giovedì 30 aprile 2020

VECCHI: "NOI SIAMO PRONTI A RIPARTIRE". MA BAUMGARTNER FRENA E APRE AI PLAY-OFF CON SORTEGGIO.

Ripartenza si, ripartenza no? Nei giorni scorsi abbiamo provato a fare il punto della situazione sui possibili scenari che si potrebbero configurare durante l'Assemblea di Serie C del prossimo giovedì 7 maggio. La posizione della società biancorossa non è mutata, rispetto a quella già nota da alcune settimane, che si fonda sostanzialmente sulla volontà di non opporsi a qualsivoglia decisione presa dalla federazione. Posizione soft, ma pienamente condivisibile, quella palesata a più riprese dal Presidente biancorosso Walter Baumgartner, che sulle note del quotidiano Alto Adige si è espresso sul tema in questi termini: "la proposta della Serie C sarà quella della definitiva chiusura del campionato. La sostenibilità per andare avanti, in osservanza delle condizioni previste dal protocollo sanitario, non sarà possibile rispettarla". 

Appare quasi segnato il destino delle prime in classifica dei tre gironi di Serie C, segnatamente Monza, Vicenza e Reggina, che si vedrebbero assegnata la promozione diretta in Serie B. Più complesso invece il discorso relativo alla quarta promozione prevista da regolamento - "la proposta del play-off a sorteggio? Dobbiamo vedere, perché anche qui ci vuole il coordinamento della Figc. Molti accolgono positivamente questa proposta, ma dobbiamo vedere come si svilupperà la cosa in Consiglio. Dobbiamo capire che siamo in una situazione di piena emergenza e quindi possono essere richieste anche soluzioni straordinarie" - afferma il numero uno del Fc Alto Adige. La situazione appare in realtà ancor più complessa, se si estende l'orizzonte anche a quelle compagini coinvolte nella lotta retrocessione, il quale approdo tra i dilettanti rappresenterebbe un autentico "dramma" dal punto di vista sia sportivo che economico. 

Ma in casa biancorossa c'è chi scalpita in vista di una possibile ripresa del campionato, tra questi è proprio il mister Stefano Vecchi, che nei giorni scorsi nelle varie dirette social che lo hanno visto protagonista, ha manifestato la volontà di riprendere con tutte le dovute cautele e precauzioni del caso, sempre nel rispetto primario della salute di giocatori e staff tecnico. Durante la chiacchierata il mister bergamasco ha lanciato la proposta interessante, di cristallizzare la classifica attuale e ripartire con la sola disputa di play-off e play-out, non trovando corretto affidare le sorti sportive di una società ad un sorteggio. Tesi del sorteggio che trova nell'elenco dei contrari anche il direttore sportivo biancorosso Paolo Bravo, che appare, a differenza del Presidente Baumgartner, più freddo circa tale eventualità: "partiamo dal presupposto che noi come Alto Adige speriamo di continuare l'attività, riprendendo il campionato. Detto questo, mi rendo conto della difficoltà da parte delle società di applicare i protocolli emanati in tema di salvaguardia, per tanto se la decisione sarà quella di non continuare, effettuare il sorteggio come da tabellone diventerebbe complesso - ritengo essere più appropriata una soluzione che circoscriva le promozioni alle sole tre formazioni capo-classifica oppure individuando tra le migliori seconde, quella con il miglior piazzamento in base alla logica media punti a parità di partite disputate -". E' evidente come qualunque decisione presa nel corso dell'Assemblea di Serie C del 7 maggio, potrebbe generare malumori nei confronti di quelle società che si vedrebbero ostacolata l'opportunità di salire di categoria, con un possibile contraccolpo in termine di ricorsi.

Stamane sempre sul quotidiano Alto Adige, il condottiero biancorosso ha manifestato il suo malumore per non poter riprendere, a partire da lunedì 4 maggio, gli allenamenti individuali, presso il centro sportivo di Maso Ronco, dato che la società biancorossa rispetterebbe tutti i rigidi protocolli necessari per una ripresa in sicurezza. "La nostra situazione è ottimale. La struttura di Maso Ronco con i suoi tre campi a disposizione, ci consentirebbe di poter allenare sei calciatori alla volta", afferma il tecnico bergamasco, aggiungendo "noi come la società non avremo problemi a riprendere il lavoro sul campo. Già prima dello stop, la società aveva allestito all'interno degli ambienti del centro sportivo i presidi sanitari richiesti per fronteggiare l'emergenza Corona Virus. Non ci sarebbe nessun problema nemmeno per quanto riguarda gli spogliatoi, in quanto disponiamo degli spazi necessari per svolgere il lavoro in tranquillità e sicurezza", e conclude, "tornare a respirare l'aria del campo rappresenterebbe una decisa spinta motivazionale".

Insomma mister Stefano Vecchi scalpita per una possibile ripresa, seppur oggi sembrerebbe tutto propendere verso lo stop definitivo del campionato, come preannunciato nei giorni scorsi dal Presidente Walter Baumgartner, quantomeno per quanto riguarda la Serie C. A pesare su questa decisione, soprattutto l'impossibilità - di quasi la totalità delle società partecipanti al campionato di Serie C - di rispettare i protocolli di sicurezza presso le proprie strutture societarie, quali centri d'allenamento e stadi. D'altronde, non tutte le società dispongono di strutture altamente all'avanguardia e innovative, come quelle di cui è in possesso la società altoatesina, che rappresentano un unicum in categoria e non solo.

mercoledì 29 aprile 2020

QUALI SCENARI IN ATTESA DELL'ASSEMBLEA DEL 7 MAGGIO, GAME OVER SEMPRE PIU' PROBABILE

(Gianluca Ricci) - Giovedì 7 maggio, in conference call com’è ormai divenuta consuetudine dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, andrà in scena la tanto attesa Assemblea di LegaPro. Principale argomento all’ordine del giorno, ovviamente saranno le proposte dei 60 club sui possibili scenari per questo scorcio finale di stagione. Si potrà concludere il campionato, non si potrà? La soluzione più probabile, condivisa dalla stragrande maggioranza delle società, sembra al momento quella di chiudere qua il torneo di terza serie nazionale e decretare il game over. Per poi tornare in campo dopo l’estate (a settembre od ottobre a porte chiuse) con qualche certezza e garanzia in più. Tra i primi, in attesa dell’incontro, ad esprimere le proprie perplessità sul restart è stato il rappresentante dei medici sociali di serie C, dott. Francesco Braconaro, nel corso di una video conferenza andata in scena nei giorni scorsi con i vertici di LegaPro e i rappresentanti dei club. Questo soprattutto per l’oggettiva difficoltà ad operare un serio e attendibile screening attraverso i tamponi, che non sarebbe possibile effettuare nella misura necessaria a riprendere il campionato in sicurezza. Dello stesso avviso ma sul fronte politico il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora che oggi ha dichiarato: “Vedo il sentiero della ripresa del calcio sempre più stretto”. Nel corso della trasmissione Omnibus trasmessa da La7 lo stesso Spadafora ha aggiunto: "Io penserei a organizzarmi per riprendere in sicurezza il nuovo campionato che dovrà partire a fine agosto" ha aggiunto il ministro: "Potrebbe essere la maggioranza dei presidenti delle società di serie A a chiederci di sospendere e di concentrarci sul prossimo campionato. Io non cerco rischio zero, perché non possiamo cercarlo. Io ho solo chiesto che il protocollo proposto dalla Figc sia attuabile. Ad esempio: siamo così sicuri che la quantità di tamponi proposti sia davvero possibile farla? Il protocollo è applicabile anche per la serie B e la Lega Pro che non hanno certe disponibilità economiche? Io sarei un folle a demonizzare il calcio perché l'anno prossimo non ci sarebbero risorse per finanziare lo sport. Ma io non posso dire oggi se a metà giugno riprenderà il campionato. L'Inghilterra sta pensando a un piano b, ad esempio trasmettere le gare in chiaro. Quando ci ho provato sappiamo cosa è successo. Oggi si pensa solo alla questione economica e a salvare certe società, ma se non ci sarà sicurezza il campionato dovrà fermarsi. Se non si vuole incertezza, significa intraprendere la stessa strada di Olanda e Francia. La decisione presa ieri dalla Francia è importante. Potremmo seguire la Francia, se quella dovesse diventare una linea europea”. Di conseguenza, quando scatterà il semaforo rosso, si dovrà pensare al discorso relativo a promozioni e retrocessioni. A salire in serie B saranno le tre prime in classifica al momento dello stop (come noto Monza nel girone A, Vicenza nel B e Reggina nel C), più una quarta da stabilire con modi e criteri ancora oggetto di studio. Tramutata o quasi l’ipotesi di un sorteggio al computer (una sorta di playoff virtuale da svolgersi sulla falsariga della compilazione dei calendari), soluzione sgradita alla maggioranza delle partecipanti, potrebbe andare in scena sul campo - non prima di agosto - un playoff in forma ridotta tra le tre seconde e quella che risulti in assoluto la migliore terza classificata tra i tre raggruppamenti. Si potrebbe anche valutare la possibilità - ma questa è solo un’idea di chi scrive l’articolo - la possibilità di premiare con la quarta promozione tra i cadetti la vincitrice della Coppa Italia di serie c (Juventus U. 23, valutando bene la normativa sulle seconde squadre) oppure la finalista (Ternana). Come ad esempio accade in Europa League, dove l’ultimo posto disponibile va alla vincitrice della Coppa Italia. Ancor più complicato il discorso delle retrocessioni in D, che la Lega Pro starebbe pensando di bloccare. Non resta dunque che aspettare il 7 maggio, quando si passerà per forza di cose a qualcosa di più concreto che semplici proposte.

lunedì 27 aprile 2020

NUOVO STADIO DRUSO: OGGI SONO RIPRESI I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

L'ordinanza del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, emanata ieri 26 aprile, ha dato il via libera alla riapertura dei cantieri edili in essere sul territorio altoatesino. Contestualmente tale provvedimento ha acconsentito la ripresa dei lavori allo stadio Druso di Bolzano, che oggi sono ripresi regolarmente. Il piano prevede nelle prossime settimane l'ultimazione dei lavori di ristrutturazione della Tribuna Canazza. Come annunciato dall'assessore allo sport del Comune di Bolzano Angelo Gennaccaro in un'intervista rilasciata al quotidiano Alto Adige, ci sono dei ritardi nei lavori, dato che il cantiere è rimasto fermo a causa della pandemia. Contestualmente l'assessore ha fatto il punto della situazione sui prossimi passi: "tutto dipenderà da come sarà articolato il calendario dalla Federazione. Se questa estate, ad esempio, si dovesse giocare è chiaro che i lavori si bloccherebbero nuovamente, visto che nello stesso periodo è prevista la posa del manto erboso. Se, ripeto, si dovesse riprendere è chiaro che questo aspetto sarà differito nel tempo". 
Pertanto per la posa del manto erboso bisognerà attendere la decisione del consiglio federale del 4 maggio, che si riunirà per prendere una decisione (si spera definitiva, ndr) in merito alla ripresa o meno del campionato di Serie C. E' evidente che, con il campionato fermo in estate, potrà essere posato il nuovo manto erboso a ridosso della nuova Tribuna Canazza. Nel frattempo sono stati spostati gli esercizi commerciali presenti sul suolo antistante la Tribuna Zanvettor, come la "Pizza al chiosco" del titolare Salvatore, che ora eserciterà la propria attività fuori dalla zona riservata al parcheggio, affianco allo storico chiosco degli hamburger. Spostamenti necessari in funzione della terza ed ultima fase dei lavori, che prevede il riammodernamento della Tribuna Zanvettor e del piazzale antistante.

venerdì 24 aprile 2020

ACCADDE OGGI: 3 ANNI FA LA VITTORIA AL TARDINI DI PARMA. CIA: "EMOZIONE STUPENDA".





Era il 24 aprile 2017, tre anni fa esatti, quando venne scritta una pagina importante di storia del Fc Alto Adige. Siamo nella stagione 2016/17: la stagione è complicata, maledettamente complicata. La squadra inaspettatamente si ritrova nei bassifondi della classifica e lotta per salvarsi. Nonostante il giorno lavorativo e la diretta televisiva nazionale di Rai Sport, quel 24 aprile 2017 i tifosi biancorossi scesero in buon numero, nello storico stadio "Ennio Tardini" di Parma, per stare vicini alla squadra in un momento delicato e difficile, che poteva valere una stagione intera, e perché no, comportare la (drammatica) retrocessione tra i dilettanti.
Dal canto suo il Parma lotta per la promozione in Serie B e gioca per conquistare il secondo posto, che gli consentirebbe notevoli vantaggi, in merito alla disputa della successiva fase play-off. I bolzanini allenati da mister Alberto Colombo (subentrato nel mese di marzo a William Viali) sfidano un pezzo importante di storia del calcio italiano, una squadra che a cavallo degli anni 90/2000. Già, perché in quell'epoca il Parma è riuscito ad arricchire la propria bacheca con 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Coppa delle Coppe, 2 Coppe UEFA e 1 Supercoppa UEFA, competendo più volte ai vertici per la lotta allo scudetto. Titoli che l'hanno proiettata di diritto nell'olimpo del calcio italiano, tanto da rientrare nel novero delle cosiddette "7 sorelle", assieme a Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio e Fiorentina, che dominarono in quegli anni la scena nazionale ed internazionale. Con mister Alberto Malesani alla guida, la formazione crociata è l'ultima squadra italiana ad essersi aggiudicata la vittoria dell'Europa League (all'epoca chiamata Coppa Uefa). Nel corso di quegli anni, tra le fila emiliane hanno militato giocatori del calibro di Buffon, Cannavaro, Thuram, Veron, Asprilla, Chiesa, Crespo, Zola, solo per citarne alcuni.
Torniamo a quel 24 aprile di tre anni fa. L'Alto Adige è reduce da una importantissima vittoria per 1-0 sul campo del Lumezzane. Al Tardini di Parma, la partita è tirata, si lotta su ogni pallone: i bolzanini giocano con un vigore visto poche volte nell'arco di quell'intera stagione. Siamo al minuto 91, il risultato è ancora bloccato sullo 0-0: il portiere bolzanino Richard Marcone fa un rinvio lungo che scavalca Arturo Lupoli e sorprende lo storico capitano Alessandro Lucarelli, la palla giunge al bomber della stagione, Ettore Gliozzi, che difende col fisico la palla ed in area trafigge l'incolpevole Pierluigi Frattali (oggi al Monza compagno di squadra proprio di Gliozzi), per quello che sino ad oggi è l'unico precedente (vittorioso) nel glorioso "Ennio Tardini" di Parma. La gioia dei cinquanta tifosi biancorossi presenti sugli spalti è irrefrenabile, Gliozzi si leva la maglietta e tutta la panchina scende in campo a travolgere il "man of the match". Grazie alla vittoria, la squadra biancorossa si salva, a fine stagione il Parma invece, già all'epoca allenato dall'attuale tecnico Roberto D'Aversa, riuscirà a salire in Serie B attraverso i playoff. In quel Parma militava l'ex biancorosso Simone Iacoponi (per una stagione e mezza a Bolzano), tutt'ora colonna portante in Serie A del parma di mister D'Aversa.
Uno dei protagonisti di quell'incontro, l'indimenticato Michael Cia, centrocampista di Montagna oggi in forza al San Giorgio nel campionato di Eccellenza ricorda tutt'ora con grande trasporto quella fantastica serata al Tardini: "È stata una partita che abbiamo interpretato alla grande, con la mentalità e la cattiveria agonistica giusta. Per di più ci abbiamo messo tanto ma tanto cuore. Uscire vittoriosi da uno stadio e da un contesto come quello del Tardini di Parma è stata un’emozione bellissima". Insomma, una partita senza precedenti, ma chissà che in futuro non riusciamo a concedere la rivincita ai parmensi, magari in un campionato di categoria superiore. Sognare non costa nulla.


lunedì 20 aprile 2020

MISTER VECCHI: "IL MIO SOGNO È QUELLO DI VINCERE IL CAMPIONATO CON L'ALTO ADIGE"


Nei giorni scorsi l'allenatore dell'Alto Adige, Stefano Vecchi è stato ospite del canale social di Niccolò Schira, noto giornalista sportivi, dove si è reso protagonista di una videochiamata in diretta Instagram, durante la quale ha risposto a domande e curiosità di ogni tipo, anche da parte di tutti coloro che lo hanno seguito in questi anni. Ha lasciato sopratutto un bel ricordo alla primavera dell'Inter in cui sono esplosi tantissimi talenti che adesso giocano all'estero o anche in Serie A e B, tra i quali Matteo Rover che lo ha voluto con sé a Bolzano per il Vecchi2.0 in biancorosso. Di seguito riportiamo uno stralcio dell'intervista:


Cosa hai trovato a Bolzano di speciale e di diverso? Un ambiente in cui riesci a rendere al meglio?
L'Alto Adige è una società che ti mette nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile, la società sa quali sono i propri obbiettivi e i relativi limiti. E' una società che sta crescendo, ne è la dimostrazione il nuovo centro sportivo, e in questo momento si sta costruendo lo stadio. 

Sul livello della Serie C...
Negli anni la Serie C è cambiata, diventando più competitiva grazie anche alla presenza di tante piazze molto importanti. La difficoltà è aumentata eliminando, a partire da questa stagione, la regola del limite dei calciatori over da annoverare all'interno delle rose. Ciò inevitabilmente ha reso più facile la vita alle realtà con maggior disponibilità economica, generando un gap ancor più marcato tra queste e le società che puntano sui giovani.

Che valutazione dai alla stagione dell'Alto Adige sinora?
Ad oggi sicuramente molto positiva, soprattutto per quelle che erano le premesse iniziali. Siamo stati anche più vicini alle prime qualche mese fa (prima della conclusione del girone d'andata, ndr), ma ciò non cambia la valutazione che resta, per quanto mi riguarda, comunque molto positiva.

Qual'è stato l'Alto Adige migliore tra quello del 2012/13 e 2019/20?
Sicuramente in questi sette anni sono cresciuto io, grazie alle esperienze maturate in Serie B e con l'Inter, ma anche la società stessa è cresciuta e ad oggi dispone di maggiori risorse. Nella mia prima esperienza all'Alto Adige avevo 4/5 giocatori del posto e la rosa più giovane di tutta la Serie C con un età media di 20/21 anni. Ora le cose sono cambiate e dispongo di un mix tra giovani di valori e giocatori esperti. Adesso pensare di fare un campionato di Serie C con soli giovani e qualche giocatore del posto penso sarebbe molto difficile.

Qual'è l'allenatore a cui ti ispiri o che stai seguendo con maggiore interesse in questo momento?
Ammiro molto il Liverpool di Klopp, mentre in Italia il Sassuolo di De Zerbi. Devo ammettere che guardo con piacere al Lecce, che fino alla sosta ha espresso un buon calcio.

Riguardo l'esperienza all'Inter sia in Primavera che in prima squadra...
E' stata una esperienza bellissima. In Primavera abbiamo lavorato molto bene e sono rimasto legato a tutti i ragazzi che ho potuto allenare, alcuni dei quali li sento tuttora. Tra i tanti nomi ho potuto allenare e veder crescere giocatori come Radu, Vanheusden, Zaniolo, Pinamonti e molti altri. Per alcune partite sono stato chiamato ad allenare la prima squadra, dove ho potuto osservare da vicino giocatori incredibili. In quattro partite di campionato ho ottenuto 3 vittorie e 1 sconfitta, un bottino tutto sommato nemmeno malvagio, caratterizzato in particolare dalla vittoria sulla Lazio (finì 3-0 per l'Inter a San Siro, ndr). Ho avuto modo di essere l'allenatore anche in occasione del match di Europa League contro il Southampton, un'altra emozione incredibile.

Qual'è il tuo sogno nel cassetto?
Vincere il campionato con l'Alto Adige, il che significherebbe anche per me tornare ad allenare in Serie B. Il mio sogno è farlo con questa società, dato che sarebbe un traguardo storico per questa realtà.













mercoledì 15 aprile 2020

BIANCOROSSIBZNEWS SI STRINGE ATTORNO A GIANLUCA RICCI PER LA PERDITA DEL SUO CARO PADRE

Lutto: Si è spento Franco Lauro. Il noto giornalista aveva 58 anni

La famiglia di Biancorossibznews esprime la sua vicinanza ad uno dei suoi membri Gianluca Ricci, per l'improvvisa scomparsa questo pomeriggio dell'amato padre. Gianluca è un giornalista di Roma, tifosissimo biancorosso, che da diversi anni segue da vicino le vicende della squadra bolzanina. Dal 2019 è diventato uno dei responsabili del blog, nonché amministratore del più grande gruppo facebook di tifosi biancorossi (FC Alto Adige/Suedtirol - Bolzano Fan Community). In questo triste momento, gli amici e tutti i fans biancorossi si stringono con grande affetto attorno a Gianluca e alla sua famiglia, esprimendo le più sentite condoglianze.

FISCHNALLER A TUTTOC: "SPERO DI PORTARE L'ALTO ADIGE IN SERIE B IL PIU' PRESTO POSSIBILE. RIPRESA DEL CAMPIONATO? GIOCHEREI ANCHE IN ESTATE"

Contratto fino al 30 giugno 2023 per Fischnaller
Nella giornata di ieri l'attaccante biancorosso Manuel Fischnaller è stato ospite del canale social TuttoC, dove si è reso protagonista di una videochiamata in diretta Instagram, durante la quale ha risposto a domande e curiosità di ogni tipo, anche da parte di appassionati di tutta Italia e dei suoi tifosi. Fischnaller ha lasciato ottimi ricordi a Catanzaro, prima di tornare a vestire la maglia dell'Alto Adige nel gennaio scorso. Di seguito riportiamo uno stralcio dell'intervista:

Come stai vivendo la quarantena?
Ormai sono a casa da oltre un mese. Il nostro preparatore atletico ci manda il programma settimanale da svolgere. Quindi tra lavoro di forza ed allenamenti cardio, ci stiamo tenendo allenati. Evidentemente è un allenamento diverso dal solito, ma stiamo facendo di tutto per tenerci in forma e farci trovare pronti.

Siete posizionati bene in classifica, voi preferireste riprendere a giocare?
Sinceramente non ho idea, non spetta a me decidere. Importante è mettere al primo posto la salute e risolvere la situazione attuale. Sarei disponibile a giocare anche in estate, non sarebbe un problema.

Tra l'altro devi tornare a segnare, visto che da quando sei tornato all'Alto Adige non hai ancora fatto gol..
Vero quest'anno in sei partite non sono ancora riuscito a segnare in maglia biancorossa. Il gol arriverà, anche perché ormai sono quasi cinque anni che non segno con l'Alto Adige, considerando in mezzo gli anni trascorsi distante da Bolzano.

Ci si aspettava un colpo importante in attacco da parte del direttore Bravo, ma nessuno avrebbe mai immaginato un tuo ritorno a Bolzano. Ci puoi spiegare come è avvenuto il tutto?
E' un'idea venuta dal cuore quella di poter far ritorno all'Alto Adige. In questo momento della carriera sentivo di aver bisogno di ritornare a giocare in maglia biancorossa, nonostante mi trovassi bene al Catanzaro.

In società chi ha influito maggiormente sul tuo ritorno durante il mercato invernale a Bolzano?
In attacco Manuel Fischnaller | SportiamociDiciamo che è stato un mix di più componenti, anche perché in questi anni sono rimasto in ottimi rapporti con la società, dove tra l'altro ci lavora anche mio fratello Hannes, che ricopre il ruolo di responsabile marketing. La chiacchierata è nata casualmente, poi ho capito che era reale la possibilità di ritornare a casa. Il direttore generale e gli sponsor hanno spinto per riportarmi a Bolzano, decisione supportata da mister e direttore sportivo, che mi hanno voluto riportare a tutti i costi all'Alto Adige.

La tua famiglia come ha reagito al ritorno a casa?
La mia famiglia è contentissima che io abbia fatto ritorno a Bolzano. Mio fratello non ha influito nella trattativa forzando il mio ritorno a Bolzano, ma si è voluto solamente mantenere informato sulla mia situazione. Ora io, come lui, siamo contenti che posso indossare nuovamente la casacca biancorossa.

Come ti sei avvicinato al calcio?
Io da giovane facevo atletica leggera e in inverno praticavo sci, seppur non a livello agonistico. Spinto anche da mia madre, allenatrice di atletica leggera, facevo gli 80 metri ostacoli, dove sono anche diventato campione regionale. Per alcuni anni ho praticato contemporaneamente calcio ed atletica leggera. Ad un certo punto ho dovuto scegliere e ho deciso di giocare a calcio, perché preferivo praticare uno sport di squadra e vivere l'atmosfera dello spogliatoio. Da questa scelta è iniziato il mio percorso nel settore giovanile dell'Alto Adige. 

Quando è cominciata la tua avventura nel settore giovanile dell'Alto Adige?
Ho iniziato a giocare a calcio nel Neugries all'età di 6/7 anni, dopo aver visto alcune partite di mio fratello. Sono entrato a far parte del settore giovanile dell'Alto Adige a 13/14 anni, partendo dalla categoria Giovanissimi fino all'esordio in prima squadra con mister D'Angelo.

In mezzo c'è stata anche l'esperienza alla Juventus...
Fischnaller, rimane sempre e comunque un lusso per la Serie C | Blog
Si dopo un anno e mezzo in prima squadra è arrivata la chiamata della Juventus, alla quale non potevo rinunciare, con cui ho fatto sei mesi di Primavera, vincendo il Torneo di Viareggio. Nel reparto avanzato giocavo in tandem con Immobile, che fu capocannoniere di quel torneo. Già li Immobile evidenziava qualità incredibili e sotto porta dimostrava di essere un bomber implacabile. Quella formazione era composta da diversi giocatori di valore, tra i quali Pinsoglio (ndr oggi terzo portiere della Juventus), Iago Falque, Filippo Boniperti, Fausto Rossi, Luca Marrone e Giuseppe Giovinco oggi al Ravenna. Alla Juventus sono arrivato in prestito con diritto di riscatto, ma quell'anno li sono cambiati i vertici societari (ndr Andrea Agnelli si insediò come Presidente) e allora feci ritorno all'Alto Adige, che nel mentre vinse il campionato di C1. E' stata una esperienza indimenticabile, anche perché è stata la prima lontana da casa, dove ho avuto modo di vivere in convitto assieme ad altri ragazzi del settore giovanile bianconero.

Diversi anni più tardi con l'Alessandria sei anche arrivato a giocare a San Siro contro il Milan in una semifinale di Coppa Italia. Raccontaci quell'esperienza.
Reggina, ennesimo colpo: arriva Manuel Fischnaller, giovane ...E' stata una serata speciale. Diciamo che il percorso è stato particolare, ma abbiamo vinto a Palermo prima, e a Marassi contro il Genova poi, in uno stadio devastante. Poi abbiamo sconfitto ai quarti Lo Spezia, che aveva clamorosamente eliminato la Roma agli ottavi. E' stata una emozione incredibile, in una partita da noi ben giocata. Nella gara d'andata a fine partita scambiai la maglia con De Sciglio, mio compagno di squadra con la nazionale italiana under 20, mentre al ritorno con Bonaventura.

Quale è stato il difensore più difficile da affrontare?
Sicuramente la stagione 2012/13 con l'Alto Adige, dove dovetti affrontare ogni allenamento Simone Iacoponi. In assoluto il difensore più rognoso mai affrontato. All'epoca giocava con noi a Bolzano come terzino destro, mentre io facevo l'esterno sinistro. Un avversario durissimo, che non a caso ha fatto tanta strada arrivando ad essere titolare inamovibile in Serie A col Parma.

Il rapporto con i tuoi mister passati?
Nutro sempre grande rispetto per tutti i mister che ho avuto. In particolare, devo tanto a mister Stroppa, che mi ha insegnato tanto. Mister Stroppa mi vedeva come attaccante e con lui ho messo a segno 13 gol, grazie anche ai suoi insegnamenti su come muovermi da prima punta. Ora posso dire di essere un attaccante grazie a lui. Ti trasmetteva le sue conoscenze, frutto di anni di calcio giocato ad alti livelli.

Il gol più bello in maglia biancorossa? 
Sicuramente quello contro il Teramo in Coppa Italia nel mio ultimo anno in biancorosso (ndr stagione 2012/13), prima di rientrare lo scorso gennaio a casa. Scartai tutta la difesa avversaria, partendo dalla nostra metà campo e una volta arrivato a tu per tu col portiere avversario, insaccai la palla in rete facendo col mancino un bel pallonetto.

Una menzione per capitan Fink, un pezzo di storia dell'Alto Adige.
Si il capitano sono quindici anni che è all'Alto Adige, quindi è una figura importante per tutti gli altoatesini ed è un esempio per i giovani del posto che mirano un giorno a diventare calciatori professionisti. E' un ragazzo d'oro, sempre positivo, che cerca di dare sempre una mano alla squadra. La passata stagione è stato sfortunato ha subito un grave infortunio, che lo ha tenuto lontano per nove mesi dal terreno di gioco, e nonostante questo è rimasto vicino alla squadra. E' un mio grande amico e sono contento di poter giocare nuovamente con lui. 

Quando riuscirai a portare l'Alto Adige in Serie B?
Spero il più presto possibile. C'è la voglia di salire in Serie B, ma c'è ancora un grande lavoro da fare. La società lavora benissimo, me ne sono accorto in questi anni vissuti lontani da Bolzano. La società è solida e molto seria. Ogni anno ha cercato di ridurre il gap dalle squadre davanti, migliorando passo dopo passo. Abbiamo un centro sportivo che in C è unico, inoltre c'è il progetto dello stadio e qua le cose vengono fatte in modo giusto. Siamo una buona squadra che compete ai vertici, ma che non ha l'obbligo di salire di categoria ad ogni costo, per cui la pressione è evidentemente inferiore a quella di altre piazze.

In passato ci sono state critiche sul fatto che si punta poco sui giocatori locali. Però riprendendoti si testimonia che c'è voglia di puntare anche sugli altoatesini.
Si vero, devo ringraziare la società che mi ha permesso di ritornare. Io sono tornato, perché ho visto in questa società l'ambizione di lottare per salire in Serie B, e ciò rispecchia anche il desiderio della squadra. Non è un caso ora che molti giocatori vogliono venire a giocare qui all'Alto Adige, perché vedono che la società fa le cose giuste con ambizioni altissime. 

A Bolzano c'è concorrenza da parte di tanti altri sport. Contate di avvicinare sempre più persone alla vostra realtà, che ad oggi è vista ancora con freddezza? 
Non voglio chiamarla freddezza. La nostra è una società molto giovane con poca storia, quindi è normale che deve nascere ancora tutto quanto. Se la società continua a lavorare così, son convinto che la situazione migliorerà nei prossimi anni in termini di spettatori. 

L'addio a gennaio dal Catanzaro ti è spiaciuto?
Si mi è spiaciuto lasciare dei tifosi che mi volevano bene. A Catanzaro ho giocato sempre, per cui non sono andato via perché giocavo poco o non mi trovavo bene, ma è stata una scelta personale di vita. Ho cercato di salutare tutti nel miglior modo possibile. 


lunedì 13 aprile 2020

"NUOVO STADIO DRUSO": INTERVISTA ESCLUSIVA A MAK COSTRUZIONI. "ORA E' TUTTO FERMO. ECCO COME SARA' IL NUOVO STADIO"



Nuovo Druso, approvato il progetto - Bolzano - Alto Adige

Era il 15 aprile dello scorso anno, quando il Presidente Walter Baumgartner e le autorità competenti, comunali e provinciali, si ritrovarono allo stadio Druso di Bolzano per inaugurare i lavori per la ristrutturazione della nuova casa biancorossa dell'Alto Adige. Un progetto dal costo inizialmente stimato di 15 milioni di euro, per due terzi sostenuto dalla Provincia autonoma di Bolzano e per la restante parte dal Comune. Sono ben 5.389 i posti a sedere, tutti provvisti di apposita copertura, con la possibilità in caso di necessità di estendere la capienza a 10.000 unità, con la costruzione di ulteriori due tribune poste rispettivamente una a nord, dedicata alla tifoseria locale, ed un'altra a sud per quella ospite. Un progetto di assoluto prestigio e valore, tanto atteso dai tifosi biancorossi e da tutta la comunità bolzanina, che potrà così vivere 24 ore su 24, la struttura adibita non solo alle partite casalinghe dell'Alto Adige, ma anche alla ristorazione con l'ultimazione dei lavori della tribuna Zanvettor. Ad un anno di distanza dall'inizio dei lavori, proviamo a fare il punto della situazione con l'impresa Mak Costruzioni, la quale si è aggiudicata la gara d'appalto per l'opera di ristrutturazione, riqualificazione ed ampliamento dello stadio Druso di Bolzano.

La vostra è un'impresa da anni affermata sul territorio nel campo dell'edilizia, occupandosi di progetti che spaziano dalle biblioteche comunali ad alloggi per anziani fino a strutture d'uso sia privato che pubblico. Innanzitutto lasciatevi presentare a chi ancora non vi conosce. 
Mak Costruzioni è un'impresa edile nata nel 2004 con sede in Trentino, segnatamente a Lavis. Ci occupiamo della costruzione di opere sia in ambito pubblico, che privato. La nostra è un'impresa giovane, fortemente motivata ed ambiziosa. Da questo punto di vista ci rispecchiamo nella squadra biancorossa, dati i risultati ottenuti sul campo.

Come detto, è la vostra ditta che si è aggiudicata la gara d'appalto per la ristrutturazione, riqualificazione ed ampliamento del "nuovo" stadio Druso. Ci potete spiegare il progetto cosa prevede?
Ci preme innanzitutto precisare, che i lavori ce li siamo aggiudicati assieme all'impresa di impianti Mader srl di Vipiteno. L'appalto può essere suddiviso in tre macro interventi: il primo, attualmente in corso, riguarda la sola tribuna Canazza, il quale consiste nel completo risanamento della copertura, nell'ampliamento della tribuna sui fronti nord e sud ed infine nel rifacimento delle gradinate, che saranno dotate di appositi posti a sedere. Ultimato ciò, partirà la seconda fase sulla Tribuna Zanvettor, che consiste in un intervento più radicale, in quanto sarà prevista in primis, la sua demolizione, e successivamente la sua ricostruzione, conservandone il caratteristico fronte monumentale ad ovest (ndr: la facciata del Druso risalente all'epoca fascista difatti è protetta dalle belle arti). Il terzo macro intervento è quello relativo al rifacimento del terreno di gioco in erba naturale, con un nuovo manto erboso che sarà dotato di un apposito impianto di riscaldamento. Inoltre verranno realizzate nuove aree parcheggio a nord e a sud dello stadio, mentre verrà risistemata quella ad ovest che da su viale Trieste. 


Come sarà regolato l'accesso alla tribuna Canazza? E di quali comfort sarà dotata la nuova tribuna?
L'accesso alla "nuova" tribuna Canazza sarà separato tra tifosi locali ed ospiti, grazie anche alla realizzazione di biglietterie separate. Nel suo complesso, la sola tribuna Canazza sarà dotata di ben 4 punti ristoro, di 10 blocchi dedicati ai servizi igenici, 4 grandi spogliatoi ed altri spazi dedicati ai cosiddetti "locali tecnici".

L'immagine può contenere: cielo, nuvola e spazio all'aperto
A distanza di un anno dalla posa della prima pietra, come stanno procedendo i lavori? 

I lavori procedono come da protocollo, pur avendo riscontrato qualche imprevisto durante lo sviluppo, cosa peraltro consueta nei cantieri edili. Il progetto è di assoluto valore e darà alla città di Bolzano uno stadio di grande pregio.


Appassionati e tifosi biancorossi si domandano quando potranno vedere la nuova tribuna Canazza completata. Considerando anche questo stop forzato dei lavori causa Covid-19 i tempi inevitabilmente si allungheranno...
La situazione eccezionale che la popolazione sta attraversando in questo momento (ndr: pandemia Covid-19) ovviamente non può che causare ritardi, che al momento non siamo ancora in grado di stimare con esattezza. Attualmente nel rispetto del decreto del Consiglio dei ministri, i lavori presso il cantiere dello stadio Druso risultano sospesi, a data da destinarsi.



L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto



Ringraziamo l'impresa Mak Costruzioni, il sig. Luca e il titolare, per la cortese disponibilità.

venerdì 3 aprile 2020

ASSEMBLEA LEGA PRO: SI RIPRENDERA' SOLO QUANDO CI SARANNO LE CONDIZIONI, MA IL RISCHIO-STOP DEFINITIVO E' CONCRETO

(Gianluca Ricci) - E’ andata in scena questa mattina, per ovvia necessità in videoconferenza, l’Assemblea dei club di Lega Pro. La prima volta insomma che i presidenti dei 60 club di serie C si ritrovano e confrontano dall’inizio dell’emergenza Covid-19. Inevitabile la commozione dei partecipanti, in seguito alle difficoltà delle molte realtà in cui il virus ha mietuto vittime. Le società partecipanti (Baumgartner e Pfeifer in rappresentanza dell'Alto Adige) hanno messo in risalto l’urgenza di addivenire quanto prima a provvedimenti atti a permettere una sostenibilità economica: su tutti lo svincolo delle fideiussioni e l’accesso alla Cassa Integrazione in Deroga. Al Governo e in particolare ai Ministri Spadafora (Sport) e Gualtieri (Economia) è stato chiesto di inserire soprattutto la CIG tra i prossimi interventi in programma. Al Presidente Ghirelli i massimi dirigenti dei club hanno conferito mandato per rappresentare in Federcalcio le specifiche necessità della terza serie professionistica italiana, soprattutto per le realtà che operano in aree geografiche in cui il Coronavirus si è maggiormente diffuso. E anche il fatto di conciliare la difficile prospettiva di tornare a giocare in città sconvolte con le ragioni giuridiche, non meno rilevanti. ”Ho già rappresentato alla Federazione – ha  sottolineato Ghirelli al termine dell’Assemblea – le necessità e le istanze dei Club. È necessario trovare un punto di equilibrio tra le questioni etiche, le responsabilità collettive e la possibilità per le squadre della Serie C di continuare a spendersi in prima linea per quel calcio che fa bene al Paese. Abbiamo tracciato una linea comune sull’esigenza di riforme basate sul taglio dei costi ai fini della sostenibilità economica – prosegue Ghirelli. Il rischio è enorme per la C anche in relazione alla continuità aziendale”. A Ghirelli è stato inoltre demandato incarico di trattare con AIC (calciatori) e AIAC (allenatori) affinché si raggiungano soluzioni condivise in.un momento che richiede grossi sacrifici da parte di tutte le componenti che formano il mondo del calcio. Il numero uno di LegaPro si è soffermato quindi sulla primaria importanza della tutela della salute (la C è stato il primo torneo a fermarsi all’inizio dell’emergenza (stop nelle zone rosse il 21 febbraio scorso): in sostanza finché non ci saranno le condizioni sanitarie per giocare, come indicato dal Governo, non si giocherà. Quest'ultimo aspetto riapre prepotentemente la strada all'ipotesi che il campionato possa essere fermato definitivamente (soluzione auspicata da parte delle società, non Ai presenti è stata letta la lettera che il Presidente FIFA Gianni Infantino ha inviato all’omonimo calciatore, per ringraziare la serie C dell’impegno legato all’emergenza profuso nel sociale: “Tu e i tuoi colleghi siete un punto di riferimento dei tifosi, dei bambini. Con le tante iniziative che attraverso i social diffondete, siete un esempio di educazione nei comportamenti che occorre tenere, perché la salute, il bene più prezioso che abbiamo, venga salvaguardata. La salute al primo posto, ieri, oggi e domani. La voglia e la speranza di tornare a gioire per un goal che entra in rete. Sta in questo binomio salute e goal, cioè paura e speranza il nostro agire di ogni giorno”. Vicinanza è stata espressa anche alla Pergolettese (girone A) per i molti lutti subiti.