giovedì 17 dicembre 2020

ESCLUSIVA BRBZ NEWS, FABBRI: MORALE ALTO, MA MAI ABBASSARE LA GUARDIA


Se Mister Stefano Vecchi ha un segreto vincente per il primato in classifica del suo Alto Adige, questo è sicuramente il collettivo. Proprio la forza del gruppo, in questi ultimi tre mesi, ha aiutato la compagine biancorossa a superare ogni difficoltà - soprattutto quelle relative agli infortuni - e a creare quanto di buono sin qui è stato fatto. Quindici turni di campionato già agli archivi, i bolzanini hanno raggranellato un bottino di nove vittorie, cinque pareggi e una sola sconfitta, con 26 gol all’attivo e appena otto al passivo. Cifre, queste ultime due, che ne fanno il secondo attacco più prolifico (meglio solo il Padova con 29) e la difesa meno battuta del girone B. Uno degli elementi cardine della rosa affidata all’allenatore bergamasco risponde al nome di Alessandro Fabbri. Romagnolo di Cesena, dov’è nato l’11 marzo, è un terzino di fascia sinistra ma di piede destro (caratteristica che gli permette di esprimersi ugualmente bene sulla fascia opposta). Iniziata la carriera nel Santarcangelo, dov’era nell’organigramma il diesse altoatesino Bravo, vi è rimasto fino al 2012/13 per poi passare a Sampierana, Mezzolara, Ribelle e Mestre prima di approdare in riva all’Isarco. In forza alla sua attuale squadra da tre stagioni, a ruota del portiere Poluzzi, è il calciatore ad aver giocato di più nel torneo in corso: Vecchi non lo ha schierato dall’inizio, per ragioni di turnover, solo nelle trasferte di Fano e Modena. “Beh sì - dice il numero 3 altoatesino - finora ho giocato molto e sono contento di questo e penso di essere cresciuto di anno in anno. Quando sono arrivato magari facevo il quinto (Zanetti lo impiegava centrocampista di sinistra, ndi), avevo meno responsabilità difensive. E l’anno scorso col cambio di ruolo magari all’inizio ci ho messo un pochino ad adattarmi, quindi penso di essere arrivato ad una maturità importante ma questa responsabilità porta inevitabilmente sia onori che oneri”. Nei giorni scorsi sono arrivati due risultati importanti per il vostro gruppo: la vittoria con il Legnago Salus ed il pari del Padova con la Triestina nel posticipo, che tradotto in termini di classifica vuol dire leadership solitaria. Come state vivendo questa situazione? “Il nostro gruppo vive la situazione in modo molto tranquillo, non eravamo sicuramente lì a gufare il Padova. Eravamo pronti a qualsiasi risultato e senz’altro siamo consapevoli che stiamo facendo molto bene, ma mancano veramente tante partite. Quindi se prendiamo una partita sottotono o la sbagliamo, sappiamo già che ritorniamo indietro. Dunque ogni settimana cerchiamo di prepararla bene, vincere aiuta il morale che ora è sicuramente molto alto”. Domenica al Druso col Legnago, a differenza della trasferta di Arezzo, avete avuto difficoltà a trovare la via del gol. Come spieghi questo? “Abbiamo fatto gol solo alla fine ma procurandoci in ogni caso tante occasioni. Abbiamo calciato anche con convinzione, cercando di far male. Ci sono stati batti e ribatti importanti, quindi non vedo problemi nell’aver segnato un solo gol. Anzi aver fatto gol alla fine vuol dire solo che siamo stati sul pezzo (dice pesso, con caratteristica pronuncia romagnola, ndi) tutti e 90 minuti e il gol va bene al 90’ come al primo minuto”. Prima della sosta due match in quattro giorni attendono l’Alto Adige: sabato a Verona contro la Virtus, poi mercoledì alle 12.30 - in diretta su Sky - riceverà la Triestina: “Siamo concentrati - conclude Alessandro Fabbri - sulle ultime due partite dell’anno, sapendo che ci sono punti veramente importanti in palio. Saranno due partite molto molto difficili, sia a Verona nel loro stadio che poi il big match con la Triestina al Druso. Andiamo ad affrontarli consci dei nostri mezzi, sapendo che se siamo là non è per caso ma che dobbiamo veramente stare a testa bassa, pendere le partite con le pinze perché sennò rischiamo di farci molto male”.

INTERVISTA A CURA DELLA REDAZIONE BIANCOROSSIBZNEWS

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