(Gianluca Ricci) – Sarà indispensabile attendere l’ultima giornata - in programma tra sette giorni - al fine di decidere la volata promozione che vede interessate Alto Adige e Padova. L’atteso big match tra prima e seconda in classifica del girone A, disputato questo pomeriggio in uno Stadio Druso gremito e ribollente di passione, scivola via con l’ennesimo pari senza reti. Identico risultato di due dei tre confronti stagionali tra le stesse contendenti già in archivio, vale a dire l’andata di campionato e gara1 della finale di Coppa. Come i precedenti, anche in questo quarto faccia a faccia bolzanini ed euganei si sono annullati a vicenda. Ben organizzate, quadrate, attente e pronte a colpire in contropiede, le formazioni in campo hanno dato vita a 90’ intensi, vibranti e segnati dall’equilibrio ma anche dal nervosismo. L’esperto arbitro Daniele Rutella di Enna ha dapprima provato ad adottare una direzione all’inglese, lasciando correre su molte cose, salvo poi dover riprendere le redini con la sua abituale fama di fischietto dal cartellino facile: ben dieci gli ammoniti totali. La capolista fa registrare il forfait di Capitan Fabian Tait, procuratosi uno stiramento nella rifinitura di ieri e rilevato dal 1’ da Moscati. Altre tre le varianti rispetto alla trasferta di Fiorenzuola nell’undici d’avvio: riguardano Malomo, Zaro e Gatto schierati al posto di De Col, Vinetot e H’Maidat. Squalificato per un turno Ivan Javorcic, in panchina debutta come capo allenatore il suo secondo Leandro Greco, 36enne ex centrocampista di Roma, Verona, Livorno e Olympiacos. Gli euganei devono invece rinunciare agli indisponibili Curcio, Busellato e Nicastro. In confronto alla sfida casalinga con la Giana, cambiano cinque titolari: Valentini, Kirwan, Jelenic, Ronaldo e Santini rilevano Monaco, Germano, Della Latta, Settembrini e Ceravolo. La novità tattica di Mister Oddo è l’arretramento del 29enne attaccante sloveno, mattatore della finale di Coppa, sulla linea di trequarti. Semaforo verde e trascorsi due minuti appena è l’Alto Adige a confezionare la prima occasione pericolosa: sovrapposizione di Davi che crossa dal fondo, Moscati opera un doppio tentativo, con il pallone che fa il flipper e viene murato. Padroni di casa ancora in evidenza al 19’pt, quando Malomo batte un fallo laterale, Voltan aggancia e il suo tiro è deviato in angolo. Prima del riposo c’è tempo per la prima chance da parte dei biancoscudati, con Jelenic quasi dalla linea di fondo (38’pt), Zaro è lesto a spazzare in corner anticipando anche Poluzzi. Alla ripresa delle ostilità gli allenatori danno il via alla consueta girandola delle sostituzioni. Oddo utilizza i suoi slot per inserire prima Saber e Ceravolo (10’st), poi Cissé (34’st) quindi Pelagatti e Della Latta (41’st) togliendo Bifulco, Santini, Ronaldo, Ajeti e Dezi; nei tre blocchi a lui riservati, Greco lancia invece al 20’st Odogwu e Casiraghi, al 35’st Shaka-Mawuli, quindi al 44’st De Col e Fabbri per De Marchi, Voltan, Broh, Malomo e Moscati. Tatticamente in ogni caso l’assetto resta quello di partenza almeno sino all’ultimo quarto d’ora, quando sia l’una che l’altra optano per un più accorto 4-4-2. La cronaca offre due soli spunti degni di nota. Il primo al 22’st quando l’arbitro concede il vantaggio su un intervento ai danni di Odogwu, palla a Rover che fa gol ma il direttore di gara annulla su segnalazione del primo assistente, ravvisando posizione di offside dell’attaccante bolzanino; l’altra al 4’ di recupero è di marca patavina: Saber pennella una punizione per la testa di Pelagatti sulla quale Poluzzi è un gatto e respinge compiendo un autentico miracolo. Trascorsi 6’ di additional time, l’arbitro rimanda tutti negli spogliatoi senza vinti, né vincitori, né tantomeno promossi. L’Alto Adige leader a quota 87 punti in classifica, Padova secondo a 85 e sentenza rimandata a domenica 24 aprile quando i biancorossi saranno di scena a Trieste mentre i biancoscudati riceveranno la visita della Virtus Verona.
MATCH PREVIEW
Nel 4-3-2-1 dell’Alto Adige trovano posto Poluzzi tra i pali, Malomo a destra e Davi a sinistra esterni bassi con Zaro e Curto centrali a completare la difesa; Gatto è il regista, Broh e Moscati le mezze ali, in attacco Voltan e Rover agiscono sotto la punta De Marchi. Per il Padova è 4-3-3: in porta Donnarumma, protetto dalla retroguardia a quattro da destra Gasbarro-Ajeti-Valentini-Kirwan; a centrocampo Ronaldo detta i tempi affiancato da Jelenic e Dezi, mentre Santini fa la boa nel tridente con Chiricò e Bifulco larghi.
ALTO ADIGE (4-3-2-1): Poluzzi; Malomo (44’st De Col), Zaro, Curto, Davi; Broh (35’st Shaka-Mawuli), Gatto, Moscati (44’st Fabbri); Voltan (20’st Casiraghi), Rover; De Marchi (20’st Odogwu).
A disp. Meli (p), Vinetot, Fink, Fischnaller, Galuppini, H’Maidat, Beccaro.
Allenatore: Leandro Greco (Javorcic squalificato).
PADOVA (4-3-3): Donnarumma; Gasbarro, Ajeti (41’st Pelagatti), Valentini, Kirwan; Jelenic, Ronaldo (34’st Cissé), Dezi (41’st Della Latta); Chiricò, Santini (10’st Ceravolo), Bifulco (10’st Saber).
A disp. Vannucchi (p), Gherardi (p), Germano, Terrani, Settembrini, Ceravolo, Monaco.
Allenatore: Massimo Oddo.
ARBITRO: Daniele Rutella di Enna.
ASSISTENTI: Alex Cavallina di Parma e Antonio Severino di Campobasso.
IV UFFICIALE: Federico Longo di Paola.
AMMONITI: Broh, De Marchi, Curto, Casiraghi, Rover e l’all. Greco (AA); Santini, Ronaldo, Saber e Ajeti (P).
NOTE: Druso sold out da giorni, spettatori 5100 (1500 circa nel settore ospiti). Giornata ventosa ma soleggiata, temperatura di 24°C, terreno in ottime condizioni. Ripresa iniziata con 10’ di ritardo per garantire la contemporaneità con le altre partite del girone. Angoli 3-4 (2-2). Recupero +2’pt, +6’st.
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