchi nel preferire tra gli undici titolari il centrocampista ex Alessandria.
Tra le fila del Piacenza, in settimana è arrivata la rescissione contrattuale dell'arciere Daniele Cacia, che pertanto non farà più parte della comitiva piacentina. 

I CONVOCATI
1 Cucchietti, 2 Gabrieli, 3 Fabbri, 5 Vinetot, 7 Turchetta, 8 Gatto, 9 Mazzocchi, 11 Petrella, 12 Taliento, 13 Davi, 14 Berardocco, 17 Casiraghi, 18 Rover, 19 Ierardi, 21 Tait, 22 Grbic, 23 Morosini, 25 Polak, 26 Alari, 27 Trovade, 28 Romero.


LE PROBABILI FORMAZIONI
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi, Polak, Alari, Fabbri; Tait, Berardocco, Morosini; Casiraghi; Turchetta, Mazzocchi.


PIACENZA (3-5-2): Del Favero; Milesi, Borri, Pergreffi; Zappella, Della Latta, Marotta, Corradi, Imperiale; Sestu, Paponi.

IL PROGRAMMA
Serie C Girone B - 18. Giornata (14-15-16.12.2019)
Sabato
14/12 15:00 Modena - Ravenna: 2-0 (giocata sabato)
Domenica
15/12 15:00 ArzignanoChiampo - Cesena
15/12 15:00 FeralpiSalò - Vis Pesaro
15/12 15:00 Gubbio - Fermana
15/12 15:00 Rimini - Triestina
15/12 15:00 FCS Bolzano - Piacenza
15/12 17:30 AJ Fano - Virtus Verona
15/12 17:30Carpi - Sambenedettese
15/12 17:30 Imolese - L.R. Vicenza
Lunedì
16/12 20:45 Reggio Audace - Padova

CLASSIFICA

venerdì 13 dicembre 2019

L'AVVERSARIO DI GIORNATA AI RAGGI X: IL BLASONATO PIACENZA PUNTA TUTTO SUI GOL DI PAPONI E LE PARATE DELL'EX JUVENTINO DEL FAVERO

(Gianluca Ricci) - Ancora un club dal pedigree importante affronta in campionato l’FCS dopo le varie Sambenedettese, Vicenza e Ravenna. Avversario dei bolzanini, nell’ultimo impegno del girone d’andata, sarà sul terreno del Druso il blasonato Piacenza. Squadra di un capoluogo di provincia di media grandezza (conta circa 102 mila abitanti), vanta nella sua storia otto stagioni in serie A, 18 in B e 55 in C. Resasi famosa per la decisione dell’allora presidente Leonardo Garilli (cui ora è intestato lo stadio cittadino) di avvalersi di soli calciatori italiani, in serie A ha visto crescere nei suoi ranghi campioni del calibro di Pippo e Simone Inzaghi (originari del capoluogo emiliano), così come altri buoni calciatori  quali il portiere Paolo Orlandoni, nato a Bolzano e passato poi per realtà prestigiose quali Lazio ed Inter, Fabio Paratici (attuale disse della Juventus). All’inizio degli anni Duemila, passato il timone societario al figlio di Garilli (Fabrizio), con Walter Alfredo Novellino in panchina si decise di ingaggiare anche stranieri: primi su tutti i brasiliani Amauri e Matuzalem, inseriti in un organico italiano di tutto rispetto con bomber di razza quali Dario Hubner (altro bolzanino) e Nicola Caccia. Da lì in avanti iniziò un lento ma inesorabile declino, che dopo alcune stagioni in C si concluse con la radiazione dalla scena calcistica e dalla forzata ripartenza nell’Eccellenza regionale. Risalendo poi pian piano la china ci troviamo all’attualità con un Piacenza che si sta rivelando attore protagonista del girone B di serie C in corso. Sesto in classifica con 31 punti (4 meno del FCS) dopo 18 gare, è allenato da Arnaldo Franzini che ricordiamo compagno di squadra di Stefano Vecchi nel 1997/98 con la maglia del Brescello dei miracoli. Uscito di scena Cacia, che ha rescisso per una nuova parentesi in B (Livorno?), la star del gruppo è senza dubbio l’attaccante Daniele Paponi (FOTO IN ALTO), 31 anni, che ricordiamo ai massimi livelli nazionali in forza a Parma dal 2005 al 2008, a Bologna al 2014 passando poi ai canadesi Montreal Impact, di proprietà del patron felsineo Saputo. Dodici reti sin qui, tre in più del nostro Morosini, è il momentaneo re dei bomber del gironeMeno altisonante sebbene di primissimo livello è poi il nome del centrocampista centrale Manuel Giandonato, classe ’91, cresciuto nel vivaio della Juventus con la quale ha avuto modo di debuttare in serie A nella stagione 2009/10 prima di iniziare un  interminabile giro d’Italia tra Lecce, Cesena, Parma, Juve Stabia, Salernitana, Catanzaro, Padova, Lanciano, Livorno e Fermana. Giandonato di recente è stato anche ad un passo dal trasferirsi al FCS. Ha recente, anzi recentissima militanza juventina anche il 21enne portiere Mattia Del Favero (FOTO IN BASSO), arrivato a Piacenza in prestito da Torino dopo aver completato in bianconero la trafila giovanile ed aver difeso i pali dell’Under 23 dei campioni d’Italia nel girone A di serie C. Ancora un focus interessante sui calciatori a disposizione riguarda il 36enne centrocampista di fascia destra Alessio Sestu, romano cresciuto nella Lazio che ben ricordiamo nel torneo 2003/04 col FCS allenato al tempo da Bruno Tedino, col quale in C2 collezionò 15 presenze. 

martedì 10 dicembre 2019

ROMERO NON CONVOCATO, ECCO IL PERCHE'


Ha destato sorpresa, domenica al momento della lettura delle formazioni, l’assenza di Niccoló Romero dalla lista dei convocati per la trasferta di Ravenna. È infortunato? Ha avuto problemi nell’ultimo allenamento? Nulla di tutto questo: semplicemente Vecchi ha deciso di lasciare a casa il 27enne attaccante di Savigliano, protagonista di un attimo di nervosismo nella rifinitura di sabato. Episodio questo apparentemente giá rientrato, ma che potrebbe far aumentare le probabilità di una cessione a gennaio del gigante piemontese. Ipotesi su cui il diesse Bravo glissa:  “Se abbiamo conquistato 35 punti è stato anche merito di Romero”.

domenica 8 dicembre 2019

L'FCS ESPUGNA IL TERRENO DEL RAVENNA E TORNA A VINCERE, IN GOL MOROSINI E MAZZOCCHI


DA RAVENNA
(Stadio Bruno Benelli)
GIANLUCA RICCI

Porta a casa tre punti fondamentali l’FCS Bolzano, che regola con un secco 2-0 esterno il Ravenna lasciandosi così alle spalle le due sconfitte di misura consecutive con Triestina fuori e Vicenza in casa. La sfida di oggi al “Bruno Benelli” non ha praticamente mai avuto storia: netta la superiorità dei biancorossi di Stefano Vecchi contro un avversario che, nel corso della gara, ha pensato più che altro a limitare i danni mettendocela tutta al fine di evitare un passivo più pesante. A far la differenza si sono rivelati soprattutto il carattere e il maggior tasso tecnico della compagine bolzanina, come sempre quadrata in difesa e ben organizzata nel reparto di centrocampo. Eppure, considerando le assenze, non è che la partita si presentasse sotto la migliore delle stelle: oltre ai lungodegenti Crocchianti e Fink, alla vigilia Vecchi si è trovato a dover rinunciare a Romero e soprattutto a Vinetot, alle prese quest’ultimo con un ginocchio in disordine. In ogni caso Alberto Alari,  ventenne di scuola atalantina alla sua seconda di fila da titolare, schierato dal 1’ in sostituzione del centrale transalpino, non solo non ha fatto rimpiangere il più esperto compagno di reparto con una prestazione sicuramente positiva, ma alla fine è risultato uno dei migliori in campo. Una defezione importante anche per il Ravenna: out lo squalificato Lora, sostituito in mezzo al campo da un Selleri apparso in difficoltà. Romagnoli tra l'altro già privi dell’infortunato Martorelli. Sin dalle prime battute l'FCS mostra le proprie intenzioni e trascorsi appena dieci giri di lancetta passa in vantaggio. Il punteggio provvede a sbloccarlo Morosini su calcio di rigore: Purro atterra Casiraghi in area, l’arbitro concede il penalty senza tentennamenti e dal dischetto il centrocampista bergamasco insacca indirizzando il pallone alla destra del portiere. Salgono così a nove le sue reti in campionato, che aggiunte alle tre di Coppa Italia fanno 12 totali. C’è la partnership del numero 23 anche nella confezione del gol che vale il 2-0 biancorosso: Morosini batte un corner da destra e Mazzocchi batte Cincilla con una rovesciata d’alta scuola, col pallone che carambola sul palo ed entra in porta. Per l’attaccante di scuola Atalanta è l’ottavo sigillo dall’inizio del torneo. Nella ripresa Foschi cambia modulo, affidandosi ad un 3-4-3 (Raffini nel tridente con Nocciolini e Giovinco) ma la sostanza non cambia, anzi gli ospiti vanno in un paio di occasioni addirittura ad un passo dalla terza marcatura, prima con Mazzocchi di testa che manda a lato al 26’ poi con il nuovo entrato Rover (32’st), la cui conclusione vede Cincilla pronto alla respinta. Col successo odierno - il sesto lontano da casa - l'FCS Bolzano sale a quota 35 punti in classifica (20 dei quali totalizzati in trasferta) e domenica prossima chiuderà il cammino nel girone d’andata affrontando al Druso il Piacenza.
MATCH PREVIEW - Stefano Vecchi schiera al Bruno Benelli di Ravenna lo stesso line-up proposto domenica scorsa contro il Vicenza. In porta Cucchietti, alle spalle del quartetto difensivo formato da Ierardi, Polak, Alari e Fabbri. A centrocampo Berardocco regista affiancato da Tait e Morosini, mentre in attacco Casiraghi agisce a supporto di Turchetta e Mazzocchi.
Luciano Foschi, allenatore del Ravenna, si affida invece a Cincilla tra i pali quindi Pellizzari, Ronchi, Sirri e Purro sono nell'ordine i quattro difensori. Sulla mediana D’Eramo e Nigretti trovano posto sulle fasce, Selleri e Papa al centro con Nocciolini-Giovinco di punta. 
RAVENNA-FCS BOLZANO 0-2
RAVENNA (4-4-2): Cincilla; Pellizzari (13’st Ricchi), Ronchi, Sirri, Purro (1’st Raffini); D’Eramo, Selleri (34’st Mustacciolo), Papa (1’st Fiorani), Nigretti (34’st Grassini); Nocciolini, Giovinco. A disp. Spurio (p), Fyda, Sabba, Jidayi.
All. Luciano Foschi.
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi, Polak, Alari, Fabbri; Tait, Berardocco, Morosini (43’st Trovade); Casiraghi (35’st Gatto); Turchetta (23’st Rover), Mazzocchi (43’st Petrella). A disp. Taliento (p), Grbic (p), Gabrieli, Davi, Grezzani.
All. Stefano Vecchi. 
ARBITRO: Marco Monaldi di Macerata (Bianchini-Cravotta).
MARCATORI: 10’pt rig. Morosini, 45’pt Mazzocchi.
NOTE: Spettatori totali 1491, incasso complessivo di Euro 5885,90 (343 paganti per un incasso al botteghino  di Euro 2576,21 più 1148 abbonati per una quota di Euro 3308,39). Calci d’angolo 9-3 per l’FCS Bolzano. Ammoniti D’Eramo e Ricchi (R); Casiraghi (FCS). Ultimo quarto di gara giocato con l’illuminazione artificiale. Recupero: +0’pt, +4’st.

venerdì 6 dicembre 2019

L'AVVERSARIO DI GIORNATA AI RAGGI X: RAVENNA, IL FRATELLO DELLA FORMICA ATOMICA E' IL RE DEI CALCI PIAZZATI


(Gianluca Ricci) - Società fondata 106 anni fa con la denominazione di Unione Sportiva Ravenna, il prossimo avversario del FCS si è affacciato sulla scena dei campionati professionistici nel 1957/58 dopo una lunga militanza nelle categorie calcistiche regionali. A l debutto in terza serie, i romagnoli sfiorarono addirittura la promozione in B arrivata poi molto tempo più in là (1992/93) vincendo il torneo di C1. L’anno seguente, con l’attuale DG dell’Inter Beppe Marotta nei panni di direttore sportivo e Claudio Onofri in panchina (poi rilevato da Pierluigi Frosio), tra i calciatori in rosa spicca un giovane Bobo Vieri. Che nonostante il bottino personale di 12 gol non riesce ad evitare ai Leoni giallorossi la retrocessione. Per una nuova promozione tra i cadetti bisognerà attendere il 95/96 (allenatore Giorgio Rumignani), elementi di spicco della rosa il trequartista Lamberto Zauli e l’attaccante bolzanino Stefan Schwoch, che andando a segno 21 volte si rivelò tra i principali artefici di quella cavalcata vincente. L’anno dopo in B, tecnico Walter Novellino, puntando su calciatori del livello di Iachini e Luppi arriva l’ottavo posto in classifica (nonostante un -3 di penalizzazione), miglior piazzamento nella seconda serie della storia del Ravenna. In B resterà - tra alti e bassi - sino al 2007/08: sette in tutto le partecipazioni, a cui si aggiungono le 46 stagioni in C. Attraverso fallimenti e rinascite, il club romagnolo acquisisce l’attuale denominazione di Ravenna Football Club 1913 spa e nel 2017 approda nuovamente in serie C. Allenati da Mister Luciano Foschi dallo scorso anno, i giallorossi - trascorse le prime 17 giornate del girone d’andata - stazionano ora il tredicesima posizione a quota 18 punti. Tra   i calciatori attualmente in organico il nome più in vista è quello di Giuseppe Giovinco (FOTO IN ALTO). Ventinove anni, due in meno del suo più celebre fratello Sebastian (la Formica Atomica che ricordiamo in maglia Juventus, Empoli e Parma), ne ha più o meno le stesse caratteristiche fisiche (solo 167 cm di statura per 69 kg di peso). Piede preferito il destro, impiegato come seconda punta, Giovinco jr ha visto la propria carriera dipanarsi tra Carrarese, Viareggio, Pisa, Savona, Tuttocuoio, Catanzaro, Matera e Imolese prima di trasferirsi in giallorosso. Cinque reti e 15 presenze totalizzate sin qui, ha il suo punto di forza nelle conclusioni su calcio di punizione. In attacco gioca anche l’altra punta di diamante dei Leoni: il centravanti Manuel Nocciolini, trentenne toscano di Piombino da due stagioni in Romagna. La parentesi più prestigiosa del suo percorso calcistico, quella con la maglia del Parma: 32 partite e 12 reti in C1 nel 2016/17 e nove gare in B (senza gol) l’annata seguente in B. Romagnolo purosangue, nato a Forlimpopoli nel ‘91, è il centrale difensivo Alex Sirri arrivato nella passata stagione dalla Virtus Francavilla. Mancino, è uno dei calciatori più esperti della retroguardia ravennate al pari dell’idolo di casa William Jidayi (FOTO IN BASSO), gigante trentacinquenne di 188 impiegato anch’esso al centro della difesa. Italianissimo nonostante il cognome esotico (il papà è nigeriano) è sceso in campo 14 volte dall’inizio del campionato del suo ritorno al club che lo lanciò nel calcio che conta. Ulteriore profilo interessante è quello del venticinquenne portiere milanese Matteo Cincilla, lanciato dalla squadra Primavera dell’Inter (e successivamente da quella del Parma), subentrato da tre partite, a suon di prestazioni convincenti, al più giovane collega di ruolo Andrea Spurio (’98).

giovedì 5 dicembre 2019

TRA UN MESE RIAPRE IL MERCATO: DA BROH A PROIETTO TUTTI I POSSIBILI OBIETTIVI BIANCOROSSI


(Gianluca Ricci) - Si guarda intorno il FCS Bolzano, in vista dell’ormai prossima finestra invernale delle trattative di mercato. Il club biancorosso, in linea di massima, dovrebbe operare sia in entrata che in uscita con l’obiettivo di rendere l’organico ancor più competitivo, pur rimanendo in linea con la propria politica di impegnare un budget ragionevole senza spese folli. E i bolzanini tra l’altro si trovano a poter disporre di un utile bonus intorno ai 150 mila Euro entrati in cassa grazie ai contributi della Lega Pro relativi all’utilizzo dei calciatori più giovani. In quest’ottica si guarderà soprattutto a quei ruoli che sono rimasti scoperti in seguito al prolungarsi degli infortuni di due pezzi da novanta come Capitan Fink e Crocchianti. A centrocampo il nome caldo sembrerebbe essere quello di Jeremy Broh (FOTO IN ALTO). Classe ’97, sotto contratto con il Sassuolo, è attualmente in forza al Cosenza in serie B dove sin qui ha trovato decisamente poco spazio. Originario della Costa d’Avorio, ha già vestito la maglia della formazione altoatesina nella stagione 2016/17 lasciando un’ottima impressione. Proprio questo fattore, considerando anche lo scarso minutaggio in serie cadetta, potrebbe contribuire a mandare la trattativa in porto. Nel reparto mediano si è parlato a lungo del possibile approdo alla corte biancorossa di Arnaldo Kaptina. Mediano albanese del ’93, utilizzabile anche come difensore centrale, è uno degli elementi d’esperienza della Virtus Bolzano, seconda realtà calcistica cittadina, in serie D. Potrebbe rappresentare il profilo giusto per le necessità di Mister Vecchi, tuttavia la società del Presidente Baumgartner non se la sentirebbe di togliere una pedina decisiva alla Virtus, con la quale sussistono rapporti di buon vicinato, impegnata nella lotta per rimanere in serie D. A centrocampo potrebbe andar via Giordano Trovade, 21enne che sin qui ha visto pochissimo il campo. Per il ragazzo di Este, cresciuto nel vivaio del Bologna, si cerca una sistemazione dove possa esprimersi con continuità. Stesso dicasi in difesa per Alberto Alari, 20enne bergamasco di scuola Atalanta. Domenica scorsa, nel big match col Vicenza, il centrale di Calcinate ha collezionato la sua prima presenza da titolare nel FCS, sostituendo lo squalificato Vinetot. Occasione in cui se l’è tra l’altro cavata egregiamente sebbene,  anch’esso al pari di Trovade, avrebbe bisogno di giocare più spesso. Per due giovani in (probabile) uscita, ce n’è invece un altro pronto a far ritorno a Bolzano dopo neanche sei mesi. Si tratta di Francesco Proietto (FOTO IN BASSO). Mediano del 2001, romano e cresciuto nel settore giovanile romanista, è stato in forza alla Berretti bolzanina sino allo scorso giugno. Paolo Zanetti, allora tecnico della prima squadra, lo ha anche fatto esordire in serie C nel finale della partita di regular season contro il Monza. A luglio Proietto è stato poi girato in prestito al Dro Alto Garda in serie D, club che naviga nelle posizioni di rincalzo ma nel quale il baby capitolino si sta esprimendo bene e con continuità. Sia da parte dello staff del calciatore, sia da parte del diesse Paolo Bravo, ci sarebbe la volontà di farlo tornare in biancorosso già il mese prossimo, magari girando al Dro il trequartista classe 2002 Emil Grezzani, cui Vecchi ha concesso il debutto tra i grandi nel match di Coppa Italia di serie C contro il Feralpisalò. Un capitolo a parte merita l’attacco, reparto in cui il FCS si è distinto non poco in queste prime 17 gare di campionato (26 reti realizzate). Tuttavia, cercando di fare un ulteriore salto di qualità Bravo punterebbe ad un elemento in grado di garantire gol ed esperienza e la soluzione potrebbe essere quella del ritorno in biancorosso di Ettore Gliozzi (’95), punta centrale di proprietà del Sassuolo e già a Bolzano nell’annata 2015/16. Attualmente Gliozzi è in forza al Monza e magari gradirebbe un possibile ritorno in Alto Adige, però la trattativa è complicata. Un attaccante forte ed esperto necessiterebbe comunque, specie nell’eventualità della partenza verso altri lidi di Niccolò Romero, in evidente difficoltà in questa prima metà di campionato. 

domenica 1 dicembre 2019

LA CAPOLISTA PASSA AL DRUSO MA L'FCS ESCE DAL CAMPO A TESTA ALTA, DECIDE PONTISSO


(Gianluca Ricci) - Fa registrare il secondo stop consecutivo l’FCS Bolzano, battuto per una rete a zero al Druso dal Vicenza primo della classe. Reduci dal rovescio esterno di Trieste, maturato con identico punteggio, i biancorossi di Stefano Vecchi hanno lottato del tutto alla pari contro la compagine allenata da Mimmo Di Carlo, dominando la contesa nella prima frazione di gara. Ben organizzati a centrocampo, attenti e solidi in difesa, ai padroni di casa (miglior attacco del girone B) è venuto a mancare ancora una volta ciò che statistiche alla mano sanno far meglio: il gol. Merito anche e soprattutto dell’estremo difensore vicentino Matteo Grandi, uno degli ex di turno oggi al Druso, bravo a neutralizzare alcune occasioni importanti capitate sui piedi di Morosini e compagni. Oltre agli infortunati di lungo corso Crocchianti e Fink, Vecchi deve rinunciare in questa diciassettesima giornata d’andata anche a Vinetot, uno dei due capisaldi difensivi, fermato per un turno dal Giudice Sportivo. Al posto del francese c’è l’incognita Alari. Nel ruolo di terzino destro torna Ierardi, che a Trieste ha scontato una giornata di stop per squalifica. Di nuovo titolare anche Berardocco, preferito questa volta a Gatto. Per il resto line-up identico a quello sconfitto con beffa a Trieste. Quattro invece gli avvicendamenti operati dal tecnico Di Carlo tra i berici: rispetto alla partita col Fano escono Pasini, Pontisso, Guerra e Saraniti (rimasto a casa per un problema in rifinitura), al loro posto rispettivamente Padella, Vandeputte, Marotta e Arma. 
All’inizio del match i veneti fanno fatica a superare la metà campo e ne approfitta il club di Bolzano, che prende saldamente in mano le redini del gioco. Al 4’ già una ghiotta opportunità targata FCS: Berardocco imbecca Turchetta che cerca la conclusione all’altezza del secondo palo ma il pallone termina di poco a lato. Al 17’ ci prova Tait di destro dal limite, Grandi tuttavia non si fa sorprendere e blocca a terra. La chance più nitida per gli altoatesini arriva al 24’: Ierardi è bravo a non farsi portare via il pallone, si fa spazio per vie centrali, triangola con Morosini e impegna severamente Grandi con una mezza girata al volo, deviata in angolo dal portiere. In affanno, il “Lane” inizia a giocare sporco, il match si incattivisce e si sprecano i colpi proibiti. Ne fa le spese Polak, che deve ricorrere alle cure dei sanitari per una gomitata che gli provoca una ferita su uno zigomo. Tornando alla cronaca, Grandi sugli sviluppi di corner si supera di nuovo respingendo una conclusione di testa di Alari. Prima del riposo il n.22 veneto si salva anche su tentativo di Casiraghi e si torna negli spogliatoi sullo 0-0. Nella seconda frazione il Vicenza torna in campo inserendo Pontisso nei panni di direttore d’orchestra, in sostituzione di un Rigoni abulico e con qualche problema fisico. Proprio questa si rivela la mossa vincente del Mister Di Carlo. La formazione di casa, dopo il gran dispendio d’energie dei primi 45’, cala notevolmente dal punto di vista fisico. Questo fattore permette al “Lane” di rientrare prepotentemente in partita e, dopo un paio di tiri in porta di Giacomelli e Arma neutralizzati da Cucchietti, al 23’st arriva il gol partita firmato da Pontisso. Il ragazzo di proprietà dell’Udinese riceve palla da destra e al volo dal limite dell’area mette in rete insaccando alla sinistra di Cucchietti. Sotto d’un gol, nell’ultimo quarto di gara Vecchi inserisce prima Rover per Turchetta, poi Petrella per Morosini passando al più offensivo 4-2-3-1. Tuttavia all’atto pratico cambia ben poco e il risultato non cambia. Con la vittoria ottenuta al Druso il Viìcenza consolida la propria leadership e vola a quota 39 punti, a +4 sul Carpi, +5 sul Reggio Audace, +6 sul Padova e +7 sui bolzanini, chiamati al riscatto domenica prossima alle 15 sul terreno del “Bruno Benelli” di Ravenna.

MATCH PREVIEW - Mister Vecchi sceglie un FCS col tradizionale 4-3-1-2 con Cucchietti in porta poi linea difensiva formata da Ierardi, Alari, Polak e Fabbri. La regia è affidata Berardocco, ai suoi fianchi Tait e Morosini. In attacco Casiraghi a supporto di Turchetta e Mazzocchi.
Mimmo Di Carlo, allenatore del Vicenza scende in campo con un modulo speculare a quello bolzanino. Davanti a Grandi, da destra Bruscagin, Padella, Cappelletti e Barlocco sono i difensori. Rigoni playmaker con Vandeputte e Cinelli a centrocampo, quindi Giacomelli trequartista alle spalle del tandem offensivo Marotta-Arma.

FCS BOLZANO-VICENZA 0-1
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi, Alari (38’st Romero), Polak, Fabbri; Tait, Berardocco, Morosini (31’st Petrella); Casiraghi (38’st Gatto); Turchetta (25’st Rover), Mazzocchi. A disp. Taliento (p), Grbic (p), Gabrieli, Colucci, Davi, Trovade.
All. Stefano Vecchi.
VICENZA (4-3-1-2): Grandi; Bruscagin, Padella, Cappelletti, Barlocco; Vandeputte (30’st Zarpellon), Rigoni (1’st Pontisso), Cinelli; Giacomelli (38’st Tronco); Marotta (38’st Guerra), Arma. A disp. Albertazzi (p), Bianchi, Scoppa, Bizzotto, Zonta, Liviero, Pasini, Emmanuello.
All. Domenico Di Carlo.
ARBITRO: Matteo Marchetti di Ostia Lido (Barone-Mariottini).
MARCATORI: 23’st Pontisso
NOTE: Stadio esaurito in ogni ordine di posti (presenti circa 600 tifosi ospiti). Prima della gara premiato Capitan Fabian Tait per le sue 200 presenze in biancorosso. Angoli 8-3 per l’FCS Bolzano. Ammoniti Morosini e Romero (FCS); Rigoni

 Bruscagin e Zarpellon (V). Recupero: +1’pt, +5’st.

IN UN DRUSO ESAURITO VA IN SCENA IL BIG MATCH TRA LE PRIME DUE DELLA "CLASSE"

Domani (domenica 1 dicembre) va in scena l'attesissima sfida tra le prime due della classe, per quanto riguarda il campionato di Serie C girone B. Il big match della diciassettesima giornata si svolgerà davanti agli oltre 1.600 spettatori dello stadio Druso di Bolzano (gremito in ogni ordine di posto), con calcio d'inizio fissato per le ore 15. I bolzanini sono reduci dalla beffarda e immeritata di Trieste, giunta al '94 minuto di gioco, dopo una partita giocata senza freni inibitori. La sconfitta ha posto fine ad una striscia positiva di sei partite, caratterizzata da cinque vittorie e un pareggio. Davanti al pubblico amico del Druso, i biancorossi sono reduci da cinque vittorie consecutive. La truppa di mister Stefano Vecchi, seconda in classifica a pari merito con Carpi e Padova, dista quattro lunghezze dai vicentini, provenienti dalla vittoria interna di misura (2-1) e in rimonta contro il Fano. Una sfida di cartello, fra due squadre capaci di esprimere ottimo calcio e tra due formazioni solide, ma al contempo spregiudicate. Difatti gli altoatesini, secondo miglior attacco del campionato con 26 reti, si contrappongono alla migliore difesa del campionato per distacco, quella del Vicenza con sole 8 reti subite (0,5 reti subite a partita). In trasferta, in otto gare disputate, il Vicenza di mister Domenico "Mimmo" Di Carlo ha colto 17 dei 36 punti fin qui totalizzati con un ruolino di marcia di 5 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta. I vicentini provengono da tre successi di fila, segnatamente ottenuti contro la Triestina in trasferta (0-3) e negli ultimi due match casalinghi, rispettivamente contro Ravenna (1-0) e Fano (2.1). Ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad un grandissimo match.
Il match sarà diretto dal sig. Matteo Marchetti della sezione di Ostia Lido, coadiuvato dagli assistenti Claudio Barone di Roma 1 e Nicola Mariottini di Arezzo.

GLI AVVERSARI

Poche realtà, nei ranghi della terza serie nazionale, vantano una storia ricca di momenti di prestigio come il Vicenza. Club calcistico più antico del Veneto, ha al suo attivo ben 30 stagioni di militanza in serie A, 20 di esse consecutive nel lasso di tempo tra il 1955 e il ’75. Culmine del quale fu l’indimenticabile secondo posto dietro alla Juventus nel torneo 1977/78. Targata Lanerossi, storico marchio legato da sempre al club berico, e allenata da Giovan Battista Fabbri ottenne questo storico traguardo con calciatori del calibro di Giuseppe Lelj, Roberto Filippi, Massimo Briaschi e soprattutto Paolo Rossi. Sì proprio lo straordinario Pablito che successivamente - quando già era in forza alla Juventus dopo un rapido passaggio a Perugia - trascinò a suon di gol gli Azzurri di Enzo Bearzot al trionfo Mundial in Spagna ’82. Nell’albo d’oro vicentino anche una Coppa Italia, quella del 1996/97 sotto la guida tecnica di Francesco Guidolin. Tuttavia, dopo i fasti di allora, inclusi 35 campionati di serie B (tre dei quali vinti) e molti altri big annoverati nei propri ranghi come Romeo Menti (perito nella tragedia aerea di Superga col Grande Torino e del quale porta il nome lo stadio), Stefan Schwoch e il Divin Codino Roberto Baggio, il Vicenza è stato suo malgrado protagonista di un graduale quanto inesorabile declino culminato con il fallimento avvenuto nel 2017/18. La storia più recente parla poi della ripresa dell’attività con il trasferimento nella vicina città di Bassano e il conseguente ritorno a Vicenza - nonché in serie C - dopo l’acquisizione della società da parte di Renzo Rosso, noto imprenditore nel settore deI jeans e del casual. Con l’intenzione di provare a ritornare agli antichi fasti con il nuovo nome di L. R. (acronimo di Lane Rossi) Vicenza Virtus. E almeno per ora, come dimostra il primato solitario in classifica, i fatti gli stanno dando ragione. Allenatore del “Lane” nell’annata in corso è quel Domenico “Mimmo” Di Carlo, originario di Cassino (Frosinone) dov’è nato il 23 marzo ’64, che anche da buon centrocampista tra il 1990 e il ’99 ha legato il proprio nome al Vicenza. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha poi guidato Mantova, Parma, Chievo, Sampdoria, Livorno, Cesena, Spezia, Novara, ancora Chievo e dalla scorsa estate il ritorno in biancorosso. Tra i calciatori a disposizione del Mister Di Carlo il nome di spicco è quello del centrocampista Luca Rigoni, 34 anni, tornato al Vicenza dopo due lustri di militanza tra Chievo, Palermo, Genoa e Parma per un totale di oltre 300 gettoni nel massimo campionato. Non meno importante nello scacchiere del tecnico cassinate è l’attaccante marocchino Rachid Arma, classe 1985, gigante di 194 cm impiegato da punta centrale che ha visto la propria parentesi italiana dipanarsi tra Spal, Torino, Cittadella, Carpi, Pisa, Reggiana, Pordenone e ora Vicenza (dove aveva già giocato nel 2010/11). Suo record di gol, i 18 realizzati nel 2011/12 in 34 partite con la Spal. Terzo profilo interessante è quello di Stefano Giacomelli, attaccante del ’90 schierato preferibilmente da ala sinistra, ma adattabile anche a destra o da seconda punta tornato in biancorosso dopo la precedente parentesi del 2011/12 per garantire al “Lane” esperienza e gol.


GLI EX DI TURNO

Tre sono gli ex tra le due compagni, due figurano tra le fila del Vicenza: il portiere Matteo Grandi, 27 anni con un trascorso a Bolzano nel 2012/13 in cui ha totalizzato 6 presenze e Daniel Cappelletti, protagonista in maglia biancorossa della cavalcata che ha portato l'FCS Bolzano a disputare la finale play-off contro la Pro Vercelli per salire in Serie B. Con gli altoatesini nella stagione 2013/14 ha indossato la maglia biancorossa in 28 occasioni, siglando anche una rete. In casa biancorossa l'ex di turno è l'esterno d'attacco Matteo Rover, il quale durante la stagione 2018/19 in mezza stagione a disputato 3 partite. In casa biancorossa il preparatore dei portieri Pierluigi Brivio ha vestito la casacca del Lanerossi Vicenza per sei stagioni consecutive dal 1994 al 2000. In maglia "Lane" è stato uno dei giocatori maggiormente apprezzati. Col Vicenza ha conquistato una Coppa Italia nella stagione 1996/97 e ha raggiunto la semifinale di Coppa Uefa con Francesco Guidolin sulla panchina (avventura in Europa terminata contro il Chelsea degli italiani Vialli, Zola e Di Matteo).


I PRECEDENTI
Sono sei i precedenti complessivi tra le due compagni. Il primo precedente tra le due formazioni risale alla stagione 2013/14, con i biancorossi usciti sconfitti dal "Menti" di Vicenza per 3-1 (vantaggio ospite di Corazza al 30’ poi le reti al 45’ di Mustacchio, al 68’ di Camisa, al 90’ di Castiglia). Nella gara di ritorno, gli altoatesini si vendicano della sconfitta dell'andata, grazie alla vittoria per 1-0, rete firmata da Pederzoli. Nelle ultime due stagioni sono arrivate segnatamente 3 vittorie e 1 pareggio per i biancorossi. Nella stagione 2017/18 i biancorossi si imposero con un doppio 1-0 (il 29 ottobre 79’ autorete Bianchi e il 16 marzo 2018 86’ Sgarbi). La scorsa stagione vittoria roboante dei biancorossi nel match d'andata, con un netto 2-4 (7’ autorete Tait, 43’ De Cenco, 55’ Turchetta, 56’ Fabbri, 67’ Solerio, 85’ Costantino), mentre al ritorno finì in parità 2-2 (9’ Mantovani, 59’ Guerra, 61’ Romero, 63’ Lunetta). Il bilancio complessivo pende a favore degli altoatesini grazie alle 4 vittorie altoatesine, 1 pareggio e 1 vittoria della "Lane".


IN CAMPO
Mister Stefano Vecchi dovrà fare a meno dello squalificato Kevin Vinetot, fermato dal giudice sportivo per una giocata dopo la quinta ammonizione stagionale ricevuta contro la Triestina. Figurano tra gli assenti i lungodegenti il difensore Marco Crocchianti e il capitano Hannes Fink, i quali continuano ad allenarsi a parte. 
Tra le fila del Lanerossi Vicenza, unico assente l'attaccante Saraniti.


I CONVOCATI
1 Cucchietti, 2 Gabrieli, 3 Fabbri, 4 Colucci, 7 Turchetta, 8 Gatto, 9 Mazzocchi, 11 Petrella, 12 Taliento, 13 Davi, 14 Berardocco, 17 Casiraghi, 18 Rover, 21 Tait, 22 Grbic, 23 Morosini, 25 Polak, 26 Alari, 27 Trovade, 28 Romero.

LE PROBABILI FORMAZIONI
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi, Polak, Alari, Fabbri; Tait, Berardocco, Morosini; Casiraghi; Turchetta, Mazzocchi.


LANEROSSI VICENZA VIRTUS (4-3-1-2): Grandi; Bruscagin, Pasini, Cappelletti, Barlocco, Rigoni L., Pontisso, Cinelli; Giacomelli; Marotta, Guerra.

IL PROGRAMMA
Serie C Girone B - 16. Giornata (30/11/19 e 01-02/12/19)
Sabato
30/11 20:45  ArzignanoChiampo - Virtus Verona

Domenica
01/12 15:00  Carpi - Triestina


01/12 15:00  Gubbio - Padova
01/12 15:00  Modena - Vis Pesaro
01/12 15:00  FCS Bolzano - L.R. Vicenza
01/12 17:30  AJ Fano - Fermana
01/12 17:30  FeralpiSalò - Cesena
01/12 17:30  Imolese - Sambenedettese
01/12 17:30  Reggio Audace - Piacenza


Lunedì
02/12 20:45  Rimini - Ravenna


CLASSIFICA













venerdì 29 novembre 2019

L'AVVERSARIO DI GIORNATA AI RAGGI X: RENZO ROSSO, IL RE DEI JEANS PER RIPORTARE IL "LANE" AI FASTI DI UN TEMPO

(Gianluca Ricci) - Poche realtà, nei ranghi della terza serie nazionale, vantano una storia ricca di momenti di prestigio come il Vicenza. Club calcistico più antico del Veneto, ha al suo attivo ben 30 stagioni di militanza in serie A, 20 di esse consecutive nel lasso di tempo tra il 1955 e il ’75. Culmine del quale fu l’indimenticabile secondo posto dietro alla Juventus nel torneo 1977/78. Targata Lanerossi, storico marchio legato da sempre al club berico, e allenata da Giovan Battista Fabbri ottenne questo storico traguardo con calciatori del calibro di Giuseppe Lelj, Roberto Filippi, Massimo Briaschi e soprattutto Paolo Rossi. Sì proprio lo straordinario Pablito che successivamente - quando già era in forza alla Juventus dopo un rapido passaggio a Perugia - trascinò a suon di gol gli Azzurri di Enzo Bearzot al trionfo Mundial in Spagna ’82. Nell’albo d’oro vicentino anche una Coppa Italia, quella del 1996/97 sotto la guida tecnica di Francesco Guidolin. Tuttavia, dopo i fasti di allora, inclusi 35 campionati di serie B (tre dei quali vinti) e molti altri big annoverati nei propri ranghi come Romeo Menti (perito nella tragedia aerea di Superga col Grande Torino e del quale porta il nome lo stadio), Stefan Schwoch e il Divin Codino Roberto Baggio, il Vicenza è stato suo malgrado protagonista di un graduale quanto inesorabile declino culminato con il fallimento avvenuto nel 2017/18. La storia più recente parla poi della ripresa dell’attività con il trasferimento nella vicina città di Bassano e il conseguente ritorno a Vicenza - nonché in serie C - dopo l’acquisizione della società da parte di Renzo Rosso, noto imprenditore nel settore deI jeans e del casual. Con l’intenzione di provare a ritornare agli antichi fasti con il nuovo nome di L. R. (acronimo di Lane Rossi) Vicenza Virtus. E almeno per ora, come dimostra il primato solitario in classifica, i fatti gli stanno dando ragione. Allenatore del “Lane” nell’annata in corso è quel Domenico “Mimmo” Di Carlo (FOTO IN ALTO), originario di Cassino (Frosinone) dov’è nato il 23 marzo ’64, che anche da buon centrocampista tra il 1990 e il ’99 ha legato il proprio nome al Vicenza. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha poi guidato Mantova, Parma, Chievo, Sampdoria, Livorno, Cesena, Spezia, Novara, ancora Chievo e dalla scorsa estate il ritorno in biancorosso. Tra i calciatori a disposizione del Mister Di Carlo il nome di spicco è quello del centrocampista Luca Rigoni (FOTO IN BASSO), 34 anni, tornato al Vicenza dopo due lustri di militanza tra Chievo, Palermo, Genoa e Parma per un totale di oltre 300 gettoni nel massimo campionato. Non meno importante nello scacchiere del tecnico cassinate è l’attaccante marocchino Rachid Arma, classe 1985, gigante di 194 cm impiegato da punta centrale che ha visto la propria parentesi italiana dipanarsi tra Spal, Torino, Cittadella, Carpi, Pisa, Reggiana, Pordenone e ora Vicenza (dove aveva già giocato nel 2010/11). Suo record di gol, i 18 realizzati nel 2011/12 in 34 partite con la Spal. Terzo profilo interessante è quello di Stefano Giacomelli, attaccante del ’90 schierato preferibilmente da ala sinistra, ma adattabile anche a destra o da seconda punta tornato in biancorosso dopo la precedente parentesi del 2011/12 per garantire al “Lane” esperienza e gol.

CAOS BIGLIETTI: LE TAPPE DI AVVICINAMENTO AL BIG MATCH DI DOMENICA



Quelli appena trascorsi sono stati giorni pesanti in casa biancorossa. Non tanto sul campo, dove la squadra continua ad allenarsi a pieno ritmo e con la giusta dose di entusiasmo, ma tra le mura del FCS Center di Maso Ronco, dopo la forte polemica legata alla denominazione sociale (di cui seguirà approfondimento settimana prossima). Proviamo a ricostruire quanto accaduto.


Martedì 19 novembre con oltre 10 giorni d'anticipo sulla data del match, inaspettatamente si è aperta la prevendita on-line del match contro il Vicenza. In poche ore sono andati così polverizzati i 546 posti delle due tribunette mobili lato lido, destinati agli ospiti, innescando la rabbia dei tifosi vicentini rimasti senza biglietto, in quanto non avvisati dell'apertura della prevendita. Difatti sulla società grava il fatto di non avere pubblicamente comunicato, come da prassi, l'apertura della prevendita destinata ai tifosi vicentini. Da li nasce una "escalation" di batti e ribatti tra le due società, con i vicentini che puntano il dito sugli altoatesini, criticandoli per la limitata accortezza nella gestione della prevendita, e con quest'ultimi, invece, che non emettono comunicati in merito, ma che ai veneti denunciano la colpa della società di ticketing, la quale a sua volta non aveva informato i bolzanini dell'erronea apertura della vendita on-line dei biglietti. Di conseguenza la società ha deciso di chiudere definitivamente la prevendita on-line per tutti i tifosi e di aprirla lunedì e martedì alle casse del Druso, dove in 4 ore sono andati quasi del tutto in fumo i biglietti disponibili per la tribuna Zanvettor (capienza complessiva 1.100 posti). Una manciata di questi sono finiti nelle mani di tifosi vicentini, che hanno fatto acquistare il "prezioso" cimelio a propri parenti o amici residenti a Bolzano, i quali però, a loro volta, erano obbligati ad acquistare il biglietto. Dopo giorni di trattative serrate tra le Questure di Bolzano e Vicenza, e le relative società si è giunti ad un accordo, sulla base del quale la società altoatesina ha concesso 100 biglietti extra alla società vicentina in Tribuna Zanvettor - Settore C lato "Palamazzali" (da fonti societarie una trentina di questi sono stati trattenuti per dirigenti, sponsor, soci e quant'altro), da spartire tra i vari club, gruppi organizzati e sponsor rimasti senza la possibilità di accedere al Druso, nonostante avessero da settimane prenotato il pernottamento in città o uno dei pullman organizzati per la trasferta. Accordo raggiunto dopo settimane in cui si sono alternate le più bizzarre richieste: dallo spostamento del match alla concessione intera dell'intera Tribuna Zanvettor ai settori ospiti, sino alle più paradossali proposte di giocare al Briamasco di Trento o di costruire in meno di una settimana una dalmine aggiuntiva (chissà in quale spazio?!), in grado di accogliere ulteriori vicentini. Certo è, che dei circa 1.200/1.500 vicentini intenzionati a salire a Bolzano per seguire il match, esclusivamente 650/700 potranno assistere al match, con annesse problematiche di ordine pubblico che si potrebbero generare per i tifosi senza biglietto fuori dal Druso.
I tifosi bolzanini si dovranno collocare dalla Tribuna Zanvettor lato B (versante lido) e andranno a completare tutta la restante tribuna (settore A compreso - quello delle autorità). Quindi, sarà si un esodo di tifosi vicentini, ma resteranno comunque in minoranza rispetto al migliaio di tifosi bolzanini presenti. Oggi, presso il centro sportivo FCS Center di Appiano, saranno disponibili gli ultimissimi 50 tagliandi trattenuti per i soci, ma rimasti invenduti, destinati esclusivamente ai tifosi locali.
Domenica al Druso sarà sold-out, pertanto si consiglia caldamente a tutti i tifosi che hanno acquistato il tagliando (e abbonati) di recarsi allo stadio con una mezz'ora d'anticipo, anche per sostenere la squadra già dal riscaldamento, soddisfando così la richiesta di mister Stefano Vecchi, che desidera un pubblico che inciti e sproni la squadra per novanta minuti a pieno ritmo, cercando di tamponare una realtà storica come quella vicentina, rappresentata da un folto e caloroso seguito.

Il nostro punto di vista
L'errore della società è lapalissiano, seppur parzialmente giustificato dalla poca professionalità della società di web ticketing, che non si è assicurata che la vendita fosse ancora chiusa. Dopodiché, le giustificate lamentele dei vicentini si sono rivelate esagerate, dato che sin dal principio si era a conoscenza della situazione di contingenza e della limitazione dei posti disponibili, causa lavori di rifacimento dello stadio Druso. Capiamo i tifosi che avevano già prenotato e pagato il posto in pullman da giorni o organizzato il week-end con pernottamento a Bolzano, ma dall'altro lato bisogna conoscere la reale situazione dell'ambiente in cui si va a giocare. Evidentemente il loro ego (dimostrato con le proposte alquanto bizzarre di cui sopra) ha prevaricato la ragione di considerare tutte queste situazioni problematiche, che i tifosi bolzanini vivono da mesi quotidianamente sulla loro pelle, fermo restando l'errore iniziale della società alto atesina e di quella di web ticketing. La squadra di casa ha il diritto di giocare nel proprio stadio, che a tutti gli effetti risulta in regola con quanto previsto dalla normativa in materia (lo stadio è in deroga per via dei lavori di ristrutturazione che per la prima parte termineranno come ben noto a marzo 2020). Tutte queste polemiche non hanno fatto altro che alimentare l'attesa per il match e la tensione in tutto l'ambiente. Per fortuna tutto sembrerebbe tornato nei ranghi e risolto (nonostante ancora qualche malumore vicentino), nella speranza di assistere ad un bello spettacolo all'insegna dello sport sia in campo che sulle tribune.