venerdì 22 novembre 2019

L'AVVERSARIO DI GIORNATA AI RAGGI X: TRIESTINA, LA STELLA E' IL DIABLO MA ATTENTI A MALOMO E AL FIGLIO... DI UN ORO OLIMPICO!

(Gianluca Ricci) - Correva l’anno 1918 e da poco si era conclusa la Prima Guerra Mondiale, con il passaggio di Trieste sotto la bandiera italiana. Proprio in quel periodo, il 18 dicembre, dalla fusione tra Trieste Football Club e Circolo Sportivo Ponziana, nei locali dello storico Caffè Battisti vide la luce la gloriosa Unione Sportiva Triestina. Fondazione ratificata poi il 2 febbraio 1919. Ammessa per la prima volta alla serie A nel 1929, nel torneo 1948/49 fece registrare - allenata dal Paròn Nereo Rocco - uno storico secondo posto alle spalle del Grande Torino e nella massima categoria rimase stabilmente sino al 1957. Da allora però di acqua sotto i ponti ne è passata a fiumi e la realtà di questi ultimi anni non sin è rivelata altrettanto rosea. Poche gioie e molti dolori hanno contraddistinto la storia recente della società giuliana, fino al punto più basso della sua esistenza col fallimento del ’94. Nel 2016 poi la riaffiliazione alla FIGC come SSD Unione Sportiva Triestina e la possibilità di avvalersi di nuovo dello storico logo dell’alabarda bianca su campo rosso. A guidarne la rinascita è stato con grande impegno l’attuale Amministratore Unico Mauro Milanese, triestino di nascita classe ’71 che da difensore di buon livello ha vestito tra le altre le maglie di Cremonese, Torino, Napoli, Parma, Inter, Perugia, Ancona e degli inglesi del QPR dopo essere stato lanciato nel calcio che conta proprio dagli alabardati. Nella passata stagione la Triestina - protagonista di altissimo livello per l’intera stagione - ha sfiorato la promozione in serie B, perdendo tuttavia la finale dei play off per mano del Pisa. Quest’anno però le cose non stanno andando altrettanto bene e, dopo una serie sin troppo altalenante di risultati, è stato chiamato in panchina il 49enne Carmine Gautieri in sostituzione dell’esonerato Pavanel. Gautieri, Gaucho per gli amici, originario di Napoli da attaccante ha avuto un’onesta carriera tra Empoli, Cesena, Bari, Perugia, Roma, Piacenza, Napoli e Pescara. Come allenatore invece ha guidato le prime squadre di Lanciano, Bari, Varese, Livorno, Latina, Ternana e Pisa prima di approdare nella città del Castello di Miramare. Tra i calciatori a sua disposizione il più noto è sicuramente Pablo Louro Granoche, per tutti El Diablo. Attaccante uruguagio dell’83, approdò in Italia nel 2007 ingaggiato proprio dalla Triestina, trasferendosi poi a Chievo, Novara, Varese, Padova, Cesena, Modena, Spezia e dallo scorso anno di nuovo a Trieste. In tutto 374 presenze e 133 gol nel nostro Paese, del quale ha anche conseguito il passaporto. Non meno importante il percorso dell’altro attaccante d’esperienza Andrea Ferretti, nato a Montecchio Emilia nell’86 e arrivato a Trieste dopo le esperienze in Galles con il Cardiff poi - in Italia - con Cesena, Pavia, Spezia, Carpi, Grosseto, Trapani e Feralpisalò. Al contrario in difesa il nome caldo è quello di Alessandro Malomo, nato a Roma il 12 aprile 1991 e protagonista dell’intera trafila giovanile con la Roma dopo aver dato i primi calci ad un pallone nella… Lazio. Sì proprio l’altra compagine capitolina, acerrima rivale dei giallorossi. Campione d’Italia Primavera con la Roma di Alberto De Rossi nel 2005, nel calcio dei grandi ha girato tra Verona, Prato, Albinoleffe, Pavia, Vicenza e Venezia. Centrale dotato di gran fisico, è uno dei cardini della linea di retroguardia di Gautieri. L’ultimo focus lo riserviamo ad un altro ragazzo di origine romana è Giovanni Formiconi, terzino destro ex Udinese, Benevento, Cremonese, Bassano e Pordenone, il cui padre Pierluigi è il pluridecorato cittì della Nazionale azzurra di pallanuoto vincitrice di Olimpiadi, Mondiali ed Europei.

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