giovedì 17 settembre 2020

RUBRICA "BIANCOROSSI DEL PASSATO". 5 DOMANDE A... ALESSANDRO CAMPO



Alessandro Campo. Un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, perché è stato "tutto" all'Alto Adige. Ha indossato la casacca biancorossa per 6 stagioni, inframezzate dalla breve e sfortunata esperienza di Cremona. divenendo beniamino e idolo della tifoseria. Campo è stato uno dei principali artefici della scalata dell'Alto Adige in C1. Il "maestro" in 172 presenze in biancorosso ha messo a segno 32 reti, diventando vice-capitano della squadra, nonché uno dei beniamini della tifoseria bolzanina. Oggi a 36 anni, Campo fa il rivenditore per un'affermata azienda e si è lanciato nell'esperienza politica, candidandosi per la lista civica di Roberto Zanin, ex Presidente della Virtus Bolzano e vice Presidente dell'Alto Adige.

"Maestro" quale è il ricordo più bello che ti ha lasciato l'Alto Adige nelle sei stagioni che hai fatto?
Indubbiamente il ricordo più bello è legato alla promozione dalla serie C2 alla C1, a coronamento di un'annata fantastica.


Qual'è stato il compagno per eccellenza con il quale hai legato maggiormente durante il tuo trascorso in maglia biancorossa? E quale invece è stato il gol più bello e decisivo in biancorosso?
Difficile scegliere. Ho giocato con tanti giocatori diversi e ho legato con molti compagni di squadra, pertanto uno in particolare non lo posso dire, ma se devo fare tre nomi dico: Fink, Kiem e Turchetta. Faccio questi nomi, perché sono quelli con i quali ho condiviso più momenti in squadra e abbiamo affrontato un bel percorso insieme. Il gol più bello e che mi sta più a cuore, è quello messo a segno contro la Cremonese dove abbiamo vinto 2 a 0, dove ho segnato con un tiro a giro di destro, che non è propriamente il mio piede.


Segui ancora l'Alto Adige? Negli ultimi anni la società è in costante crescita su ogni fronte, con l'obiettivo di arrivare prima o poi in Serie B. Tu quella missione avevi contribuito per metà stagione quasi a compierla. Se fossi rimasto fino a fine stagione, pensi le cose sarebbero andate in maniera diversa a Vercelli? E di quella squadra del 2013, chi vedresti particolarmente adatto a quella di quest'anno?
Tra impegni lavorativi e famigliari purtroppo allo stadio riesco ad andarci poco, però seguo i risultati dell’Alto Adige tutte le domeniche. Se fossi rimasto, secondo me le cose sarebbero andate in maniera analoga, perché un singolo giocatore non può cambiare le sorti di un'intera squadra. Poi quella era già una squadra fortissima. All'interno della rosa attuale vedrei particolarmente bene Alex Pederzoli sarebbe il giocatore adatto alla squadra di quest'anno.

Di cosa ti occupi ora? Torneresti all'Alto Adige con un altro ruolo?
In questo momento ho una mia attività come rivenditore, mi trovo molto bene in questa veste e non la cambierei. Ora sto anche dando una mano a Roberto Zanin per diventare sindaco di Bolzano, il quale mi ha voluto nella sua lista civica.

Sei stato il giocatore più amato in assoluto dal popolo biancorosso e dalla tifoseria. Cosa provi nel venir tutt'ora ricordato dalla gente? Girando per lavoro ti capita di scambiare qualche battuta con qualche tifoso?
E' una cosa che mi fa enormemente piacere, perché probabilmente la gente non è rimasta solo  legata al Campo giocatore, ma anche un po' alla persona. Tutt'ora mi capita molto spesso di incrociare in giro per lavoro e non solo diversi tifosi, e di confrontarmi con loro anche sull’Alto Adige di oggi.

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