Terminata dopo sole undici giornate, l'avventura di mister Ivan Javorcic sulla panchina del Venezia. Fatale la sconfitta interna per 2 reti a 0 contro l'Ascoli. Un amore mai sbocciato tra il tecnico spalatino e la società lagunare, con i soli 9 punti conquistati in 11 partite. Javorcic non è riuscito a ripercorrere quanto di buono fatto sulla panchina dell'Alto Adige. Panchina del Venezia che, la passata stagione, era costata cara ad un altro ex tecnico biancorosso come Paolo Zanetti, esonerato quando la squadra veleggiava nei bassifondi della classifica di Serie A. Un ambiente complicato, che ad inizio stagione aveva già visto saltare le teste di Collauto e Poggi, dirigenti legati visceralmente a Venezia. Le principali difficoltà sono state riscontrate nell'approcciarsi con una squadra, pregna di giocatori stranieri, poco inclini a recepire i diktat del generale croato, con allenamenti diretti - come più volte affermato dallo stesso Javorcic - parlando esclusivamente in lingua inglese; con tutte le difficoltà di comprensione annesse e senza una colonna portante della squadra italiana o comunque legata all'ambiente veneziano. Con lui ha salutato anche lo storico preparatore dei portieri dell'Alto Adige, Alberto Berselli, che in estate ha deciso di seguirlo nell'avventura in laguna. L'unica consolazione per Javorcic, lo stipendio da 300.000 euro netti a stagione, garantito fino al 30 giugno 2025.
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