mercoledì 6 dicembre 2023

LA CONFERENZA STAMPA DI CONGEDO DI MISTER BISOLI: LE PAROLE DI BRAVO E COSTA


Ieri mattina alle ore 10 presso la sala stampa del centro sportivo di Maso Ronco, come preannunciato è stata indetta una conferenza stampa straordinaria da parte della società biancorossa. Il tema della conferenza inevitabilmente è stato l'esonero improvviso di Pierpaolo Bisoli, sollevato nel pomeriggio di ieri dall'incarico di allenatore dell'Alto Adige. Hanno preso la parola il Vicepresidente vicario Carlo Costa e il direttore sportivo Paolo Bravo. Presenti in prima fila l'amministratore delegato Dietmar Pfeifer e l'ex capitano di lungo corso Hannes Fink, che non sono però intervenuti in conferenza. Di seguito le parole dei protagonisti.

Inizialmente prende la parola il Vicepresidente Carlo Costa:

"Come prima cosa vogliamo rilevare la grande riconoscenza a Bisoli, che lo scorso anno ha preso in mano una squadra esordiente e ha creato una straordinaria favola, grazie ad un'alchimia perfetta che ci ha fatti apprezzare non solo in Alto Adige ma in tutta Italia, attirando le simpatie di tutti. Non entro nei giudizi tecnici, che competono al direttore sportivo, ma va rimarcato che il rispetto e la riconoscenza nei confronti di Bisoli è totale, e lo ringrazieremo sempre. Il vero valore è il collettivo e l'alchimia che si crea, qui risiede ora il problema. La società è compatta nella decisione e nel sostenere questo percorso, nell'assoluta idea che sarà ancora una storia di successo".

Prima di lasciarsi alle domande della stampa, il direttore sportivo Paolo Bravo fa eco al Vicepresidente, ringraziando Bisoli per quanto fatto:

"Ringraziamo l'uomo e l'allenatore Bisoli per quello che ha dato non solo alla squadra ma a tutto l'Alto Adige, con energia è riuscito a portare qualcosa di straordinario. I miglioramenti che ci sono stati per tanti aspetti li dobbiamo a lui, quindi il ringraziamento è totale sia per l'uomo che per il professionista".

Direttore come si è giunti alla decisione dell'esonero?

Perché ho avvertito che la dinamica che ci ha portati ad avere questo meraviglioso ambiente, negli ultimi tempi era venuto a meno. Si sta avvertendo la sensazione di mettere a rischio il risultato di tutti e per questo è arrivata la decisione dell'esonero. Una decisione presa a malincuore, ma ponderata e valutata assieme a tutta la società.

Federico Valente é l’allenatore dell’Alto Adige, lo dobbiamo considerare come un semplice traghettatore o allenatore ad interim?

Noi pensiamo che sia un allenatore che possa ricoprire questo ruolo importante e dovrà essere sostenuto da tutti. Il gruppo di lavoro di Bisoli continuerà a darci una mano, e li ringrazio per la disponibilità a proseguire la collaborazione. In questo momento se ne andrà solo l'allenatore.

Mister Valente era la prima scelta o sono state sondate altre piste in questi giorni?

L'esonero del mister non era programmato, altrimenti oggi ci saremo presentati con un allenatore di tutt'altro curriculum, ma evidentemente non è questo il nostro obiettivo e tantomeno quello di dare delle mazzate a qualcuno. Vogliamo essere in grado di costruire qualcosa di buono anche nelle situazioni di difficoltà. Valente dal nostro punto di vista, per quello che ha fatto in questi primi mesi con la formazione Primavera e per le sue competenze, ha dimostrato di avere le capacità per aiutarci in questo momento, che ci tengo a precisare non è drammatico. Dobbiamo scordarci di quanto fatto lo scorso anno, che è fantascienza.

Direttore hai parlato di un ambiente mutato e della tua sensazione di un progetto in logorio in queste ultime giornate. L’empatia, l’entusiasmo e soprattutto la valorizzazione dei giovani, sono queste le mancanze chiave che hanno portato a questa decisione?

Da quando siamo in Serie B il progetto nostro è di sopravvivenza, sperando che sia programmata. Ciò lo abbiamo fatto sempre arrangiandoci e Bisoli ci ha messo tanto in questo senza lamentarsi e adattandosi in prima persona, sorvolando anche su certi problemi e dando il suo supporto. Ricordiamoci che la squadra ha 17 punti e non sono pochi. Una delle grandi qualità che ci ha portato ad ottenere questi risultati è l'alchimia, una sorta di magia della quale non possiamo fare a meno. Non abbiamo giocatori che hanno fatto 10 anni di B o A, escluso Masiello. Abbiamo fatto tutte scommesse, compreso il sottoscritto che fino all'anno scorso non aveva mai calcato palcoscenici di Serie B. Quindi se non si crea questa alchimia e questa armonia, probabilmente le mancanze di tutti diventano troppo importanti rispetto alle qualità individuali.

Bisoli domenica scorsa aveva evidenziato come vorrebbe rivedere da parte di tutti i giocatori della rosa lo stesso spirito messo in campo da altri giocatori come Masiello, Poluzzi, Tait e Odogwu. È venuta a meno, secondo voi, questa capacità di Bisoli di riuscire a motivare anche gli altri giocatori?

Non meno di 35/40 giorni fa si diceva, che chi entrava era un valore aggiunto per questa società. Giusto no? Non possono ora diventare gli stessi giocatori, tutti degli incapaci. Io credo che ci sono dei percorsi di ragazzi, anche ambiziosi, alcuni dei quali presi dalla C che speriamo facciano bene. Io rimango convinto che qualche segnale buono da parte di questi ragazzi nelle prime dieci giornate di campionato ci sia stato: rinnegare questo sarebbe come un po' mistificare la realtà.

La rosa attuale è più debole di quella dello scorso anno?

Al lato pratico si: alla luce del risultato della scorsa stagione. Noi però dobbiamo fare una valutazione generalizzata sulla base di un percorso di crescita di determinati giocatori. La stampa stessa (e io stesso, ndr Paolo Bravo) aveva decretato ad inizio della scorsa stagione l'incapacità di determinati giocatori ad affrontare un campionato complesso come quello della Serie B, sbagliandosi poi. Se vediamo altre realtà, che la passata stagione avevano fatto un buon campionato ora stanno soffrendo, basta vedere Bari o la stessa Sampdoria. 

Un'ulteriore precisazione sul tema della mancata alchimia...

La storia dell'Alto Adige lo insegna: non è una storia talmente importante da non tenere conto di valori diversi da quelli individualistici. Qui i campioni non arriveranno mai, dovremo essere bravi tutti quanti a far si che questa realtà sia il patrimonio di tutti. Nei momenti di difficoltà bisogna far emergere la coesione. 

Questa alchimia si é rotta: quando è avvenuto ciò? Nelle ultime settimane o non si é invece mai creata questa stagione?

Probabilmente in estate era un'alchimia che andava rivista e che andava modulata. E' un emozione che si fa fatica a controllare. Nell'ultimo periodo probabilmente è scesa questa alchimia che doveva essere uno dei nostri punti di forza. Ci sono tante squadre che grazie a questa qualità rendono al meglio facendo cose meravigliose.

Quali sono le caratteristiche principali del nuovo allenatore Federico Valente?

Faccio una premessa: l'Alto Adige ha fatto sempre scelte coraggiose, lo insegna la storia del club; basta pensare a Zanetti arrivato dalla Berretti della Reggiana o a Javorcic che proveniva dalla Pro Patria. Il tema è che è venuta a mancare la nostra qualità principale: ovvero l'abitudine alla sofferenza e la gioia nel saper soffrire. Queste qualità ben evidenziate la passata stagione sono andate un po' perdute. Detto questo, Valente ha dimostrato di saper fare bene l'allenatore e la sensazione è di un'empatia particolare. Essendo una qualità che cerchiamo è giusto che la mettiamo alla prova in questo momento in modo veritiero e preciso.


Incalzato dai presenti è intervenuto nuovamente il Vicepresidente Carlo Costa:

Il vero valore aggiunto è il valore del gruppo, non l'individualità singola. Se raffrontiamo anche il valore del singolo della passata stagione con quello di altre squadre, uscivamo sempre sconfitti. Dobbiamo creare un legame forte con il territorio, con chi lavora con la squadra e i giovani, in questo modo moltiplichiamo le energie. Come detto più volte nel corso di questa conferenza, la parola chiave è l'alchimia. Se questo legame non è solido, il valore straordinario si confronta con l'individualità e non possiamo immaginarci di essere più forti di altri.

Sui social si é scatenata la tifoseria biancorossa in maniera critica contro la società. Temete che questa scelta possa incidere anche nel rapporto tra società e tifosi?

Ovviamente si. Siamo consapevoli che sia una decisione impopolare. Bisoli ha portato energia e trasparenza, qualità assolutamente apprezzate da tutti. Ci vuole però anche il coraggio di compiere determinate scelte, se si rilevano dei problemi. Per risultare un valore aggiunto, bisogna fare affidamento sulla compattezza del gruppo squadra e noi abbiamo rilevato un calo da questo  punto di vista. Un calo riscontrato anche dai tifosi, allora è giusto che si facciano delle scelte razionali. Dobbiamo moltissimo a Bisoli, come dobbiamo tanto a Paolo Bravo per quanto fatto. Non sempre le cose che sembrano facili sono le più giuste, è stata fatta una valutazione affinchè l'ambiente possa ritrovare quella carica vista la passata stagione.

E' possibile che la società non abbia gradito le ultime interviste di Bisoli?

Noi dobbiamo dire grazie a Bisoli per quanto fatto in questo anno e mezzo. La sensazione dell'ultima intervista non è una sensazione positivissima, rispetto alle dinamiche di gruppo. Le valutazioni però sono state fatte da chi vede la squadra tutti i giorni come Pfeifer, Bravo, Fink e dalle sensazioni dei giocatori stessi.

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