martedì 17 dicembre 2019

LA LEGA PRO SUL PIEDE DI GUERRA PER LA DEFISCALIZZAZIONE: DOMENICA PROBABILE STOP AL CAMPIONATO

(Gianluca Ricci) - FCS-Vis Pesaro, in programma domenica prossima al Druso, rischia seriamente il rinvio d’ufficio al pari di tutte le altre gare della prima giornata di ritorno (21-22 dicembre). La decisione arriva dal Direttivo della Lega Pro, che chiede al Governo e al Parlamento risposte serie e concrete sul tema della defiscalizzazione per i 60 club calcistici che ne fanno parte. Già domenica scorsa, per lo stesso motivo, le gare dell’ultima d’andata sono iniziate con 15’ di ritardo. “La sostenibilità dei club - si legge nel comunicato ufficiale diramato lunedì - è il nodo decisivo affinché l’esperienza originale del calcio dei Comuni d’Italia, il calcio dei pulmini, il calcio che rappresenta 60 città e 17 milioni di persone, abbia un presente e un futuro. Decidere di fermarci non è stato semplice ed è stata una decisione a lungo meditata e travagliata. Abbiamo deciso di andare avanti perché devono dirci se serviamo per le funzioni che svolgiamo. Abbiamo chiesto la defiscalizzazione-credito d’imposta. Per fare cosa? Per darci una mano ad abbassare i costi ed avere risorse da reinvestire in infrastrutture materiali (centri sportivi per i giovani) e infrastrutture immateriali (formazione dei giovani). Questo comporterà cofinanziamento negli investimenti dei proprietari dei club, in un momento in cui è scarsa la fiducia nell’investimento in Italia”. Quindi per il massimo organo della terza serie nazionale è inevitabile fermarsi: “Le risposte non ci sono, si continua con i rinvii. Ci fermiamo, il campionato di C riprenderà il 12 gennaio 2020 (con la seconda di ritorno, in programma Carpi-FCS, ndr). C’è il tempo necessario perché il Governo ed il Parlamento ci diano le risposte concrete di cui abbiamo necessità. Quello che può succedere alla ripresa del campionato è facile da intuire, la nostra pazienza non c’è più e quindi continueremo la nostra battaglia”. Defiscalizzazione, in parole povere, vuol dire gravare di meno oneri fiscali. Meno tasse. L’obiettivo delle società è ottenere la restituzione di parte delle tasse pagate al fine di reinvestirle in progetti utili ai club stessi ma anche allo Stato. Riavendo indietro l’IVA, le società potrebbero reinvestirla per creare/migliorare stadi e centri sportivi e potenziare i propri vivai. Un “tesoretto” pari grossomodo a 250 mila Euro annui, che sommato per 60 farebbe una cifra complessiva di 15 milioni di Euro. Se ciò si realizzasse, si potrebbe garantire un’importante “boccata d’ossigeno” per la stragrande maggioranza dei club, non certo per quelle realtà con bilanci quasi da serie B come Milan o Reggina. Domenica di stop certa o quasi dunque, sebbene non sia ancora detta l’ultima parola. E’ infatti in programma domani (mercoledi, ndr) un incontro tra Roberto Gualtieri, Ministro dell’Economia, e la FIGC: dopo il vertice, se soddisfatta dal confronto, la Lega Pro potrebbe tornare sui suoi passi. Ma il condizionale è d’obbligo…

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