Nei giorni scorsi l'allenatore dell'Alto Adige, Stefano Vecchi è stato ospite del canale social di Niccolò Schira, noto giornalista sportivi, dove si è reso protagonista di una videochiamata in diretta Instagram, durante la quale ha risposto a domande e curiosità di ogni tipo, anche da parte di tutti coloro che lo hanno seguito in questi anni. Ha lasciato sopratutto un bel ricordo alla primavera dell'Inter in cui sono esplosi tantissimi talenti che adesso giocano all'estero o anche in Serie A e B, tra i quali Matteo Rover che lo ha voluto con sé a Bolzano per il Vecchi2.0 in biancorosso. Di seguito riportiamo uno stralcio dell'intervista:
Cosa hai trovato a Bolzano di speciale e di diverso? Un ambiente in cui riesci a rendere al meglio?
L'Alto Adige è una società che ti mette nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile, la società sa quali sono i propri obbiettivi e i relativi limiti. E' una società che sta crescendo, ne è la dimostrazione il nuovo centro sportivo, e in questo momento si sta costruendo lo stadio.
Sul livello della Serie C...
Negli anni la Serie C è cambiata, diventando più competitiva grazie anche alla presenza di tante piazze molto importanti. La difficoltà è aumentata eliminando, a partire da questa stagione, la regola del limite dei calciatori over da annoverare all'interno delle rose. Ciò inevitabilmente ha reso più facile la vita alle realtà con maggior disponibilità economica, generando un gap ancor più marcato tra queste e le società che puntano sui giovani.
Che valutazione dai alla stagione dell'Alto Adige sinora?
Ad oggi sicuramente molto positiva, soprattutto per quelle che erano le premesse iniziali. Siamo stati anche più vicini alle prime qualche mese fa (prima della conclusione del girone d'andata, ndr), ma ciò non cambia la valutazione che resta, per quanto mi riguarda, comunque molto positiva.
Qual'è stato l'Alto Adige migliore tra quello del 2012/13 e 2019/20?
Sicuramente in questi sette anni sono cresciuto io, grazie alle esperienze maturate in Serie B e con l'Inter, ma anche la società stessa è cresciuta e ad oggi dispone di maggiori risorse. Nella mia prima esperienza all'Alto Adige avevo 4/5 giocatori del posto e la rosa più giovane di tutta la Serie C con un età media di 20/21 anni. Ora le cose sono cambiate e dispongo di un mix tra giovani di valori e giocatori esperti. Adesso pensare di fare un campionato di Serie C con soli giovani e qualche giocatore del posto penso sarebbe molto difficile.
Qual'è l'allenatore a cui ti ispiri o che stai seguendo con maggiore interesse in questo momento?
Ammiro molto il Liverpool di Klopp, mentre in Italia il Sassuolo di De Zerbi. Devo ammettere che guardo con piacere al Lecce, che fino alla sosta ha espresso un buon calcio.
Riguardo l'esperienza all'Inter sia in Primavera che in prima squadra...
E' stata una esperienza bellissima. In Primavera abbiamo lavorato molto bene e sono rimasto legato a tutti i ragazzi che ho potuto allenare, alcuni dei quali li sento tuttora. Tra i tanti nomi ho potuto allenare e veder crescere giocatori come Radu, Vanheusden, Zaniolo, Pinamonti e molti altri. Per alcune partite sono stato chiamato ad allenare la prima squadra, dove ho potuto osservare da vicino giocatori incredibili. In quattro partite di campionato ho ottenuto 3 vittorie e 1 sconfitta, un bottino tutto sommato nemmeno malvagio, caratterizzato in particolare dalla vittoria sulla Lazio (finì 3-0 per l'Inter a San Siro, ndr). Ho avuto modo di essere l'allenatore anche in occasione del match di Europa League contro il Southampton, un'altra emozione incredibile.
E' stata una esperienza bellissima. In Primavera abbiamo lavorato molto bene e sono rimasto legato a tutti i ragazzi che ho potuto allenare, alcuni dei quali li sento tuttora. Tra i tanti nomi ho potuto allenare e veder crescere giocatori come Radu, Vanheusden, Zaniolo, Pinamonti e molti altri. Per alcune partite sono stato chiamato ad allenare la prima squadra, dove ho potuto osservare da vicino giocatori incredibili. In quattro partite di campionato ho ottenuto 3 vittorie e 1 sconfitta, un bottino tutto sommato nemmeno malvagio, caratterizzato in particolare dalla vittoria sulla Lazio (finì 3-0 per l'Inter a San Siro, ndr). Ho avuto modo di essere l'allenatore anche in occasione del match di Europa League contro il Southampton, un'altra emozione incredibile.
Qual'è il tuo sogno nel cassetto?
Vincere il campionato con l'Alto Adige, il che significherebbe anche per me tornare ad allenare in Serie B. Il mio sogno è farlo con questa società, dato che sarebbe un traguardo storico per questa realtà.
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