sabato 13 giugno 2020

VITTORIO FABRIS, ALL'INFERNO E RITORNO PER FAR VOLARE LA MEDIANA BIANCOROSSA

Gianluca Ricci) Riparte con l’uomo in più l’Alto Adige, che da qualche giorno è tornato a lavorare in gruppo in vista dei playoff. Non in senso hockeystico, naturalmente, ma dando la possibilità a Mister Stefano Vecchi di aumentare le rotazioni a centrocampo, oltre ad accrescere il tasso tecnico e d’esperienza del gruppo biancorosso. Il nome nuovo è quello di Vittorio Fabris, veneto di Valdobbiadene (Treviso) dov’è nato il 22 marzo di 27 anni fa. Il diesse Paolo Bravo, che lo aveva individuato all’inizio del mercato invernale, lo ha messo sotto contratto il 31 marzo scorso con un accordo sino al termine dell’annata in corso. Centrocampista di piede destro, può dare il meglio di sé nella posizione di mezzala sebbene sia stato impiegato con altrettanto profitto anche come esterno. La sua storia calcistica inizia nel campionato 2012/13 in C1 con la casacca della Feralpi Salò, con la quale resta quattro stagioni. La migliore nel 2014/15 con 35 presenze e due reti all’attivo. In totale, con i colori dei Leoni del Garda, 106 gare e tre gol. Nel 2016/17 approda al Venezia con il quale dà il suo contributo alla promozione in serie B andando a bersaglio due volte in 32 partite. Meno fortunato nel 2017/18, quando all’esordio tra i Cadetti con la compagine lagunare non vede il campo, ma nella sessione di trasferimenti invernali passa al Padova in C giocando nove match. La successiva parentesi professionale lo vede ancora in C: 27 gare con la divisa del Monopoli, in Puglia, 21 delle quali da titolare prima dell’evento che rischia di chiudere la sua carriera agonistica.  L’8 agosto 2019, in attesa di iniziare la il suo secondo torneo di fila con il club barese, viene ricoverato in ospedale a causa di un grave virus, gli viene diagnosticata una miopericardite acuta: in sostanza una malattia infiammatoria virale che colpisce il pericardio, riempiendolo di liquido e provocando forti dolori retrosternali. A Fabris, cui viene sospesa l’idoneità agonistica,  è costretto a ricorrere a tre mesi di pesanti terapie che portano alla completa guarigione clinica. A febbraio gli viene concesso dai medici il nullaosta a riprendere gli allenamenti ed il resto è storia attuale. “E’ un centrocampista d’esperienza - sottolinea il direttore bolzanino Paolo Bravo - che va a migliorare il nostro reparto mediano. Quando lo abbiamo tesserato, alla fine di marzo, speravamo di poter giocare la residua parte di stagione regolare prima dei playoff, ma anche solo in questi ultimi potrà garantirci un contributo importante”.

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