sabato 9 maggio 2020

ACCADDE OGGI: 10 ANNI DALLA VITTORIA DEL CAMPIONATO DI SERIE C2.CAMPO: "IL RICORDO PIU' BELLO DELLA MIA CARRIERA".

Storia - FC Südtirol - Alto Adige

(Esclusiva - Biancorossibznews) - Il 9 maggio 2010 venne scritta una pagina importante di storia del club biancorosso. L'Alto Adige allenato da Alfredo Sebastiani, promosso ufficialmente ad inizio stagione alla guida della prima squadra biancorossa, si è reso protagonista di una cavalcata memorabile, culminata con la splendida ed inaspettata vittoria del campionato di Lega Pro Seconda Divisione (per intenderci la vecchia Serie C2). La truppa di mister Alfredo Sebastiani si presenta ai nastri di partenza della stagione 2009/10, di certo non con i favori del pronostico, date soprattutto le difficoltà incontrate la precedente stagione, dove la compagine biancorossa riuscì a salvarsi solamente nello spareggio play-out contro la Valenzana, formazione piemontese che ritroveremo nuovamente all'interno del nostro racconto.
Durante l'estate del 2009 la rosa è stata completamente rivoluzionata dal direttore sportivo Luca Piazzi. Tra i nuovi innesti spiccano in porta Davide Zomer in prestito dall'Ascoli, i difensori Pietro Cascone, Marco Martin, Roberto Mirri e Walter Zullo, il centrocampista Carmine Cerchia ed infine l'attaccante Thomas Albanese. La rosa dell'Alto Adige partiva da una buona base, fondata su un mix di giovani rampanti, giocatori d'esperienza e altri in cerca di rilancio. In difesa la colonna portante era capitan Hans Rudi Brugger, recordman di presenze in maglia biancorossa e autentica bandiera, già protagonista della cavalcata vincente di 10 anni prima dalla Serie D alla Serie C2. Il centrocampo era colmo di giovani molto promettenti, tra i quali Alessandro Furlan, Michael Bacher, ma soprattutto l'attuale capitano Hannes Fink, definitivamente esploso nel corso della stagione. La stella in mezzo al campo era indubbiamente il bolzanino doc Manuel Scavone, passato la stagione successiva in Serie B al Novara. Del reparto avanzato faceva parte un giocatore che da li a qualche anno avrebbe scritto pagine importanti di storia dell'Alto Adige, un certo Alessandro Campo, in cerca di rilancio dopo alcune annate altalenanti in categorie superiori con la casacca granata del Cittadella. Una rosa giovane quella biancorossa, la più giovane dell'intero campionato di Serie C2, con un età media di poco superiore ai 22 anni. Il mister come detto è quel Alfredo Sebastiani, maestro nella gestione di gruppi giovani e motivati, al quale la società bolzanina decise di affidare la panchina dell'Alto Adige ad interim, al termine della precedente stagione (dove succedette a Marco Alessandrini) con l'obiettivo di salvare la squadra nello spareggio play-out. La vittoria dello spareggio, portò la società altoatesina alla decisione di confermare mister Sebastiani sulla panchina biancorossa per la seguente stagione.
Da queste basi incominciò una scalata memorabile. Il girone d'andata finì con la squadra biancorossa al terzo posto in classifica (a pari merito con Pavia e Spezia), segnatamente dietro a Legnano distante quattro lunghezze, e Alghero. Nel mercato invernale la società rinforzò ulteriormente la rosa, portando in biancorosso Filippo Bigeschi, Mattia Marchi e Tonino Sorrentino, mentre il giovane Manuel Fischnaller passò in prestito alla Juventus, per rinforzare l'organico della Primavera. "Non so esattamente quale possa essere stato il momento decisivo della stagione", afferma Alessandro Campo, "però sicuramente l'Alto Adige non rientrava nel novero delle squadre favorite per la vittoria del campionato, visto che quella stagione sulla carta c'erano compagini come lo Spezia, con rose di altissimo livello, maggiormente accreditate alla promozione diretta". Proprio lo Spezia è la formazione che crea più grattacapi ai biancorossi nella bagarre per la vittoria del campionato. Il girone di ritorno dei biancorossi è impressionante: allo scontro diretto della terzultima giornata di campionato contro lo Spezia, appaiata al vertice della classifica, la truppa di mister Alfredo Sebastiani ci arriva con un ruolino di marcia clamoroso di 10 vittorie, 1 pareggio e 3 sole sconfitte. L'impressionante girone di ritorno ha di fatto consegnato a Campo e compagni una consapevolezza maggiore della propria forza: "sicuramente poi verso la fine del campionato, quando eravamo molto vicini alle prime posizioni, abbiamo iniziato a crederci realmente alla vittoria", afferma l'esterno piemontese. Si arriva allo scontro diretto della 32° giornata di Bolzano tra la capolista Alto Adige e lo Spezia, con le due compagini separate da un solo punto in classifica, 56 per i bolzanini e 55 per i liguri. La sfida accesa, finisce con uno scialbo 0-0, che di fatto rimanda il tutto alle ultime due giornate del campionato, con Scavone protagonista in negativo del match che fallisce il "match-point scudetto" fallendo un calcio di rigore. L'Alto Adige scende così a Pavia, distante solo tre lunghezze dai biancorossi, campo tradizionalmente ostico, contro una compagine accreditata ad inizio stagione a vincere il campionato. A Pavia la partita è durissima, ma al 4° minuto da una punizione sulla trequarti, Alessandro Campo traccia col mancino un arcobaleno, che trova in mezzo all'area Manuel Scavone, che di testa insacca alle spalle dell'estremo difensore pavese. Un segno del destino. Proprio lo stesso Scavone che sette giorni prima rischiò di compromettere la rincorsa scudetto dei biancorossi, trova il modo di riscattarsi, mandando in visibilio il manipolo di tifosi presenti in terra piemontese. Finisce 1-0 per i biancorossi, nonostante l'inferiorità numerica. Anche lo Spezia vince il suo incontro contro l'Alghero e tutto è nuovamente rimandato all'ultima giornata.
E qui torniamo al 9 maggio 2010, dell'inizio del nostro racconto. Segno del destino, l'avversario è la stessa Valenzana, sconfitta la stagione precedente nella sfida play-out. Al Druso c'è il tutto esaurito, compreso il settore ospiti, aperto per l'occasione al pubblico di casa. La coreografia è spettacolare, il clima è di fuoco. Dopo 10 anni di professionismo, i tifosi sognano il tanto atteso sbarco in C1. Sebastiani schiera dal primo minuto Zomer in porta, in difesa da destra a sinistra capitan Brugger, Zullo, Cascone, Martin, a centrocampo Campo, Scavone, Bacher, Polito, in avanti il tandem d'attacco composto da Marchi e Sorrentino. La tensione è tanta, il primo tempo si conclude a reti bianche. Il pareggio non basta all'Alto Adige per vincere il campionato, in caso di vittoria esterna a Salò da parte dello Spezia. Arriviamo al minuto 69, quando su una palla in profondità si precipita come un rapace Mattia Marchi, che con un delicato pallonetto insacca alle spalle del portiere avversario. Al gol il Druso esplode, come poche volte prima. Quelli successivi sono minuti di attesa, tanta attesa, mista ad attimi di lunga ed interminabile sofferenza, in attesa del triplice fischio arbitrale. Perfortuna nei minuti finali del match non accade più nulla, e per l'Alto Adige è trionfo! Un sogno che si avvera, un traguardo più volte sfiorato nelle sfide (maledette) play-off di anni prima, ma ora è tutto vero. Oggi si celebrano 10 anni esatti da quello splendido trionfo e i ricordi di quel giorno sono ancora più vivi che mai: "porto ancora tanti ricordi di quella splendida annata, in particolare della sfida finale con lo stadio stracolmo, una gioia immensa", afferma mister Sebastiani intercettato dal nostro blog. Stesse emozioni che provano tutt'ora due dei protagonisti di quel fantastico campionato, Tonino Sorrentino e Alessandro Campo, che sono rimasti nel cuore di molti tifosi. 
Il ricordo del centravanti Tonino Sorrentino: "fu una giornata di grande festa, sapevamo che avevamo la possibilità di fare qualcosa di speciale per noi e per la città intera, raccogliemmo ciò che avevamo seminato  tutto l'anno. Personalmente ho un carissimo ricordo, quello di aver portato a fine partita mio figlio in campo, che aveva 5 mesi, ancora oggi è una gioia riguardare le foto e le immagini di quel giorno". Un'annata travagliata per Sorrentino, a causa degli innumerevoli acciacchi fisici patiti nel corso della stagione. Nonostante ciò il ricordo di quell'annata 2009/10 a Bolzano resta ampiamente positiva, soprattutto per l'epilogo finale: "nel complesso l'esperienza a Bolzano è stata positiva. Dal punto di vista sociale, ho avuto la possibilità di conoscere persone con cui ho rapporti ancora oggi, in una Provincia che è l'eccellenza italiana come qualità della vita. Dal punto di vista sportivo ho il rammarico di non aver potuto dare continuità, purtroppo ho subito un infortunio dietro l'altro che hanno limitato in modo drastico la mia presenza in campo, ma nonostante tutto credo di essere stato sempre una figura positiva per molti compagni di squadra". Una scelta quella di sposare la causa biancorossa, che si è rivelata azzeccata per l'attaccante irpino: "dopo svariati anni passati in piazze difficili, l'opportunità di giocare in Alto Adige che da anni si confermava come società seria ed ambiziosa mi stuzzicò molto. Bastò una telefonata del direttore Luca Piazzi per convincermi, una persona molto competente, che mi trasmise la sua carica e la sua ambizione". Una stagione memorabile vissuta al fianco di giocatori come Cascone, Cerchia, Martin, Marchi e proprio Campo, con cui Sorrentino legò in particolare. 

Un giorno indimenticabile per Alessandro Campo, divenuto in seguito autentica bandiera della società biancorossa: "legato a quel giorno di dieci anni fa, penso di avere il ricordo più bello della mia carriera da calciatore. Ho avuto la fortuna di vincere diversi campionati, dalla C1 alla Serie B, ma quello vinto con l'Alto Adige dieci anni fa penso sia stato il migliore in assoluto. Posso affermare che è stata la più grande soddisfazione per me, dato che volevo riscattarmi da un anno deludente vissuto a Cittadella".

Ricordi che mister Alfredo Sebastiani porterà per sempre nel suo cuore: "giornata stupenda, pensate che i giorni seguenti la gente che mi fermava per strada, con le persone che mi riconoscevano e mi suonavano dalla macchina e le case addobbate ad hoc con le bandierine dell'Alto Adige". Il momento chiave della stagione? Per mister Sebastiani sono tante le tappe chiave di quella trionfale stagione: "penso che la partita di Alghero sia stata la più bella in assoluto. Al ritorno dimostrammo a noi stessi di essere cresciuti alla grande, perché strapazzammo una squadra che nella prima partita di campionato al Druso ci aveva dominato. Con lo Spezia facemmo due grandissime partite pur perdendo lì e pareggiando in casa con il rigore sbagliato da Manuel Scavone. Poi vincere a Pavia in dieci uomini con gol di Scavone fu sublime. Il 9 maggio il gol di Marchi scrisse la storia".

Ringraziamo per la partecipazione al racconto di questa splendida ricorrenza il mister della Virtus Bolzano Alfredo Sebastiani, Alessandro Campo e Tonino Sorrentino.


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