venerdì 29 novembre 2019

L'AVVERSARIO DI GIORNATA AI RAGGI X: RENZO ROSSO, IL RE DEI JEANS PER RIPORTARE IL "LANE" AI FASTI DI UN TEMPO

(Gianluca Ricci) - Poche realtà, nei ranghi della terza serie nazionale, vantano una storia ricca di momenti di prestigio come il Vicenza. Club calcistico più antico del Veneto, ha al suo attivo ben 30 stagioni di militanza in serie A, 20 di esse consecutive nel lasso di tempo tra il 1955 e il ’75. Culmine del quale fu l’indimenticabile secondo posto dietro alla Juventus nel torneo 1977/78. Targata Lanerossi, storico marchio legato da sempre al club berico, e allenata da Giovan Battista Fabbri ottenne questo storico traguardo con calciatori del calibro di Giuseppe Lelj, Roberto Filippi, Massimo Briaschi e soprattutto Paolo Rossi. Sì proprio lo straordinario Pablito che successivamente - quando già era in forza alla Juventus dopo un rapido passaggio a Perugia - trascinò a suon di gol gli Azzurri di Enzo Bearzot al trionfo Mundial in Spagna ’82. Nell’albo d’oro vicentino anche una Coppa Italia, quella del 1996/97 sotto la guida tecnica di Francesco Guidolin. Tuttavia, dopo i fasti di allora, inclusi 35 campionati di serie B (tre dei quali vinti) e molti altri big annoverati nei propri ranghi come Romeo Menti (perito nella tragedia aerea di Superga col Grande Torino e del quale porta il nome lo stadio), Stefan Schwoch e il Divin Codino Roberto Baggio, il Vicenza è stato suo malgrado protagonista di un graduale quanto inesorabile declino culminato con il fallimento avvenuto nel 2017/18. La storia più recente parla poi della ripresa dell’attività con il trasferimento nella vicina città di Bassano e il conseguente ritorno a Vicenza - nonché in serie C - dopo l’acquisizione della società da parte di Renzo Rosso, noto imprenditore nel settore deI jeans e del casual. Con l’intenzione di provare a ritornare agli antichi fasti con il nuovo nome di L. R. (acronimo di Lane Rossi) Vicenza Virtus. E almeno per ora, come dimostra il primato solitario in classifica, i fatti gli stanno dando ragione. Allenatore del “Lane” nell’annata in corso è quel Domenico “Mimmo” Di Carlo (FOTO IN ALTO), originario di Cassino (Frosinone) dov’è nato il 23 marzo ’64, che anche da buon centrocampista tra il 1990 e il ’99 ha legato il proprio nome al Vicenza. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha poi guidato Mantova, Parma, Chievo, Sampdoria, Livorno, Cesena, Spezia, Novara, ancora Chievo e dalla scorsa estate il ritorno in biancorosso. Tra i calciatori a disposizione del Mister Di Carlo il nome di spicco è quello del centrocampista Luca Rigoni (FOTO IN BASSO), 34 anni, tornato al Vicenza dopo due lustri di militanza tra Chievo, Palermo, Genoa e Parma per un totale di oltre 300 gettoni nel massimo campionato. Non meno importante nello scacchiere del tecnico cassinate è l’attaccante marocchino Rachid Arma, classe 1985, gigante di 194 cm impiegato da punta centrale che ha visto la propria parentesi italiana dipanarsi tra Spal, Torino, Cittadella, Carpi, Pisa, Reggiana, Pordenone e ora Vicenza (dove aveva già giocato nel 2010/11). Suo record di gol, i 18 realizzati nel 2011/12 in 34 partite con la Spal. Terzo profilo interessante è quello di Stefano Giacomelli, attaccante del ’90 schierato preferibilmente da ala sinistra, ma adattabile anche a destra o da seconda punta tornato in biancorosso dopo la precedente parentesi del 2011/12 per garantire al “Lane” esperienza e gol.

CAOS BIGLIETTI: LE TAPPE DI AVVICINAMENTO AL BIG MATCH DI DOMENICA



Quelli appena trascorsi sono stati giorni pesanti in casa biancorossa. Non tanto sul campo, dove la squadra continua ad allenarsi a pieno ritmo e con la giusta dose di entusiasmo, ma tra le mura del FCS Center di Maso Ronco, dopo la forte polemica legata alla denominazione sociale (di cui seguirà approfondimento settimana prossima). Proviamo a ricostruire quanto accaduto.


Martedì 19 novembre con oltre 10 giorni d'anticipo sulla data del match, inaspettatamente si è aperta la prevendita on-line del match contro il Vicenza. In poche ore sono andati così polverizzati i 546 posti delle due tribunette mobili lato lido, destinati agli ospiti, innescando la rabbia dei tifosi vicentini rimasti senza biglietto, in quanto non avvisati dell'apertura della prevendita. Difatti sulla società grava il fatto di non avere pubblicamente comunicato, come da prassi, l'apertura della prevendita destinata ai tifosi vicentini. Da li nasce una "escalation" di batti e ribatti tra le due società, con i vicentini che puntano il dito sugli altoatesini, criticandoli per la limitata accortezza nella gestione della prevendita, e con quest'ultimi, invece, che non emettono comunicati in merito, ma che ai veneti denunciano la colpa della società di ticketing, la quale a sua volta non aveva informato i bolzanini dell'erronea apertura della vendita on-line dei biglietti. Di conseguenza la società ha deciso di chiudere definitivamente la prevendita on-line per tutti i tifosi e di aprirla lunedì e martedì alle casse del Druso, dove in 4 ore sono andati quasi del tutto in fumo i biglietti disponibili per la tribuna Zanvettor (capienza complessiva 1.100 posti). Una manciata di questi sono finiti nelle mani di tifosi vicentini, che hanno fatto acquistare il "prezioso" cimelio a propri parenti o amici residenti a Bolzano, i quali però, a loro volta, erano obbligati ad acquistare il biglietto. Dopo giorni di trattative serrate tra le Questure di Bolzano e Vicenza, e le relative società si è giunti ad un accordo, sulla base del quale la società altoatesina ha concesso 100 biglietti extra alla società vicentina in Tribuna Zanvettor - Settore C lato "Palamazzali" (da fonti societarie una trentina di questi sono stati trattenuti per dirigenti, sponsor, soci e quant'altro), da spartire tra i vari club, gruppi organizzati e sponsor rimasti senza la possibilità di accedere al Druso, nonostante avessero da settimane prenotato il pernottamento in città o uno dei pullman organizzati per la trasferta. Accordo raggiunto dopo settimane in cui si sono alternate le più bizzarre richieste: dallo spostamento del match alla concessione intera dell'intera Tribuna Zanvettor ai settori ospiti, sino alle più paradossali proposte di giocare al Briamasco di Trento o di costruire in meno di una settimana una dalmine aggiuntiva (chissà in quale spazio?!), in grado di accogliere ulteriori vicentini. Certo è, che dei circa 1.200/1.500 vicentini intenzionati a salire a Bolzano per seguire il match, esclusivamente 650/700 potranno assistere al match, con annesse problematiche di ordine pubblico che si potrebbero generare per i tifosi senza biglietto fuori dal Druso.
I tifosi bolzanini si dovranno collocare dalla Tribuna Zanvettor lato B (versante lido) e andranno a completare tutta la restante tribuna (settore A compreso - quello delle autorità). Quindi, sarà si un esodo di tifosi vicentini, ma resteranno comunque in minoranza rispetto al migliaio di tifosi bolzanini presenti. Oggi, presso il centro sportivo FCS Center di Appiano, saranno disponibili gli ultimissimi 50 tagliandi trattenuti per i soci, ma rimasti invenduti, destinati esclusivamente ai tifosi locali.
Domenica al Druso sarà sold-out, pertanto si consiglia caldamente a tutti i tifosi che hanno acquistato il tagliando (e abbonati) di recarsi allo stadio con una mezz'ora d'anticipo, anche per sostenere la squadra già dal riscaldamento, soddisfando così la richiesta di mister Stefano Vecchi, che desidera un pubblico che inciti e sproni la squadra per novanta minuti a pieno ritmo, cercando di tamponare una realtà storica come quella vicentina, rappresentata da un folto e caloroso seguito.

Il nostro punto di vista
L'errore della società è lapalissiano, seppur parzialmente giustificato dalla poca professionalità della società di web ticketing, che non si è assicurata che la vendita fosse ancora chiusa. Dopodiché, le giustificate lamentele dei vicentini si sono rivelate esagerate, dato che sin dal principio si era a conoscenza della situazione di contingenza e della limitazione dei posti disponibili, causa lavori di rifacimento dello stadio Druso. Capiamo i tifosi che avevano già prenotato e pagato il posto in pullman da giorni o organizzato il week-end con pernottamento a Bolzano, ma dall'altro lato bisogna conoscere la reale situazione dell'ambiente in cui si va a giocare. Evidentemente il loro ego (dimostrato con le proposte alquanto bizzarre di cui sopra) ha prevaricato la ragione di considerare tutte queste situazioni problematiche, che i tifosi bolzanini vivono da mesi quotidianamente sulla loro pelle, fermo restando l'errore iniziale della società alto atesina e di quella di web ticketing. La squadra di casa ha il diritto di giocare nel proprio stadio, che a tutti gli effetti risulta in regola con quanto previsto dalla normativa in materia (lo stadio è in deroga per via dei lavori di ristrutturazione che per la prima parte termineranno come ben noto a marzo 2020). Tutte queste polemiche non hanno fatto altro che alimentare l'attesa per il match e la tensione in tutto l'ambiente. Per fortuna tutto sembrerebbe tornato nei ranghi e risolto (nonostante ancora qualche malumore vicentino), nella speranza di assistere ad un bello spettacolo all'insegna dello sport sia in campo che sulle tribune.

domenica 24 novembre 2019

FCS BEFFATO AL NEREO ROCCO: TAIT E SOCI DOMINANO MA IN CODA LA SPUNTA L'ALABARDA

(Gianluca Ricci) - Incassa una sconfitta che ha tutto il sapore della beffa l’FCS, costretto ad arrendersi in pieno recupero ad una Triestina surclassata dai bolzanini per l’intera durata della gara disputata al Nereo Rocco. Uno a zero il punteggio a favore degli alabardati giuliani, in virtù del gol realizzato dal nuovo entrato Mensah cui va il merito di essere riuscito a sfruttare l’unico svarione difensivo degli ospiti. Trascinati da uno straordinario Fabian Tait (200 presenze in biancorosso) dimostratosi ancora una volta grande leader, così come da un E. Gatto impeccabile in regia, gli uomini del mister Stefano Vecchi (attuale secondo miglior attacco del girone) hanno avuto la sola pecca di non riuscire a trovare la via del gol per sbloccare il risultato. L’FCS nel capoluogo giuliano deve rinunciare ai lungodegenti Crocchianti e Fink oltre a Ierardi, fermato dal Giudice Sportivo per cumulo di cartellini gialli. Al suo posto c’è il ventenne Simone Davi che va a sistemarsi a sinistra, col conseguente dirottamento a destra del più esperto Fabbri. Proprio il canterano classe ’99 si impone alla fine tra i migliori in campo, limitando notevolmente il raggio d’azione del dirimpettaio L. Gatto. Quanto al resto, terza presenza di fila da titolare di E. Gatto e formazione identica per 10/11 a quella vittoriosa sulla Sambenedettese al Druso. Petrella (sino all’anno scorso alla Triestina), ha recuperato da un problema muscolare ma non parte tra in titolari. Gli alabardati padroni di casa sono costretti a fare a meno in difesa dell’infortunato Frascatore, uno dei tre ex di turno, rimpiazzato a sinistra dal baby Federico Ermacora (classe 2000), cresciuto nel vivaio dell’Udinese. A centrocampo, ma sulla sponda mancina, gioca Beccaro anziché Procaccio. In attacco Costantino, altro ex biancorosso (al pari del portiere Offredi), in partnership con Gomez. Un po’ a sorpresa Granoche va in panchina, dove si accomoda anche l’acciaccato Scrugli. Nella frazione d’apertura a dominare la scena sono la tattica e la paura di sbagliare, tuttavia si gioca ad una sola porta. I bolzanini ci provano con una punizione da 20 metri di Morosini, che si spegne sul fondo. Poi è il turno di una sgroppata sulla fascia di Turchetta, il cui cross trova la difesa dell’Alabarda lesta a spazzare via. Al 20’ la prima vera palla gol ospite: cross da sinistra del bravo Davi, Malomo svirgola e Tait tenta la conclusione da distanza ravvicinata senza fortuna. Nella ripresa è sempre l’FCS a mantenere le redini del match e al 4’ Morosini imbecca Mazzocchi che scocca un potente diagonale sul quale si distende Offredi salvando il risultato. Ancor più clamorosa la traversa su colpo di testa di Tait all’11’ dopo una punizione da fuori area calciata da Morosini. Casiraghi e soci attaccano a testa bassa ma la partita sembra destinata allo 0-0 quando - nel quarto minuto di recupero - arriva il rocambolesco episodio che decide la partita. Lancione alla disperata dalle retrovie della difesa di casa, Polak è distratto e un rimpallo mette la sfera sui piedi del nuovo entrato Mensah che si allarga, sembra perdere la battuta, riprende il pallone e mette in rete quasi dalla linea di fondo. In seguito a questo kapò esterno, che vede sfumare una striscia positiva attiva da sei turni, l’FCS viene raggiunto dal Carpi al secondo posto a quota 32 punti, in ritardo di quattro lunghezze dalla capolista Vicenza. Che domenica primo dicvembre, 17. giornata di andata affronterà proprio i bolzanini in un Druso tutto esaurito.

MATCH PREVIEW - Stefano Vecchi al Nereo Rocco presenta il suo FCS col collaudato 4-3-1-2. Davanti a Cucchietti i difensori sono - partendo da destra - Fabbri, Polak, Vinetot e Davi. E. Gatto playmaker, affiancato da Tait e Morosini a completare la mediana. In attacco c’è poi Casiraghi a supporto di Turchetta e Mazzocchi.
Ritorno al 4-4-2 invece per Carmine Gautieri, allenatore della Triestina. Offredi tra i pali, poi Formiconi, Malomo, Lambrughi ed Ermacora formano il quartetto di retroguardia. A centrocampo giocano Beccaro, Giorico, Maracchi e L. Gatto. In avanti Gomez in tandem con Costantino.
TRIESTINA-FCS BOLZANO 1-0
TRIESTINA (4-4-2): Offredi; Formiconi, Malomo, Lambrughi, Ermacora; Beccaro (32’st Mensah), Giorico, Maracchi (22’st Steffè), L. Gatto (14’st Procaccio); Gomez (32’st Paulinho), Costantino (14’st Granoche). A disp. Matosevic (p), Ferretti, Codromaz, Hidalgo, Scrugli, Cernuto, Vicaroni.
All. Carmine Gautieri.
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Fabbri, Polak, Vinetot, Davi; Tait, E. Gatto, Morosini; Casiraghi (39’st Berardocco); Turchetta (20’st Rover), Mazzocchi (43’st Romero). A disp. Taliento (p), Grbic (p), Gabrieli, Petrella, Alari, Trovade.
All. Stefano Vecchi.
ARBITRO: Paride Tremolada di Monza (Nieddi-d’Elia).
MARCATORI: 94’ Mensah.

NOTE: Angoli 4-3 per la Triestina. Ammoniti Morosini, Vinetot e Davi (FCS); Giorico, Malomo e Formiconi (T). Recupero: +0’pt, +4’st.

sabato 23 novembre 2019

AL "NEREO ROCCO" VA IN SCENA LA SFIDA DEGLI EX: LA TRUPPA DI VECCHI INCROCIA I GRANDI EX OFFREDI E COSTANTINO

La sedicesima giornata del campionato di Serie C girone B vede opporsi la formazione biancorossa alla Unione Sportiva Triestina. Il match si disputa domani (domenica 24 novembre 2019) presso lo storico stadio "Nereo Rocco" di Trieste, con calcio d'inizio fissato per le ore 17.30. I bolzanini attualmente risiedono al secondo posto in classifica, ad una sola lunghezza dal Lanerossi Vicenza capolista. La truppa di mister Stefano Vecchi lontano dal Druso ha raccolto 17 dei 32 punti complessivi (5 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta). Tait e compagni con 26 reti hanno il miglior attacco del campionato, in compartecipazione con il Carpi. Numerosi sono i precedenti contro la Triestina, che non conquistano una vittoria contro i biancorossi da 18 anni (stagione 2001/02).
La Triestina occupa l’undicesimo posto in classifica con 19 punti, frutto di 6 vittorie, 1 pareggio e 7 sconfitte. Lo scorso turno di campionato gli alabardati non sono scesi in campo domenica scorsa a Imola, causa impraticabilità del terreno di gioco. 12 dei 19 punti complessivi sono stati conquistati dai triestini tra le mura amiche del Nereo Rocco. In campionato sono reduci da due sconfitte consecutive, entrambe per 3 reti a zero, segnatamente contro Feralpisalò e Lanerossi Vicenza. 
A dirigere l'incontro sarà il sig. Paride Tremolada della sezione di Monza, coadiuvato dagli assistenti Andrea Nieddi e Gianluca d'Elia, entrambi della sezione di Ozieri. 


GLI AVVERSARI
Correva l’anno 1918 e da poco si era conclusa la Prima Guerra Mondiale, con il passaggio di Trieste sotto la bandiera italiana. Proprio in quel periodo, il 18 dicembre, dalla fusione tra Trieste Football Club e Circolo Sportivo Ponziana, nei locali dello storico Caffè Battisti vide la luce la gloriosa Unione Sportiva Triestina. Fondazione ratificata poi il 2 febbraio 1919. Ammessa per la prima volta alla serie A nel 1929, nel torneo 1948/49 fece registrare - allenata dal Paròn Nereo Rocco - uno storico secondo posto alle spalle del Grande Torino e nella massima categoria rimase stabilmente sino al 1957. Da allora però di acqua sotto i ponti ne è passata a fiumi e la realtà di questi ultimi anni non sin è rivelata altrettanto rosea. Poche gioie e molti dolori hanno contraddistinto la storia recente della società giuliana, fino al punto più basso della sua esistenza col fallimento del ’94. Nel 2016 poi la riaffiliazione alla FIGC come SSD Unione Sportiva Triestina e la possibilità di avvalersi di nuovo dello storico logo dell’alabarda bianca su campo rosso. A guidarne la rinascita è stato con grande impegno l’attuale Amministratore Unico Mauro Milanese, triestino di nascita classe ’71 che da difensore di buon livello ha vestito tra le altre le maglie di Cremonese, Torino, Napoli, Parma, Inter, Perugia, Ancona e degli inglesi del QPR dopo essere stato lanciato nel calcio che conta proprio dagli alabardati. Nella passata stagione la Triestina - protagonista di altissimo livello per l’intera stagione - ha sfiorato la promozione in serie B, perdendo tuttavia la finale dei play off per mano del Pisa. Quest’anno però le cose non stanno andando altrettanto bene e, dopo una serie sin troppo altalenante di risultati, è stato chiamato in panchina il 49enne Carmine Gautieri in sostituzione dell’esonerato Pavanel. Gautieri, Gaucho per gli amici, originario di Napoli da attaccante ha avuto un’onesta carriera tra Empoli, Cesena, Bari, Perugia, Roma, Piacenza, Napoli e Pescara. Come allenatore invece ha guidato le prime squadre di Lanciano, Bari, Varese, Livorno, Latina, Ternana e Pisa prima di approdare nella città del Castello di Miramare. Tra i calciatori a sua disposizione il più noto è sicuramente Pablo Louro Granoche, per tutti El Diablo. Attaccante uruguagio dell’83, approdò in Italia nel 2007 ingaggiato proprio dalla Triestina, trasferendosi poi a Chievo, Novara, Varese, Padova, Cesena, Modena, Spezia e dallo scorso anno di nuovo a Trieste. In tutto 374 presenze e 133 gol nel nostro Paese, del quale ha anche conseguito il passaporto. Non meno importante il percorso dell’altro attaccante d’esperienza Andrea Ferretti, nato a Montecchio Emilia nell’86 e arrivato a Trieste dopo le esperienze in Galles con il Cardiff poi - in Italia - con Cesena, Pavia, Spezia, Carpi, Grosseto, Trapani e Feralpisalò. Al contrario in difesa il nome caldo è quello di Alessandro Malomo, nato a Roma il 12 aprile 1991 e protagonista dell’intera trafila giovanile con la Roma dopo aver dato i primi calci ad un pallone nella… Lazio. Sì proprio l’altra compagine capitolina, acerrima rivale dei giallorossi. Campione d’Italia Primavera con la Roma di Alberto De Rossi nel 2005, nel calcio dei grandi ha girato tra Verona, Prato, Albinoleffe, Pavia, Vicenza e Venezia. Centrale dotato di gran fisico, è uno dei cardini della linea di retroguardia di Gautieri. L’ultimo focus lo riserviamo ad un altro ragazzo di origine romana è Giovanni Formiconi, terzino destro ex Udinese, Benevento, Cremonese, Bassano e Pordenone, il cui padre Pierluigi è il pluridecorato cittì della Nazionale azzurra di pallanuoto vincitrice di Olimpiadi, Mondiali ed Europei.



GLI EX DI TURNO

Sono ben quattro gli ex del match, uno in casa biancorossa e tre in casa alabardata. Tra le fila biancorossa milita Mirco Petrella. L'attaccante "tascabile" classe 93 ha militato le due passate stagioni tra le fila dell'Unione, con la quale in 59 presenze ha messo a segno 14 reti. Percorso inverso per il portiere Daniel Offredi, classe 88, e l'attaccante italo-svizzero Rocco Costantino, entrambi a Bolzano per una stagione e mezzo fino a gennaio di quest'anno. L'estremo difensore ha indossato la maglia biancorossa in 66 occasioni, mentre l'attaccante classe 90 ha messo a segno 24 reti in 63 partite, di cui 14 nella stagione 2017/18 terminata al secondo posto finale. Nella stagione 2017/18 ha vestito la maglia biancorossa anche il difensore classe 92 Paolo Frascatore (39 le presenze complessive condite da 2 reti).


I PRECEDENTI

Ben dieci sono in totale i precedenti tra le due compagini, segnatamente due in Coppa Italia Serie C, due nel campionato di C2 e sei quelli di Serie C. I primi due precedenti sono andati in scena la stagione 2000/01, la prima tra i professionisti per la società biancorossa, nell'allora campionato di Serie C2. Entrambi gli incontri finirono 4-3 per la formazione triestina. La stagione seguente in un match valido per la Coppa Italia Serie C, l'Alabarda si impose nuovamente per 3-1, in quella che tutt'ora è l'ultima vittoria in casa Triestina contro i bolzanini. Il 6 novembre 2011, i biancorossi si imposero per la prima volta nella loro storia al Nereo Rocco di Trieste per due reti a uno, grazie alle marcature di Chinellato e Fischnaller. Nel match di ritorno le due formazioni impattarono sul pari (1-1 rete biancorossa di Alessandro Campo). Il 20 agosto 2017, nel match valido per il primo turno di Coppa Italia, i bolzanini si imposero di misura, grazie alla rete di Costantino. Vittoria che ha dato successivamente inizio al percorso in Coppa Italia dei biancorossi culminato con la storica sfida contro il Torino nel teatro dello stadio "Comunale - Grande Torino". Gli altri precedenti risalgono alle ultime due stagioni, con i biancorossi vittoriosi negli ultimi confronti del Druso di Bolzano: nella stagione 2017/18 il match finì 2-1 (rete di Costantino e autorete di Bajic), mentre la scorsa stagione terminò 2-0, grazie alle marcature di De Cenco e Fabbri. Gli ultimi due confronti a Trieste sono terminati invece in parità, rispettivamente per 1-1 e 0-0. Complessivamente il bilancio è di 4 vittorie biancorosse, 3 pareggi e 3 vittorie alabardate. Da 18 anni la compagine triestina non conquista una vittoria contro la formazione bolzanina.

IN CAMPO
In casa biancorossa, ai lungodegenti capitan Hannes Fink e Marco Crocchianti, si aggiunge alla lista degli assenti, causa squalifica, anche il terzino destro classe 98 Mario Ierardi, il quale verrà rimpiazzato con ogni probabilità dal classe 99 Simone Davi. Recuperato in extremis l'ex del match Mirco Petrella, assente domenica scorsa a causa della forte botta rimediata nella prima frazione di gioco del match contro l'ex capolista Padova. Mister Stefano Vecchi dovrebbe riconfermare l'undici che ben ha figurato nell'ultima uscita di campionato davanti al pubblico amico del Druso contro la Sambenedettese, con l'unica eccezione rappresentata dalla sostituzione dello squalificato Ierardi, con Fabbri dirottato a destra e Davi sull'out sinistro. A centrocampo ballottaggio tra il playmaker Luca Berardocco ed Emanuele Gatto, che ben ha figurato nelle ultime uscite.
In casa Triestina certamente non sarà del match l'ex Paolo Frascatore e il centrocampista classe 99 Alberto Salata, entrambi fuori dalla lista dei convocati. Alla formazione alabardata non mancano di certo le alternative, specie nel reparto avanzato, dove potrebbero trovare posto in campo dall'inizio tra i tanti Ferretti e Mensah, in ballottaggio con gli altri compagni di reparto. Nel caso in cui mister Carmine Gautieri dovesse optare per schierare la squadra con il canonico 4-4-2, dovrebbero trovare spazio dall'inizio nel tandem d'attacco l'ex Costantino e Granoche.


I CONVOCATI
1 Cucchietti, 2 Gabrieli, 3 Fabbri, 5 Vinetot, 7 Turchetta, 8 Gatto, 9 Mazzocchi, 11 Petrella, 12 Taliento, 13 Davi, 14 Berardocco, 17 Casiraghi, 18 Rover, 21 Tait, 22 Grbic, 23 Morosini, 25 Polak, 26 Alari, 27 Trovade, 28 Romero.

LE PROBABILI FORMAZIONI
TRIESTINA (4-4-2): Offredi; Scrugli, Malomo, Lambrughi, Formiconi; Procaccio, Giorico, Maracchi, Gatto; Costantino, Granoche.

FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Fabbri, Polak, Vinetot, Davi; Tait, Berardocco, Morosini; Casiraghi; Turchetta, Mazzocchi.



IL PROGRAMMA
Serie C Girone B - 16. Giornata (23-24/11/2019)
Sabato
23/11 20:45 Virtus Verona - Carpi
Domenica
24/11 15:00 L.R. Vicenza - AJ Fano

24/11 15:00 Padova - Rimini
24/11 15:00 Sambenedettese - Feralpisalò
24/11 15:00 Vis Pesaro - ArzignanoChiampo
24/11 17:30 Cesena - Modena
24/11 17:30 Fermana - Reggio Audace
24/11 17:30 Piacenza - Imolese
24/11 17:30 Ravenna - Gubbio
24/11 17:30 Triestina - FCS Bolzano


CLASSIFICA

venerdì 22 novembre 2019

L'AVVERSARIO DI GIORNATA AI RAGGI X: TRIESTINA, LA STELLA E' IL DIABLO MA ATTENTI A MALOMO E AL FIGLIO... DI UN ORO OLIMPICO!

(Gianluca Ricci) - Correva l’anno 1918 e da poco si era conclusa la Prima Guerra Mondiale, con il passaggio di Trieste sotto la bandiera italiana. Proprio in quel periodo, il 18 dicembre, dalla fusione tra Trieste Football Club e Circolo Sportivo Ponziana, nei locali dello storico Caffè Battisti vide la luce la gloriosa Unione Sportiva Triestina. Fondazione ratificata poi il 2 febbraio 1919. Ammessa per la prima volta alla serie A nel 1929, nel torneo 1948/49 fece registrare - allenata dal Paròn Nereo Rocco - uno storico secondo posto alle spalle del Grande Torino e nella massima categoria rimase stabilmente sino al 1957. Da allora però di acqua sotto i ponti ne è passata a fiumi e la realtà di questi ultimi anni non sin è rivelata altrettanto rosea. Poche gioie e molti dolori hanno contraddistinto la storia recente della società giuliana, fino al punto più basso della sua esistenza col fallimento del ’94. Nel 2016 poi la riaffiliazione alla FIGC come SSD Unione Sportiva Triestina e la possibilità di avvalersi di nuovo dello storico logo dell’alabarda bianca su campo rosso. A guidarne la rinascita è stato con grande impegno l’attuale Amministratore Unico Mauro Milanese, triestino di nascita classe ’71 che da difensore di buon livello ha vestito tra le altre le maglie di Cremonese, Torino, Napoli, Parma, Inter, Perugia, Ancona e degli inglesi del QPR dopo essere stato lanciato nel calcio che conta proprio dagli alabardati. Nella passata stagione la Triestina - protagonista di altissimo livello per l’intera stagione - ha sfiorato la promozione in serie B, perdendo tuttavia la finale dei play off per mano del Pisa. Quest’anno però le cose non stanno andando altrettanto bene e, dopo una serie sin troppo altalenante di risultati, è stato chiamato in panchina il 49enne Carmine Gautieri in sostituzione dell’esonerato Pavanel. Gautieri, Gaucho per gli amici, originario di Napoli da attaccante ha avuto un’onesta carriera tra Empoli, Cesena, Bari, Perugia, Roma, Piacenza, Napoli e Pescara. Come allenatore invece ha guidato le prime squadre di Lanciano, Bari, Varese, Livorno, Latina, Ternana e Pisa prima di approdare nella città del Castello di Miramare. Tra i calciatori a sua disposizione il più noto è sicuramente Pablo Louro Granoche, per tutti El Diablo. Attaccante uruguagio dell’83, approdò in Italia nel 2007 ingaggiato proprio dalla Triestina, trasferendosi poi a Chievo, Novara, Varese, Padova, Cesena, Modena, Spezia e dallo scorso anno di nuovo a Trieste. In tutto 374 presenze e 133 gol nel nostro Paese, del quale ha anche conseguito il passaporto. Non meno importante il percorso dell’altro attaccante d’esperienza Andrea Ferretti, nato a Montecchio Emilia nell’86 e arrivato a Trieste dopo le esperienze in Galles con il Cardiff poi - in Italia - con Cesena, Pavia, Spezia, Carpi, Grosseto, Trapani e Feralpisalò. Al contrario in difesa il nome caldo è quello di Alessandro Malomo, nato a Roma il 12 aprile 1991 e protagonista dell’intera trafila giovanile con la Roma dopo aver dato i primi calci ad un pallone nella… Lazio. Sì proprio l’altra compagine capitolina, acerrima rivale dei giallorossi. Campione d’Italia Primavera con la Roma di Alberto De Rossi nel 2005, nel calcio dei grandi ha girato tra Verona, Prato, Albinoleffe, Pavia, Vicenza e Venezia. Centrale dotato di gran fisico, è uno dei cardini della linea di retroguardia di Gautieri. L’ultimo focus lo riserviamo ad un altro ragazzo di origine romana è Giovanni Formiconi, terzino destro ex Udinese, Benevento, Cremonese, Bassano e Pordenone, il cui padre Pierluigi è il pluridecorato cittì della Nazionale azzurra di pallanuoto vincitrice di Olimpiadi, Mondiali ed Europei.

giovedì 21 novembre 2019

TEMPO DI RINNOVI ANCHE NEL CLUB, IL DIESSE BRAVO IN BIANCOROSSO PER ALTRI TRE ANNI

(Gianluca Ricci) - Guarda avanti il FCS Bolzano. Dopo aver rinnovato tra settembre e ottobre il contratto di quattro calciatori (Tait, Morosini e Turchetta), questa mattina il club biancorosso ha comunicato di aver prolungato sino al 2023 l’accordo col direttore sportivo Paolo Bravo. “Paolo Bravo - annuncia il Presidente Walter Baumgartner - è con noi da un anno e mezzo e il suo modo di operare ha pienamente convinto tutti noi. Lui stesso è orgoglioso di lavorare con noi e si è stretto un rapporto sinergico forte, di reciproca, fattiva collaborazione per proseguire un progetto di crescita e di sviluppo condiviso. Ci sono tutti i presupposti per camminare insieme su una strada molto importante. Insieme per crescere è il nostro slogan ed è in quest’ottica che, con Paolo Bravo d.s., intendiamo portare avanti la nostra visione di calcio che si sta sviluppando negli ultimi anni a tutto tondo: dalle infrastrutture, al lavoro con la prima squadra, dai giovani agli aspetti organizzativi e strutturali”. Di grande soddisfazione anche le parole dello stesso Bravo:   “Ringrazio pubblicamente la società: il presidente Walter Baumgartner, il vice Roberto Zanin, l’amministratore delegato Dietmar Pfeifer e la proprietà nella persona di Hans Krapf per l’attestato di fiducia. Credo che tre anni di contratto per un direttore sportivo siano un’espressione importante, oltre che la chiave del progetto sportivo condiviso. Tutto ciò mi riempie di orgoglio ed è doveroso estendere i ringraziamenti a tutte le persone che hanno lavorato e che stanno lavorando con me, dai giocatori ai tecnici, allo staff tutto, ai collaboratori”. Nato a Brescia il 12 febbraio ’74, Bravo ha avuto una discreta carriera da difensore vestendo - tra il 1992 e il 2009 - le maglie di Como, Saronno, Alzano Virescit, Livorno, Cesena, Siena e Rimini, per poi chiudere nel 2010 con i sammarinesi del La Fiorita. Centocinque, in tutto, le sue presenze nel campionato cadetto e come momenti più importanti la promozione in B col Rimini nella stagione 2004/05. Successo seguito dalla conquista della Supercoppa di Lega di Serie C nel 2005. Ottenuta il 2 maggio 2011 la qualifica di direttore sportivo, prima di trasferirsi al FCS ha mosso i suoi primi passi da dirigente con i romagnoli del Santarcangelo e nel Rimini.
DAL CAMPO - Intanto ieri sui campi dell'FCS Center è ripresa la preparazione in vista del match esterno di domenica prossima (ore 17.30) con la Triestina. Petrella, indisponibile con la Sambenedettese per un fastidioso versamento su un polpaccio, continua a lavorare a parte e sul suo eventuale impiego al Rocco si deciderà solo in prossimità del match. Fink invece prosegue le cure a Monaco di Baviera: per il Capitano sembra scongiurata l'ipotesi di un intervento chirurgico al tendine d'Achille e dovrebbe rientrare all'inizio di dicembre. Buone notizie anche per Marco Crocchianti: la spalla destra del difensore romano è in via di guarigione e Vecchi lo vorreebbe a disposizione nel corso del prossimo mese, ma resta più probabile un ritorno in campo a gennaio.

domenica 17 novembre 2019

L'FCS BALLA (SUL)LA SAMBA SOTTO LA PIOGGIA, A TAIT E SOCI BASTA MEZZORA PER CHIUDERE IL MATCH (3-0)

(Gianluca Ricci) - Prosegue la marcia trionfale dell’FCS Bolzano, bravo ad imporre anche alla malcapitata Sambenedettese la legge del Druso. Sempre a bersaglio nelle ultime cinque uscite casalinghe, imbattuti da sei turni di campionato (5 vittorie e un pareggio), i biancorossi di Stefano Vecchi hanno regolato i marchigiani con un secco 3-0 in coda ad una gara di fatto senza storia. Il match tra i bolzanini e la compagine allenata da Paolo Montero, giocato su un terreno reso pesantissimo dalla pioggia, ha visto lo strapotere fisico e tecnico dei padroni di casa tra i quali ha giganteggiato Gatto in cabina di regia, così come hanno fatto la differenza il solito eccellente Morosini e un Casiraghi ispirato più che mai. Da dimenticare al contrario la prova della formazione ospite, dotata di un organico senz’altro valido ma troppo altalenante quanto a risultati. Il FCS in questo quindicesimo impegno del girone d’andata deve rinunciare in extremis a Petrella, alle prese con un versamento sul polpaccio brutto ricordo della trasferta di Padova, oltre ai lungodegenti Crocchianti e Fink. Rispetto alla sfida dell’Euganeo rientra dalla squalifica l’ex di turno Berardocco, che tuttavia si accomoda in panchina. Tutti disponibili al contrario nella “Samba”, accompagnata in Alto Adige da una sessantina di supporters sistemati in Curva Lido, che ritrova Miceli reduce da una giornata di stop sanzionatagli dal Giudice Sportivo. Per risolvere la pratica, Capitan Fabian Tait e compagni impiegano poco più di dieci giri di lancetta. Vero che all’8’ i rossoblu adriatici non riescono a sfruttare una ghiotta occasione capitata sui piedi di Di Massimo, ma da quel momento in avanti è un assolo bolzanino. Corre il minuto 10 quando l’FCS passa a condurre: Turchetta dalla fascia mancina lancia Casiraghi e il Principino lombardo batte Santurro con un rasoterra, suo quarto sigillo stagionale. Trascorre un solo altro minuto: Tait fa sponda per Mazzocchi, che trova il corridoio giusto per beffare il portiere avversario e salire a quota sette in classifica cannonieri. Sambenedettese alle corde, incapace di arginare le scorribande biancorosse, tanto che al 26’ Morosini sigla il definitivo 3-0 su rigore, concesso dall’arbitro in seguito ad un mani in area di Di Pasquale. Ottavo centro dall’inizio del torneo per l’esterno bergamasco, miglior marcatore dell’FCS in campionato. Nel secondo tempo Montero cambia entrambi i centrali difensivi (dentro Biondi e Carillo in sostituzione dei disastrosi Miceli e Di Pasquale), ma cambia ben poco. E’ più viva la Sambenedettese, ma Cucchietti neanche deve sporcarsi troppo i guanti salvo gestire l’ordinaria amministrazione. C’è spazio  per un altro calcio di rigore, conquistato dal nuovo entrato Romero, che con grande sfortuna l’attaccante di Savigliano non riesce a trasformare nel gol del poker. Ora l’FCS, secondo a quota 32 punti (e con il miglior attacco del girone, 26 reti), è stabile a -1 dalla capolista Vicenza (1-0 ai danni del Ravenna). Ad attendere ora il team bolzanino c’è la trasferta al Rocco di Trieste, in programma domenica prossima alle 17.30. In terra giuliana Vecchi dovrà fare a meno di Ierardi, che sarà squalificato per somma di cartellini gialli.

MATCH PREVIEW - Stefano Vecchi conferma Gatto playmaker e opera una sola variante rispetto a Padova: Turchetta in attacco in luogo dell’infortunato Petrella. Dunque 4-3-1-2 con Cucchietti tra i pali, poi linea difensiva a quattro formata da Ierardi e Fabbri terzini con Polak-Vinetot in mezzo. Tait, Gatto e Morosini a centrocampo, quindi Casiraghi trequartista in supporto di Turchetta e Mazzocchi.
Paolo Montero, tecnico della Sambenedettese, cambia due undicesimi della squadra che ha battuto il Rimini: Miceli per Biondi in difesa e Di Massimo per Orlando in attacco. Quindi Santurro è il portiere, da destra i difensori sono Rapisarda, Miceli, Di Pasquale e Gemignani. Angiulli è il playmaker, a fare reparto sulla mediana con Gelonese e Frediani, mentre Volpicelli, Cernigoi e Di Massimo formano il tridente offensivo.

FCS BOLZANO-SAMBENEDETTESE 3-0
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi, Polak, Vinetot, Fabbri (43’st Davi); Tait, Gatto, Morosini (32’st Trovade); Casiraghi (43’st Gabrieli); Turchetta (21’st Rover), Mazzocchi (32’t Romero). A disp. Taliento (p), Grbic (p), Berardocco, Alari, Toçi.
All. Stefano Vecchi.
SAMBENEDETTESE (4-3-3): Santurro; Rapisarda, Miceli (6’st Biondi), Di Pasquale (6’st Carillo), Gemignani (41’st Trillò); Gelonese (28’st Rocchi), Angiulli, Frediani; Volpicelli, Cernigoi, Di Massimo (28’st Orlando). A disp. Raccichini (p), Fusco (p), Bove, Piredda, Brunetti, Garofalo, Panaioli.
All. Paolo Montero.
ARBITRO: Daniele De Santis di Lecce (Massara e Terenzio).
MARCATORI: 10’pt Casiraghi, 11’pt Mazzocchi, 26’pt rig. Morosini.

NOTE: Terreno di gioco in precarie condizioni a causa dell’abbondante pioggia caduta. Angoli 6-5 per la Sambenedettese. Ammoniti Morosini e Ierardi (FCS); Miceli, Di Pasquale, Di Massimo, Gelonese e Trillò (S). ìRecupero: +1’pt, +4’st.

sabato 16 novembre 2019

BIANCOROSSI A PROVA DI "SAMBA": DOMANI AL DRUSO OSPITE LA FORMAZIONE ALLENATA DALL'EX JUVENTUS MONTERO

Dopo due trasferte consecutive, i biancorossi tornano a giocare davanti al pubblico amico dello stadio Druso di Bolzano. Il calcio d'inizio è fissato per domani (domenica 17 novembre) alle ore 15. Nonostante la pioggia scesa copiosa nelle ultime giornate (inframezzata da una breve nevicata), la partita si dovrebbe svolgere regolarmente. Sono ben 13 i punti conseguiti dalla truppa di mister Stefano Vecchi nelle ultime 5 gare di campionato. Ruolino di marcia che ha consentito a Tait e compagni di raggiungere il secondo posto in classifica, ad una sola lunghezza dalla capolista Vicenza. L'umore dell'ambiente biancorosso ha raggiunto livelli molto elevati nell'ultima settimana, grazie alla vittoria contro la ex capolista Padova, ottenuta domenica scorsa sul difficile campo dell'Euganeo (con gol-vittoria firmato da Simone Mazzocchi). Con 23 reti i biancorossi hanno il miglior attacco del girone e la quarta miglior difesa. Tra le mura amiche del Druso, i biancorossi sono reduci da quattro vittorie consecutive (Fermana, Modena, Gubbio e Virtus Verona). La marcia dei bolzanini è da record. Difatti mai nella propria ventennale storia professionistica, la compagine biancorossa aveva totalizzato in 14 giornate 29 punti, frutto di uno score di 9 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, con una media punti superiore ai 2 a partita (2,07).
La Sambenedettese, reduce dal successo interno per 2-0 a spese del Rimini staziona in piena zona play-off, occupando il nono posto in classifica con 21 punti, grazie ad un ruolino di marcia di 6 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. I rossoblu hanno messo a segno ben 21 reti, solamente due in meno dei biancorossi, mentre sono 18 le reti subite. In trasferta la formazione allenata dall'ex idolo juventino, l'uruguagio Paolo Montero, ha totalizzato 10 punti in 7 incontri (3 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte). Dirige l'incontro il sig. Daniele De Santis della sezione di Lecce, coadiuvato dagli assistenti Gaetano Massara di Reggio Calabria e Roberto Terenzio di Cosenza.

GLI AVVERSARI
Nata nel 1923 dalla fusione di tre club (Fortitudo, Serenissima, Forza&Coraggio) a San Benedetto del Tronto (in provincia di Ascoli Piceno con la quale c’è aspra rivalità), conta ben 21 stagioni di militanza in serie C, addirittura 43 in C e nella bacheca societaria campeggia anche una Coppa Italia di serie C. I suoi 96 anni di storia sono stati tuttavia costellati di gioie e dolori, di cadute e risalite che l’hanno costretta spesso a ripartire da zero. Da quale stagione a questa parte, sotto la guida dell’attuale patron Franco Fedeli, la formazione rossoblu ce la sta mettendo tutta - pur tra mille difficoltà a risalire la china e a tornare agli splendori degli Anni Novanta. Battuti proprio dal FCS nel primo turno dei playoff della passata stagione (0-1), nell’annata in corso i ragazzi allenati da Paolo Montero hanno collezionato 21 punti in 15 gare e occupano il nono posto in classifica. Forse un po’ meno di quanto era nelle loro aspettative, ma sicuramente in piena corsa per recitare un ruolo da protagonista da qui al termine del campionato. Il personaggio di spicco della Samba (così la definiscono i suoi fans) è sicuramente mister Paolo Montero, uruguagio di Montevideo nato il 3 dicembre 1971 e chiamato dai genitori proprio Paolo con la “o” all’italiana e non con la “u” come l’origine sudamericana vorrebbe. Ex difensore rude ma fortissimo, tra i migliori centrali della nostra serie A per 13 stagioni (92-96 114 presenze e 4 reti nell’Atalanta, poi altri 186 caps e un gol con la Juventus), vanta il record di cartellini rossi ricevuti in carriera. Dall’inizio della sua parentesi da allenatore, Montero ha guidato il Penarol nel suo Paese d’origine, quindi Boca Unidos, Colòn e Rosario Central in Argentina. Quella con la Sambenedettese è la sua prima panchina Italiana e per essere un esordiente sta facendo un eccellente lavoro. Tra i calciatori più rappresentativi a disposizione dell’ex juventino spicca sicuramente Jacopo Cernigoi, attaccante mantovano classe ’95. Gigante di 192 cm per 84 kg di peso, è uscito dal vivaio del Milan per poi vestire le casacche di Pro Sesto, Seregno, Virtus Verona, Vicenza (anche in B), Pisa, Paganese, Salernitana e Rieti prima di approdare in riva all’Adriatico. Il suo record stagionale risale alla stagione 2015/16, quando con la terza squadra scaligera è andato a segno 17 volte in 32 gare. Nel torneo in corso invece ha realizzato sette reti al pari del nostro Morosini, Vano (Carpi) e Scappini (Reggio A.), tutti in ritardo di due lunghezze dal capofila Paponi (Piacenza). Altro calciatore di valore tra i rossoblu è Alessio Di Massimo. Abruzzese di Sant’Omero, tre gol sin qui, a dargli i natali calcistici è stato il settore giovanile della Juventus, nel 2016/17 ha anche vestito i colori del Pescara. Ultimo focus interessante è quello sul portiere Antonio Santurro, croce e delizia dei sostenitori sambenedettesi. Nato a Parma nel ’92 ha fatto molta gavetta tra Savoia, Juve Stabia, Melfi e Siracusa, fino ad approdare nel 2017/18 in serie A come terzo portiere del Bologna allenato da Roberto Donadoni, alle spalle di Mirante e e daCosta. Esperienza che ha permesso a Santurro di debuttare da titolare nel massimo campionato. Era il 31 marzo 2018 quando, sul terreno del Dall’Ara fu schierato dal 1’ in luogo dell’attuale romanista e del brasiliano. Finì 1-1 in virtù delle reti di Pulgar e Dzeko e il ragazzo emiliano se la cavò egregiamente. Croce e delizia dei tifosi della Samb dicevamo. Sì perché in queste prime 15 giornate Santurro ha alternato buone prestazioni ad altre a dir poco catastrofiche, quando ad esempio si è fatto espellere lasciando la squadra in dieci contro Cesena e Vicenza. Il che ha costretto Montero nelle partite successive ad affidarsi ai baby Matteo Raccichini (2000) e Lorenzo Fusco (2001). Ancora una curiosità riguarda il fatto che la Curva ha da anni un gemellaggio con i supporters di Bayern e Friburgo, inoltre grande tifoso di Cernigoi e soci è Maurizio Compagnoni, il telecronista di SkySport famoso per il suo urlo "Rete, rete!".

GLI EX DI TURNO

Per la seconda domenica consecutiva l'unico ex del match è il numero 14 biancorosso Luca Berardocco, il quale, a differenza della scorsa giornata, contro la "Samba" sarà regolarmente in campo. Il ventottenne playmaker biancorosso ha disputato in maglia rossoblu un'ottima prima parte di stagione 2016/17, prima di passare proprio al Padova. In terra marchigiana Berardocco ha accumulato complessivamente 20 presenze, condite da due reti.

I PRECEDENTI
Complessivamente sono sette i precedenti in campionato tra le due compagini. Il più recente risale al primo turno dei play-off dello scorso campionato datato 12 maggio 2019, quando l’FCS Bolzano si impose 1-0 sui marchigiani al “Druso”, grazie al gol-partita di Morosini al 74’ dal dischetto, su fallo procurato dopo una prodigiosa cavalcata palla al piede di 70 metri. La scorsa stagione durante la "regular season", i biancorossi persero a San Benedetto per 1-0 (gol-vittoria firmato da Di Massimo). La gara di ritorno al Druso è stata dolce per i tifosi bolzanini: difatti nel giorno dell'ultimo saluto alla Tribuna Canazza prossima alla demolizione (per il rifacimento del nuovo stadio Druso), i biancorossi la spuntarono 2-1, grazie alle reti di Morosini e Turchetta (in mezzo la rete del momentaneo pareggio firmata Stanco). Nella stagione 2017/18 gli altoatesini si imposero 1-0 nel match d'andata a San Benedetto del Tronto (rete di Erlic), mentre a Bolzano l'incontro finì in parità (1-1 con rete biancorossa di Costantino). Nel 2016/17 2-2 terminò in pareggio il match d'andata del "Riviera delle Palme" (2-2 Fink, Di Massimo, gol dell'ex di Cia e nel finale agguantò il pari Lulli). Il ritorno fu tremendamente amaro per i tifosi bolzanini: l'incontro terminò con un netto 2-5 per gli ospiti; dopo l'illusione del momentaneo vantaggio firmato Giacomo Tulli, al secondo minuto di gioco, salì in cattedra Mancuso, autore di una tripletta (le altre reti di Tait per i biancorossi e di Bernardo per i rossoblu). Il bilancio generale nei sette precedenti recita: tre vittorie per i bolzanini, due per i marchigiani e due pareggi.

IN CAMPO
Torna disponibile dopo il turno di squalifica scontato a Padova l'unico ex del match, il playmaker Luca Berardocco. Restano tra gli indisponibili il lungodegente Marco Crocchianti e il capitano Hannes Fink, sottoposto in settimana ad ulteriori esami strumentali a Monaco di Baviera. Sulle condizioni fisiche del capitano persistono tutt'ora ancora molti dubbi. 
In casa marchigiana recuperato in extremis l'unico indisponibile, il centrocampista classe 97 Ludovico Rocchi, il quale certamente partirà dalla panchina.

I CONVOCATI
1 Cucchietti, 2 Gabrieli, 3 Fabbri, 5 Vinetot, 7 Turchetta, 8 Gatto, 9 Mazzocchi, 11 Petrella, 12 Taliento, 13 Davi, 14 Berardocco, 17 Casiraghi, 18 Rover, 19 Ierardi, 21 Tait, 22 Grbic, 23 Morosini, 25 Polak, 26 Alari, 27 Trovade, 28 Romero, 29 Toci.

LE PROBABILI FORMAZIONI
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi, Polak, Vinetot, Fabbri; Tait, Berardocco, Morosini; Casiraghi; Turchetta, Mazzocchi.

SAMBENEDETTESE (4-3-3): Santurro; Rapisarda, Di Pasquale, Biondi, Gemignani; Gelonese, Angiulli, Frediani; Volpicelli, Cernigoi, Orlando.


IL PROGRAMMA
Serie C Girone B - 15. Giornata (16-17/11/2019)

Sabato
16/11 20:45 Feralpisalò -Padova
Domenica
17/11 15:00 AJ Fano - Piacenza
17/11 15:00 Imolese - Triestina
17/11 15:00 L.R. Vicenza - Ravenna
17/11 15:00 FCS Bolzano - Sambenedettese
17/11 17:30 Carpi - Fermana
17/11 17:30 Gubbio - Cesena
17/11
 17:30 Modena - Virtus Verona

17/11 17:30 Reggio Audace - Vis Pesaro
17/11 17:30 Rimini - ArzignanoChiampo


CLASSIFICA

venerdì 15 novembre 2019

L'AVVERSARIO DI GIORNATA AI RAGGI X: DAI GOL DI CERNIGOI AL TIFO DEI TEDESCHI E DI... SKY SPORT! FOCUS SULLA SAMBENEDETTESE DI PAOLO MONTERO

(Gianluca Ricci) - Vanta una tradizione indubbiamente prestigiosa la Sambenedettese, prossimo avversario del FCS Bolzano sul terreno del Druso. Nata nel 1923 dalla fusione di tre club (Fortitudo, Serenissima, Forza&Coraggio) a San Benedetto del Tronto (in provincia di Ascoli Piceno con la quale c’è aspra rivalità), conta ben 21 stagioni di militanza in serie C, addirittura 43 in C e nella bacheca societaria campeggia anche una Coppa Italia di serie C. I suoi 96 anni di storia sono stati tuttavia costellati di gioie e dolori, di cadute e risalite che l’hanno costretta spesso a ripartire da zero. Da quale stagione a questa parte, sotto la guida dell’attuale patron Franco Fedeli, la formazione rossoblu ce la sta mettendo tutta - pur tra mille difficoltà a risalire la china e a tornare agli splendori degli Anni Novanta. Battuti proprio dal FCS nel primo turno dei playoff della passata stagione (0-1), nell’annata in corso i ragazzi allenati da Paolo Montero hanno collezionato 21 punti in 15 gare e occupano il nono posto in classifica. Forse un po’ meno di quanto era nelle loro aspettative, ma sicuramente in piena corsa per recitare un ruolo da protagonista da qui al termine del campionato. Il personaggio di spicco della Samba (così la definiscono i suoi fans) è sicuramente Mister Paolo Montero, uruguagio di Montevideo nato il 3 dicembre 1971 e chiamato dai genitori proprio Paolo con la “o” all’italiana e non con la “u” come l’origine sudamericana vorrebbe. Ex difensore rude ma fortissimo, tra i migliori centrali della nostra serie A per 13 stagioni (92-96 114 presenze e 4 reti nell’Atalanta, poi altri 186 caps e un gol con la Juventus), vanta il record di cartellini rossi ricevuti in carriera. Dall’inizio della sua parentesi da allenatore, Montero ha guidato il Penarol nel suo Paese d’origine, quindi Boca Unidos, Colòn e Rosario Central in Argentina. Quella con la Sambenedettese è la sua prima panchina Italiana e per essere un esordiente sta facendo un eccellente lavoro. Tra i calciatori più rappresentativi a disposizione dell’ex juventino spicca sicuramente Jacopo Cernigoi, attaccante mantovano classe ’95. Gigante di 192 cm per 84 kg di peso, è uscito dal vivaio del Milan per poi vestire le casacche di Pro Sesto, Seregno, Virtus Verona, Vicenza (anche in B), Pisa, Paganese, Salernitana e Rieti prima di approdare in riva all’Adriatico. Il suo record stagionale risale alla stagione 2015/16, quando con la terza squadra scaligera è andato a segno 17 volte in 32 gare. Nel torneo in corso invece ha realizzato sette reti al pari del nostro Morosini, Vano (Carpi) e Scappini (Reggio A.), tutti in ritardo di due lunghezze dal capofila Paponi (Piacenza). Altro calciatore di valore tra i rossoblu è Alessio Di Massimo. Abruzzese di Sant’Omero, tre gol sin qui, a dargli i natali calcistici è stato il settore giovanile della Juventus, nel 2016/17 ha anche vestito i colori del Pescara. Ultimo focus interessante è quello sul portiere Antonio Santurro, croce e delizia dei sostenitori sambenedettesi. Nato a Parma nel ’92 ha fatto molta gavetta tra Savoia, Juve Stabia, Melfi e Siracusa, fino ad approdare nel 2017/18 in serie A come terzo portiere del Bologna allenato da Roberto Donadoni, alle spalle di Mirante e e daCosta. Esperienza che ha permesso a Santurro di debuttare da titolare nel massimo campionato. Era il 31 marzo 2018 quando, sul terreno del Dall’Ara fu schierato dal 1’ in luogo dell’attuale romanista e del brasiliano. Finì 1-1 in virtù delle reti di Pulgar e Dzeko e il ragazzo emiliano se la cavò egregiamente. Croce e delizia dei tifosi della Samb dicevamo. Sì perché in queste prime 15 giornate Santurro ha alternato buone prestazioni ad altre a dir poco catastrofiche, quando ad esempio si è fatto espellere lasciando la squadra in dieci contro Cesena e Vicenza. Il che ha costretto Montero nelle partite successive ad affidarsi ai baby Matteo Raccichini (2000) e Lorenzo Fusco (2001). Ancora una curiosità riguarda il fatto che la Curva ha da anni un gemellaggio con i supporters di Bayern e Friburgo, inoltre grande tifoso di Cernigoi e soci è Maurizio Compagnoni, il telecronista di SkySport famoso per il suo urlo "Rete, rete!".

martedì 12 novembre 2019

DOPO L'IMPRESA DI PADOVA PER IL FCS BOLZANO LA VETTA NON E' SOLO... FUORI DALLA FINESTRA


(Gianluca Ricci) - Se c’è una squadra in grande evidenza, dopo le prime 14 gare del girone B di serie C, questa è senza dubbio il FCS Bolzano. Grazie all’affermazione esterna di domenica scorsa sul terreno del Padova capolista (1-0, rete di Mazzocchi al 5’st), i biancorossi allenati da Stefano Vecchi stazionano ora al secondo posto in classifica a quota 29 punti, appaiati agli stessi euganei e con una sola lunghezza di ritardo dal Vicenza primo della classe. In più, Morosini e compagni hanno anche l’attacco più prolifico del girone avendo messo a segno 23 reti dall’inizio del torneo. La grande prestazione sfoderata in terra padovana, tra l’altro ha permesso a due calciatori della compagine bolzanina (oltre a Mister Vecchi) di essere inseriti nel Top 11 di giornata: Morosini e Mazzocchi. 
MISTER - “Abbiamo avuto - ha detto il tecnico bergamasco nel post gara dell’Euganeo - grande spirito e determinazione per battere un Padova così, siamo stati quasi perfetti, siamo contenti e facciamo tesoro di questo risultato, anche se il campionato è ancora lungo e ne siamo pienamente consapevoli. L’innesto di Turchetta ci ha dato una mano, lui è un giocatore importante, noi stiamo raccogliendo tanti punti dai ragazzi che entrano a partita in corsa e per lottare alla pari delle corazzate dobbiamo sfruttare tutto l’organico”. Ormai da qualche anno stabilmente nelle posizioni di vertice, il FCS è una splendida realtà della terza serie nazionale e, pur volendo rimanere con i piedi saldi in terra, senza volare troppo con la fantasia, nascondersi non si può più. 
BRAVO - Il diesse del club intervistato dal portale TuttoC, se la cava con ironia: “Vetta vicinissima? Trovandoci tra le montagne, siamo abituati a vederla tutti i giorni dalla finestra. Battute a parte, adesso ci godiamo la classifica. Sappiamo che ci siamo arrivati curando i dettagli e speriamo di continuare a far bene il più a lungo possibile. Cosa aspettarsi con una classifica così corta? Intanto ricordiamoci che siamo soltanto ad un terzo del campionato. E poi sì, sono convinto che tante cose cambieranno. Squadre come Feralpisalò, Triestina, Cesena e Modena probabilmente risaliranno la china, qualcun’altra magari vivrà un periodo di flessione. Con così tante squadre in così pochi punti basta perdere due gare per passare dai primissimi posti a metà classifica. Non penso, comunque,  che la prima riuscirà a vincere il campionato con 10 punti di distacco o c on un margine comunque ampio”. A differenza del Girone A, dove il Monza sembra ormai lanciatissimo.
"Sono molto realista: per me tra i due gironi non c'è paragone. Senza nulla togliere a chi gioca nel Girone A, è un dato di fatto. Da noi è più difficile vincere anche con le squadre di medio-bassa classifica. Inoltre da loro giusto un paio di squadre giocano senza utilizzare i giovani, da noi sono una decina. Detto che la mission della Lega Pro è quella di far crescere i ragazzi e che noi stessi, come Sudtirol, la mettiamo in atto, è normale trovare una maggiore esperienza nel nostro girone".
Tornando al Sudtirol. Il vostro obiettivo qual è?
"Onestamente non mi aspettavo di ritrovarmi lì in alto, in mezzo a due potenze come Vicenza e Padova. Però avendo battuto i patavini ci siamo meritati questa posizione. Il nostro obiettivo è essere il più a lungo competitivi in un girone che vede cinque corazzate e 7-8 buone squadre che lotteranno per i restanti posti nei playoff". 
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Morosini è rimasto, in tanti si stanno mettendo in mostra. Insomma, Bravo è bravo.
"Sono un semplice ingranaggio di una cosa che sta funzionando. Grandi meriti vanno all'allenatore e ai calciatori che, sinceramente, stanno facendo più di quello che ci si aspettava all'inizio. Con una grande cultura del lavoro, tanti di loro si sono rigenerati. E non posso far altro che ringraziarli".
Unica nota dolente, i 14 gol al passivo. Uno a partita. Il bel calcio, a volte, si paga...
"Cercare di proporre gioco ti porta a scoprirti un po' di più. E' inevitabile come cosa. Oltre i tre attaccanti abbiamo un centrocampista come Morosini che in tante situazione è una punta aggiunta. E qualche rischio in più devi prendertelo. Ma anche i nostri difensori stanno disputando un campionato straordinario".
A proposito di Morosini, averlo trattenuto negli ultimi giorni di mercato è stato un grande affare...
"Sono convinto che il nostro mondo sia in continua crescita, la società cerca sempre di fare le cose con raziocinio e con obiettivi ben precisi. Io non posso, come club, andare a prendere giocatori che costano fior di soldi, e quindi devo cercare di trovare il meglio che posso con il budget disponibile. Morosini è uno di quei giocatori che si è rigenerato, che sta facendo molto bene e che, secondo me, ha trovato il posto nel quale rendere. Tutti gli vogliamo bene, è un ragazzo di grande finezza psicologica, uno molto attento alle sfumature e ai caratteri. Ed è veramente forte, come dimostrano i numeri".
Samb, Triestina, Vicenza, Ravenna e Piacenza. Da qui a Natale mica male...
"Tutti match difficili contro avversari quotati. Intanto siam contenti perché abbiamo vinto una partita importante ieri ma se faremo male nelle prossime, ci troveremo nel gruppone in cui fondamentalmente siam sempre stati. Spero che la mentalità di ieri avuta col Padova si ripeta perché solo così potremo continuare a rompere le scatole a tutti".
La sorpresa e la delusione? 
"Virtus Verona grande sorpresa. Poi dico anche Sambenedettese e Reggiana perché hanno il gioco più spumeggiante. Chi invece ha fatto meno di quello che poteva è la Triestina ma fa ancora in tempo a ritornare in alto".
Chiusura col mercato. Come sarà?
"Cerco sempre di non partire con una rosa ampia per poter poi inserire i giusti innesti a gennaio. Cosa che faremo anche quest'anno, visto anche gli infortuni che hanno ridotto la rosa a meno di 20 elementi”. 
POMPIERE - Sulle pagine del Corriere dell’Alto Adige però Bravo prova a fare il pompiere: “Serie B? Non scherziamo, ci sono squadre che hanno budget quattro volte superiori al nostro, quindi a queste cose non pensiamo. Stiamo invece seguendo un percorso che tramite il lavoro ci permetta prima o poi di arrivarci. Chiaro che se a tre giornate dalla fine siamo ancora lì, allora sì che voglio vincere il campionato. Bisogna dar merito al mister e ai giocatori di quel che stanno facendo, adesso il difficile è proseguire su questo livello”.

MERCATO - Al giro di boa mancano cinque turni: dopo il match di domenica prossima al Druso con la Sambenedettese, il FCS Bolzano sarà di scena a Trieste, poi Vicenza in casa, Ravenna fuori e chiusura del girone d’andata nell’impianto di Viale Trieste. Dopodiché aprirà i battenti la finestra invernale del mercato, che sarà sfruttata appieno da molti club per correggere le lacune della propria rosa. In ogni caso, come accennato dal diesse Bravo nell’intervista a TuttoC anche il FCS potrebbe dire la sua. Se non altro per ovviare qualche carenza (invero più numerica che qualitativa) in difesa e a centrocampo derivata dagli infortuni che hanno messo fuori causa Crocchianti e Capitan Fink. In tale ottica, si cercherà di portare a Bolzano due o tre calciatori di livello (magari con la partnership di uno sponsor), in grado permettere alla squadra un ulteriore crescita tecnica.

domenica 10 novembre 2019

NELLA CITTA' DEL SANTO IL MIRACOLO LO FA IL FCS, 1-0 AL PADOVA E SECONDO POSTO IN CLASSIFICA


(Gianluca Ricci) - Fa l’impresa il FCS Bolzano, che con una prestazione da incorniciare viola di misura il campo della capolista Padova nel match clou della quattordicesima di andata. Uno a zero il punteggio finale, in virtù della rete messa a segno da Simone Mazzocchi in apertura di ripresa. Reduci dal 2-2 di sette giorni fa ad Imola, maturato con qualche sofferenza di troppo, in quest’occasione i ragazzi di Stefano Vecchi se la sono giocata da pari a pari con la corazzata allenata da Salvatore Sullo, tenendo costantemente in soggezione i padroni di casa. Decisivo l’atteggiamento degli ospiti nell’andare sin dall’inizio a pressare sui tre centrali avversari in fase di impostazione della manovra. Autentica spina nel fianco dei veneti un Alessandro Fabbri in forma strepitosa, che sulla fascia sinistra ha dato filo da torcere ai suoi dirimpettai Germano e Castiglia limitandone l’iniziativa. E micidiale si è rivelato Gatto nei panni di regista, così come capitan Tait calatosi a meraviglia nel ruolo di esterno alto di destra, assegnatogli in questa stagione dal tecnico bergamasco. Indisponibili i lungodegenti Crocchianti e Fink oltre allo squalificato Berardocco, il FCS si presenta all’Euganeo con un line-up identico per dieci-undicesimi a quello di Imola. Unica novità Gatto a sostituire proprio il playmaker d’origine abruzzese (che sarebbe stato l’unico ex di turno). Due le varianti invece nel Padova, che per l’occasione ha dovuto rinunciare agli squalificati Ronaldo e Capelli a cui si sono aggiunti per infortunio Sylla e Fazzi. Dentro dunque dall’inizio Castiglia per il brasiliano e Pesenti in attacco, preferito in extremis a Santini. Il primo tempo, pur chiudendosi senza reti, riserva non poche emozioni. La prima al 16’, quando Morosini all’ingresso in area subisce una spintarella da Pelagatti, ma per il direttore di gara è tutto regolare. Al 27’ sempre Morosini lancia Petrella che mette in rete, ma l’assistente arbitrale alza subito la bandierina e il signor Gariglio di Pinerolo annulla per fuorigioco. Altro gol annullato al 44’ ma al Padova: sugli sviluppi di corner Mandorlini batte Cucchietti, ma la bandierina dell’assistente arbitrale si alza sia pur tardivamente e si torna negli spogliatoi sullo score di 0-0. Alla ripresa delle ostilità i bolzanini tornano sul rettangolo verde con Turchetta al posto di Petrella e al 5’ sbloccano il punteggio: Sugli sviluppi di un calcio d’angolo il pallone, ribattuto dalla difesa biancoscudata, va a Fabbri che col mancino pesca in area Mazzocchi e l’ex Atalanta batte Minelli con un rasoterra incrociato. Il Padova cambia assetto, passando prima dal 3-5-2 ad un 3-4-1-2, quindi al 4-3-1-2. Al 16’ di nuovo Mazzocchi e Vinetot al 33’ vanno ad un passo dal raddoppio, poi nel finale è assedio degli euganei ma Cucchietti nel recupero toglie dai piedi di Gabionetta il pallone del pari. Si chiude così con la quinta vittoria esterna del FCS, che ottiene il quarto risultato utile consecutiva salendo a quota 29 punti. Ora i biancorossi, che nel prossimo turno ospiteranno la Sambenedettese, raggiungono proprio il Padova al secondo posto del girone B a -1 dal Vicenza tornato in vetta.

MATCH PREVIEW - All’Euganeo, Mister Stefano Vecchi schiera un FCS con il tradizionale 4-3-1-2. In porta c’è Cucchietti, i difensori - da destra a sinistra - sono Ierardi, Polak, Vinetot e Fabbri. A centrocampo Gatto fa il playmaker, ai suoi fianchi Tait e Morosini poi Casiraghi trequartista a supporto di Petrella e Mazzocchi.
Il Padova di Salvatore Sullo scende invece in campo col 3-5-2 di riferimento. Davanti all’estremo difensore Minelli il terzetto di retroguardia è formato da Pelagatti, Kresic e Lovato. Germano e Baraye trovano posto sulle fasce, in mezzo giocano Castiglia, Buglio e Mandorlini. Soleri e Pesenti le punte.


PADOVA-FCS BOLZANO 0-1
PADOVA (3-5-2): Minelli; Pelagatti (28’st Rondanini), Kresic, Lovato; Germano, Castiglia (23’st Gabionetta), Buglio, Mandorlini, Baraye; Soleri (9’st Mokulu), Pesenti (9’st Santini). A disp. Galli (p), Cherif, Serena, Daffara, Andelkovic, Bunino, Piovanello, Ilie.
All. Salvatore Sullo.
FCS BOLZANO (4-3-1-2): Cucchietti; Ierardi, Polak, Vinetot, Fabbri; Tait, Gatto, Morosini (42’st Davi); Casiraghi (36’st Trovade); Petrella (1’st Turchetta), Mazzocchi (36’st Romero). A disp. Taliento (p), Grbic (p), Gabrieli, Rover, Alari.
All. Stefano Vecchi.
ARBITRO: Matteo Gariglio di Pinerolo (Massimino e Gualtieri).
MARCATORI: 5’st Mazzocchi (FCS).

NOTE: Angoli 5-2 per il Padova. Ammoniti Kresic (P); Casiraghi, Mazzocchi, Petrella e Vinetot (FCS). Recupero: +0’pt, +3’st.