domenica 6 dicembre 2020

L'ALTO AD AREZZO CALA IL POKER


(Gianluca Ricci) -
Partita senza storia quella dello Stadio Euronics - Città di Arezzo, dove l’Alto Adige annichilisce gli amaranto locali condannandoli ad un pesante 0-4. Cinica, spietata, capace di capitalizzare al meglio ogni occasione, la compagine biancorossa ha fatto sua l’intera posta in palio grazie ad un tasso tecnico superiore, oltre ad una gestione a dir poco impeccabile del gol di vantaggio arrivato in apertura di gara. Sugli scudi l’ispiratissimo Casiraghi, al suo quinto sigillo stagionale in campionato, e Gatto sempre più convincente nei panni di direttore d’orchestra. Di spessore anche la prova di Capitan Tait, che si è lasciato alle spalle nel migliorare dei modi la disavventura del COVID-19, e dell’ariete Rover. Domenica da dimenticare, al contrario per i Cavallini Rampanti di Toscana: abulici, inconsistenti, non hanno opposto la minima resistenza alle scorribande avversarie. Dato statistico alquanto strano, i molti calci d’angolo collezionati dai padroni di casa,10 contro i 3 avversari, senza però mai impensierire seriamente Poluzzi. I bolzanini, ancora privi degli infortunati Odogwu e Vinetot, si presentano in Toscana con una sola novità rispetto al pareggio col Perugia: a centrocampo c’è Tait, recuperato dal COVID-19, anziché Beccaro. Per il resto, tutto uguale a domenica scorsa. Due assenze anche per gli amaranto: Karkalis, ancora in attesa di trovare posto in rosa, e l’infortunato Nader. Rispetto al recupero di mercoledì perso in casa con la Sambenedettese, tornano nel lineup di partenza in quattro l’ex di turno Baldan, Foglia, Sussi e Pesenti ad avvicendare rispettivamente Benucci, Bortoletti, Belloni e Zuppel. Neanche il tempo di prendere le misure alla partita, che gli altoatesini sbloccano già il punteggio con Tait. Il crono segna 2’ quando Fabbri crossa in area con il sinistro, Rover dal fondo mette al centro e Tait con una poderosa bordata di destro insacca. Terza perla stagionale del numero 21. Al 16’ arriva addirittura il raddoppio biancorosso: Tait crossa da destra, Baldan nel tentativo di allontanare liscia maldestramente e Rover arpiona il pallone, s’invola e a tu per tu con Sala fa 2-0. L’Arezzo è alle corde, non ha la forza di reagire e al 20’ è già 3-0 con il colpo di testa del Principino Casiraghi, servito al millimetro da Fabbri. Per i padroni di casa è notte fonda. Nella ripresa Camplone prova a cambiare qualcosa, anche in considerazione del fatto che mercoledì ci sarà il recupero esterno con la Fermana: entrano subito Benucci per lo spento Baldan, con Luciani che torna sull’out di destra, e l’attesissimo Cerci in luogo di Foglia. I toscani sembrano mostrare un minimo di vitalità in più, se non altro trovando chiusi tutti gli spazi ci provano con il tiro da lontano. Tuttavia un minuto dopo l’ora di gioco arriva, come un gancio al mento, il colpo del kappaò targato Karic.. Lo svedese autore di una bordata dal limite mette il pallone sotto la traversa. Quattro a zero e game over a tutti gli effetti con l’Alto Adige che, a differenza di altre occasioni, riesce nell’intento di chiudere la partita al momento giusto al fine di evitare rischi. Il resto è pura accademia e Vecchi si concede il lusso di fare esperimenti (un abbozzo di 4-2-3-1 con Tait-Gatto davanti alla difesa e la linea Fabbri-Rover-Beccaro alle spalle di Fischnaller). C’è anche il tempo per due gradite notizie: il ritorno in campo di Jan Polak a tre mesi dall’infortunio muscolare alla coscia e l’esordio in prima squadra del canterano Stefano Calabrese, centrocampista classe 2002. A far loro posto rispettivamente Malomo e Tait. Alla sua settima partita consecutiva senza sconfitte, la compagine bolzanina sale a quota 29 punti e mantiene saldo il primato in condominio con il Padova. Già difesa meno battuta del girone (8 reti al passivo), con il poker odierno i biancorossi salgono a quota 25 gol segnati diventando anche il miglior attacco. Nel prossimo turno (domenica 13 dicembre) al Druso arriverà la matricola Legnago Salus.

MATCH PREVIEW 

L’Alto Adige scende in campo con il consueto 4-3-1-2. Stefano Vecchi schiera Poluzzi in porta, El Kaouakibi è il terzino destro, a sinistra gioca Fabbri, in mezzo Malomo e Curto. A centrocampo c’è  Gatto a costruire il gioco affiancato da Tait e Karic sulla mezzala, mentre Casiraghi agisce da trequartista alle spalle di Magnaghi e Rover. Vara invece un 4-3-3 Andrea Camplone, allenatore dell’Arezzo, ma con caratteristiche diverse rispetto al passato. Davanti a Sala, Baldan adattato terzino destro, Cherubin e Kodr fanno i centrali, Luciani è dirottato a sinistra per dare maggiore copertura sulla fascia mancina. Di Paolantonio playmaker, ai suoi lati Foglia e Arini con Cutolo, Pesenti e il talentino locale Sussi nel tridente d’attacco.


AREZZO-ALTO ADIGE 0-4

AREZZO (4-3-3): Sala; Baldan (1’st Benucci), Cherubin, Kodr, Luciani; Foglia (1’st Cerci), Di Paolantonio (29’st Soumah), Arini; Cutolo (23’st Di Nardo), Pesenti (29’st Zuppel), Sussi.

A disp. Loliva (p), Gagliardotto (p), Merola, Borghini, Belloni, Maggioni, Bortoletti.

Allenatore: Andrea Camplone.

ALTO ADIGE (4-3-1-2): Poluzzi; El Kaouakibi, Malomo (18’st Polak), Curto, Fabbri; Tait (41’st Calabrese), Gatto, Karic (18’st Beccaro); Casiraghi (29’st Davi); Magnaghi (18’st Fischnaller), Rover.

A disp. Meneghetti (p), Gigli, Turchetta, Fink, Greco, Semprini.

Allenatore: Stefano Vecchi.

ARBITRO: Daniele Perenzoni di Rovereto (Assistenti: G. Mittica e D. Gregorio di Bari; IV Ufficiale: S. Galipò di Firenze).

MARCATORI: 2’pt Tait, 16’pt Rover,  20’st Casiraghi, 16’st Karic.

NOTE: Gara a porte chiuse. Pioggia, terreno scivoloso. Osservato minuto di raccoglimento per ricordare Roberto Albiani, storico dirigente accompagnatore amaranto scomparso qualche giorno fa all’età di 75 anni. Angoli 10-3 per l’Arezzo. Ammoniti Cherubin e Foglia (AR); Malomo (AA). Recupero: +1’pt, +2’st.



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