In esclusiva per Biancorossibznews, il Presidente Walter Baumgartner ha toccato temi importanti riguardanti: la stagione corrente, che con ogni probabilità si avvierà alla conclusione attraverso il "percorso abbreviato" dei play-off/out, ma ha anche affrontato il tanto chiacchierato tema della riforma dei campionati professionistici, la quale discussione verrà rimandata con ogni probabilità alla stagione 2021/22.
Una cosa è certa, i campionati professionistici nazionali riprenderanno. Questo è stato deciso dopo l'incontro tra il Ministro dello sport Spadafora e i vertici del calcio. Serie A e B ripartiranno ufficialmente il weekend del 20 giugno, con le semifinali di Coppa Italia che si disputeranno la settimana precedente. Differente è il discorso per la Serie C, che trova maggiori complessità nel rispettare i protocolli di sicurezza per la ripartenza imposti dal comitato tecnico scientifico. "Non e‘ stata ancora definita la data di ripartenza per la Serie C" - commenta il Presidente dell'Alto Adige Walter Baumgartner - "sicuramente non ci sono margini per riprendere prima del 26 giugno, dato che la maggior parte delle squadre di Serie C, ad oggi, non sono ancora riuscite a riprendere con gli allenamenti".
Lo scoglio per la Serie C è evidente sia il famigerato protocollo, che se applicato nella sua interezza, si stima che potrebbe comportare per le società interessate una spesa compresa tra i 300.000 e i 400.000 euro, con staff e squadra costretti ad alloggiare all'interno di apposite strutture isolate. "Resta difficile ripartire con un protocollo così stringente" - afferma il numero uno biancorosso - "inoltre risulta complicato stabilire con esattezza le cifre da spendere per mettere in atto il protocollo. La situazione non è del tutto chiara, oltretutto nel caso in cui (ndr, come sembra) l'andamento epidemiologico dovesse migliorare, qualcosa potrebbe essere cambiato strada facendo".
In questo contesto, nei giorni scorsi si è fatta avanti l'ipotesi di riformare i campionati professionistici, grazie all'eventuale allargamento della Serie a 40 squadre. In questo modo verrebbero ridotte le società professionistiche che passerebbero dalle attuali 100 a 60, con la Serie C che diventerebbe una lega semi-professionistica con tutti i benefici economici del caso. Riforma che promuoverebbe per merito l'Alto Adige in serie cadetta, data la quarta posizione in classifica e visti i risultati ottenuti negli ultimi anni. A tal proposito Baumgartner si dice fermamente contrario all'idea di riformare i campionati in questa maniera: "come consigliere federale e di conseguenza corresponsabile delle decisioni politiche del calcio italiano ritengo che, l'eventuale cancellazione della Serie C professionistica con l'introduzione di due gironi di B (ndr, nord e sud), sarebbe a mio avviso molto negativa per lo sviluppo del calcio italiano. In questo senso il campionato di Serie C riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo calcistico sul territorio e nella formazione di giovani di talento".
Alla luce di questa considerazione, il Presidente dell'Alto Adige nell'immediato non vede altra soluzione che provare a riprendere a giocare, ma con quali modalità? "Vedo i play-off in Serie C come unica soluzione possibile, per due motivi: in primis, perché non ci sono i tempi necessari per finire sia il campionato che i play-off entro il termine stabilito del 20 agosto, e in seconda battuta va detto che una eventuale ripresa del campionato provocherebbe la fine di tante società, che si vedrebbero costrette a sostenere maggiori costi in assenza di introiti".
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