Una cavalcata storica, quella vissuta dall'Alto Adige verso la Serie B. L'epilogo conclusivo è stato vissuto a Trieste, in quel 24 aprile 2022, che resterà impresso nella storia del club. Novanta i punti complessivi, frutto di ventisette vittorie, nove pareggi e sole due sconfitte. Come ogni anno è tempo di bilanci e pagelle per tutti i protagonisti della gloriosa stagione biancorossa:
Portieri
Poluzzi: 10
Sole nove reti subite in tutto il campionato e ben 29 clean sheet in 38 partite. Numeri da capogiro. Gran parte del merito passa dal numero biancorosso, che con l'aiuto di una granitica difesa ha eretto un muro praticamente invalicabile. Il record d'imbattibilità di 1019 minuti è qualcosa che rimarrà scritto negli almanacchi del calcio in eterno. La parata nei minuti finali della partita di campionato in casa col Padova, la cartolina della sua stagione. NUMERO UNO.
Meli: 6
In campionato non trova spazio, ma da portiere di Coppa contribuisce in maniera importante allo sbarco in finale della truppa biancorossa. Unico neo, l'errore sulla punizione di Jelenic, che ha di fatto consegnato ai patavini la vittoria del trofeo nell'epilogo conclusivo. VICE.
Difensori
Fabbri: 7
Forse non la sua migliore stagione a Bolzano, ma comunque le sue prestazioni sono sinonimo di garanzia. L'esplosione definitiva di Davi lo relegano a valida ed ottima alternativa. Nella giostra del turnover, la sua presenza ha avuto comunque un certo peso. Probabilmente la sua avventura a Bolzano terminerà qui, con 148 presenze in biancorosso e un ricordo indelebile lasciato in Alto Adige. MOTORINO.
Curto: 9
L'anno della definitiva consacrazione per il centralone napoletano classe '99. Il futuro è tutto suo, in poco tempo lo vedremo calcare i campi di Serie A, poco ma sicuro. In stagione non stecca praticamente una partita e chiunque lo affianchi non sfigura. FUTURO.
Vinetot: 8
Cinque anni in biancorosso, quattro dei quali conclusi ai play-off ad un passo dalla gloria. La beffarda sconfitta nella notte di Cosenza viene cancellata dal trionfo del campionato a Trieste. Il roccioso centrale francese, quando chiamato in casa sciorina prestazioni di grande affidabilità, indifferentemente dal fatto che il suo partner di difesa si chiami Curto, Zaro oppure Malomo. MURO.
Malomo: 8,5
Difensore universale, impiegato in stagione praticamente in ognuna delle quattro posizioni del reparto arretrato. Trova minutaggio con una certa continuità nel ruolo di terzino destro, agevolando equilibrio e compattezza. Nei rari momenti di difficoltà è sempre uno degli ultimi a mollare. MAIDOMO.
Zaro: 9
Non confermato ad inizio stagione a Modena dal nuovo corso targato Rivetti/Tesser, ritrova a Bolzano il suo maestro Javorcic, con il quale aveva fatto grandi cose a Busto Arsizio. Grande fisicità e piedi molto delicati, che per un centrale di difesa della sua prestanza risultano un plus non da poco. COLOSSO.
Davi: 9
Il canterano bolzanino incomincia la stagione da vice Fabbri, ma con il passare delle partite si ritrova praticamente titolare inamovibile. Col tecnico croato trova la serenità necessaria per intraprendere la stagione della definitiva consacrazione. La crescita è risultata evidente anche in fase difensiva, non propriamente il pezzo forte del repertorio. TORO.
Heinz: 6,5
Il classe 2003 meranese non ha modo di esordire in campionato, ma viene aggregato alla rosa della prima squadra l'intera stagione. Mister Javorcic ripone fiducia in lui, tanto da concedergli un discreto spazio nel percorso in Coppa. Gioca novanta minuti nella finale d'andata di Coppa a Padova, neutralizzando Jelenic. Le potenzialità e i margini di crescita ci sono tutti. PROMESSA.
De Col: 8,5
L'emblema della sua stagione è la partita d'andata di campionato a Padova, dove in piena emergenza gli si chiede di giocare da centrale di difesa. La presenza affianco a sé di Malomo e di Poluzzi dietro gli danno la serenità per giocare una partita monstre distante dal terreno di competenza. Trova la rete in campionato a distanza di nove anni dall'ultima volta in C. Tre le marcature complessive, mai gol banali. SUPERPIPPO.
Centrocampisti
Gatto: 8,5
Ad inizio stagione non lo si trova mai nell'ideale undici titolare, ma gli bastano poche partite per conquistarsi sul campo la titolarità. Quando non gioca, si avverte immediatamente la mancanza. Detta i tempi dell'intera squadra con grande ordine, senza effettuare giocate mirabolanti o aperture di gioco di 40 metri. Forse è proprio questa la sua forza. IMPRESCINDIBILE.
Fink: 10
Il sogno di una vita per una bandiera che ha sempre e solo vestito la stessa maglia, sin dall'esordio nel 2006. Sedici stagioni in biancorosso, un giusto premio alla carriera di un grande uomo e professionista. Negli ultimi anni gli infortuni lo hanno limitato parecchio, trova comunque il modo di scendere in campo in otto occasioni in campionato, una in Coppa Italia Serie A e cinque in quella di C, dove trova anche la sua ultima rete. Voto dieci, come il numero della maglia che ha indossato per lunghi tratti della sua carriera. ETERNO CAPITANO.
Broh: 9
Arriva da Palermo sul gong del calciomercato, come ultimo colpo piazzato dal ds Paolo Bravo per sostituire il partente Karic. E' un ritorno per lui a Bolzano, dove ha sfiorato la promozione nella semifinale di Cosenza. Per la prima volta in carriera riesce a trovare la via del gol con discreta facilità, chiudendo il suo bottino personale a quota quattro. Oltre tutto questo, c'è tanta sostanza e qualità nelle sue giocate. ESPLOSIVO.
Shaka Mawuli: 6,5
Lo sfortunato centrocampista ghanese giunge a gennaio a Bolzano dalla Lucchese, grazie ad un discreto esborso economico da parte della società di via Cadorna. Quando impiegato, non sfigura mai, ma meccanismi oliati non gli consentono di conquistarsi il posto da titolare in campo. La rottura del crociato nella partita di Supercoppa una beffa, in Serie B poteva risultare molto utile alla causa. BUONA GUARIGIONE.
Tait: 8,5
Capitan futuro (ormai presente) ci ha abituati a stagioni di altissimo livello. Quando rifiatano praticamente tutti i giocatori di movimento, lui è l'unico intoccabile nell'undici titolare. Dotato di un motore differente dagli altri, chiude la stagione con due reti segnate e un numero illimitato di chilometri percorsi. INSTANCABILE.
Moscati: 7
Quarta promozione in carriera, dopo le tre di Perugia (una nella ex C2). Il ventinovenne inizia la stagione in cabina di regia, ma le prestazioni di Gatto portano mister Javorcic ad avanzarlo spesso e volentieri nel ruolo di mezzala. Un serio infortunio muscolare né limitano la performance. Nel finale di campionato si ritrova, dando il suo prezioso contributo alla causa biancorossa. MISTER PROMOZIONE.
H'Maidat: 7
Arriva a gennaio dal Como, dove la passata stagione si è rivelato uno dei maggiori protagonisti della cavalcata dei comaschi in Serie B. Le prime prestazioni non sono indimenticabili, anche per via di uno stato di forma non propriamente perfetto. Con le partite e i minuti in campo, il suo rendimento in cabina di regia cresce. TALISMANO.
Beccaro: 6,5
Parte forte, poi la sua stagione viene fortemente condizionata da un serio infortunio al tendine d'Achille. Torna nel finale di stagione per dar respiro a Broh e ai compagni di reparto maggiormente impiegati, trovando anche la via del gol a Fiorenzuola. Fondamentale la sua rete nel match d'andata contro la Pergolettese, in una partita difficile da sbloccare. PREZIOSO.
Attaccanti
Voltan: 7,5
La grande prestazione della terza giornata d'andata nel derby contro il Trento aveva fatto presagire una stagione per lui da assoluto protagonista. Poi un serio infortunio muscolare ne frena le prestazioni, limitandone la costanza di rendimento. Conclude la stagione con sei reti e tre assist. TROTTOLINO.
Odogwu: 8
Certo le cinque reti in trentadue presenze potrebbero apparire come un modico bottino per un centravanti, ma le marcature contro Mantova, Legnago, Seregno e Lecco sono risultate decisive per la vittoria di queste partite. Nel girone di ritorno acciacchi fisici, ne limitano il rendimento, ma a Trieste si rende protagonista dell'assist-gol per la prima marcatura di Casiraghi. ARMADIO.
Fischnaller: 6
Dal suo ritorno a Bolzano, l'ambiente biancorosso aveva riposto grandi attese su di lui. Diciannove le presenze in campionato, una sola rete. Poco, troppo poco per chi ha calcato campi di categoria superiore. Fa meglio in Coppa segnando due reti nelle cinque partite disputate. COMPARSA.
Galuppini: 5,5
La società compie l'investimento più pesante della sua storia per aggiudicarsi a gennaio le prestazioni del capocannoniere del girone d'andata. Impietose le statistiche, che recitano zero reti e due assist in diciannove presenze. Unico vero squillo la partita casalinga col Legnago, dove con due invenzioni trascina gli altoatesini alla vittoria. Poi entra in un loop psicologico negativo, che fa scemare drammaticamente il suo rendimento. COMPASSATO.
Casiraghi: 10
Chiude la stagione per il secondo anno consecutivo in doppia cifra con undici reti e nove assist. La ciliegina sulla torta la doppietta nell'ultima sfida di campionato di Trieste, che va a riscrivere gli almanacchi di storia del calcio nazionale, divenendo Principe di Bolzano. PRINCIPESCO.
Rover: 9
Nel girone d'andata sembra il solito Rover, quello tanto sprecone sotto porta quanto devastante in campo aperto. Nel girone di ritorno la svolta, con gli eurogol contro Pro Vercelli e Trento che direzionano lo scudetto verso Bolzano. FLASH.
De Marchi: 8
Arriva sottotraccia da Pescara sul gong del mercato di riparazione invernale, senza troppe aspettative. Forse ciò aiuta il suo ambientamento. Decisivo nel gol vittoria contro il Renate, con lo stacco imperioso che regala al 92° minuto tre punti d'oro ai biancorossi. Di fondamentale importanza per l'economia del campionato, anche la rete del pari nel finale contro il Lecco. DIVINA PROVVIDENZA.
Allenatore
Javorcic: 10
Nel tempo libero ama leggere Dostoevskjj e giocare a scacchi. La mente di questa splendida follia. "Il mago delle preventive", così definito dagli addetti ai lavori della C per le sue straordinarie abilità tattiche, è arrivato a Bolzano con un curriculum certamente valido, ma non paragonabile con quello del suo predecessore Stefano Vecchi. Ha avuto ragione Bravo, che da anni lo ha monitorato, apprezzandone le gesta in quel di Busto Arsizio con la Pro Patria. Durante la stagione ha avuto la notevole abilità di sapere gestire un gruppo, che mai prima d'ora si era trovato a giocare per mezzo campionato ogni tre giorni. Centellinando le forze della rosa è arrivato a fine stagione con i giocatori chiave freschi e in grado di incidere sulle partite. Il tecnico croato ha avuto anche il merito di lanciare nel palcoscenico dei grandi, giovani di prospettiva, come Curto, Rover e il canterano Simone Davi. MAGO.
Voti ai protagonisti della stagione biancorossa, attribuiti dalla redazione di Biancorossibznews.
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