Arrivato all'FC Alto Adige dal Mezzocorona nella stagione 2010/2011, Alessandro Furlan in maglia biancorossa ha vissuto emozioni contrastanti nei 7 anni a Bolzano. Partendo dalla retrocessione contro il Ravenna, fino ad arrivare ad una stagione storica, quella della memorabile cavalcata del 2013/2014, con la Serie B sfuggita all'ultimo respiro. Furlan, classe '85, è uno dei centrocampisti con più presenze in maglia biancorossa. Complessivamente sono 211 le presenze con l'Alto Adige per il motorino del centrocampo, che ha siglato anche 6 reti nelle sue 7 stagioni a Bolzano. Al termine della stagione 2018/19 a 34 anni ancora da compiere, Furlan ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, dopo due stagioni in Serie D con la maglia del Trento.
giovedì 3 settembre 2020
RUBRICA "BIANCOROSSI DEL PASSATO". 5 DOMANDE A... ALESSANDRO FURLAN
Quali sono le emozioni maggiori che hai vissuto in maglia biancorossa?
Di emozioni in maglia biancorossa ce ne sono state parecchie in 7 anni. Partendo dal primo
fino ad arrivare all’ultimo allenamento. Ricordo con piacere l’emozione del primo giorno,
l’accoglienza appena arrivato in uno spogliatoio che aveva vinto il campionato precedente da
parte dei futuri compagni e degli organi più alti della società. Un’altra emozione è stata nel
sapere che la seconda stagione sarei stato allenato da un ex giocatore, che con il Milan (la mia
squadra del cuore), ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Altre emozioni sono state
raggiungere i play-off per due anni consecutivi e riuscire a portare per merito di tutti 3.500
persone allo stadio. Ovviamente negli anni ci sono state anche emozioni negative, tra queste
posso ricordare la retrocessione avvenuta alla fine del primo anno contro il Ravenna.
Qual'è stato il gol più bello in maglia biancorossa? E quale la partita che ricordi con più piacere?
Il gol più bello è stato in casa contro il Bassano durante la mia ultima stagione (2016-2017) .
Subentro ad inizio ripresa e con un tiro da fuori area (ndr, imparabile accompagnato da un sorriso) porto in vantaggio la squadra;
successivamente ripresa alla fine su calcio di rigore.
Partite belle ce ne sono state parecchie, forse quella più adrenalinica è stata a Parma dove
abbiamo vinto 1-0 al 95esimo e ci siamo matematicamente salvati.
Tra i ricordi meno belli con la maglia dell'Alto Adige penso indubbiamente ci sia ai primi posti la finale persa contro la Pro Vercelli. Cosa è mancato alla squadra nella doppia finale con la Pro Vercelli, per salire in B?
Sicuramente quella è stata la partita che ha causato la maggior delusione, eravamo ad un
passo dalla promozione storica in Serie B. Non so cosa possa essere mancato a quella
formazione per non vincere il doppio scontro, mi verrebbe da dire un po' di fortuna, ma penso che
non sia sufficiente limitarsi ad una valutazione di questo tipo. Va anche detto, che alcuni episodi ci hanno giocato contro e l'epilogo poteva essere diverso.
Hai modo di seguire ancora la squadra? Che ne pensi della crescita che sta avendo? Mentre per quanto riguarda l'attuale rosa: in mezzo al campo oltre al colpo di mercato, Leandro Greco, quale centrocampista della rosa di quest'anno apprezzi particolarmente e pensi che possa fare la differenza?
La squadra la seguo, perché 7 anni di militanza all’interno di una società non possono essere
cancellati. Ho avuto modo di parlare a distanza di anni anche con l’amministratore delegato e
penso che tutto l’ambiente abbia le idee chiare su cosa fare e come agire per poter proseguire nel
cammino di crescita ed arrivare ad ottenere la promozione in Serie B.
La squadra, come la società, è in crescita da anni e penso che non manchi molto al
raggiungimento del famoso traguardo.
Inoltre ho mantenuto buoni rapporti con Fabian Tait, il quale, anche durante l’anno appena
trascorso, ha dimostrato quanto ci tenga ai colori che indossa da vero leader della squadra.
Dopo l'esperienza al Trento, cosa fa Alessandro Furlan? Hai mai pensato di allenare una squadra un giorno?
Nel 2017 ho conseguito la Laurea in Scienze Motorie, e dopo la mia ultima esperienza a Trento
lavoro all’agenzia Itas di Lavis come collaboratore assicurativo e come seconda attività sono rimasto nel calcio, ricoprendo il
ruolo di preparatore atletico nell’U.S. Levico Terme e alla palestra Legogym di Mezzocorona.
Non ho mai pensato ad allenare una squadra nel ruolo di primo allenatore, ma come preparatore
atletico si.
Magari un giorno le strade potranno congiungersi nuovamente con l’Alto Adige sotto un’altra
veste.
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